Opere olimpiche, in Alto Adige (anche stavolta) poche parole e tanta sostanza: ma nel paradiso sudtirolese qualche "ombra" si allunga, tra ricorsi e impatti ambientali
Nella complessa partita olimpica l'Alto Adige segue la sua "classica" linea degli scarsi proclami e dell'alta efficienza: allo stadio del biathlon di Anterselva i lavori sono praticamente conclusi e le infrastrutture proseguono spedite. Ulrich Stofner, coordinamento olimpico altoatesino: "Grazie alle Olimpiadi realizzeremo progetti che avevamo nel cassetto da decenni". Lorenz Leitgeb, presidente comitato organizzatore dello stadio: "L'impianto entra in una nuova era". Ma intanto il sindaco del piccolo comune altoatesino, Thomas Schuster, è alle prese con una richiesta di risarcimento milionaria

BOLZANO. Il percorso di avvicinamento alle Olimpiadi e Paralimpiadi invernali 2026 per il "sistema Paese" è stato, in questi cinque anni abbondanti, uno stillicidio di inciampi, scivoloni, singhiozzi e tragicommedie: evidentemente però, il destino dei grandi eventi non è detto che debba sempre nascere male e finire peggio.
In Alto Adige, nella ridente Anterselva, dove fin dall'ora zero Provincia e Comuni hanno fatto di tutto per non affidare il proprio destino alla Simico di turno (qualcuno ha detto Piné?), le cose non stanno andando poi così male. Giusto?
"NON COSTRUIAMO 'PER LE' OLIMPIADI, MA 'GRAZIE ALLE' OLIMPIADI"
Sì, giusto. Lo confermano anche le parole cariche di buonsenso e serena capacità analitica di Ulrich Stofner, Capo Dipartimento del presidente Kompatscher e Responsabile del Comitato di coordinamento provinciale per i Giochi Olimpici e Parolimpici. "Per quanto riguarda lo stadio del biathlon ad Anterselva, siamo assolutamente in linea con il cronoprogramma. I lavori all’interno dello stadio sono in fase di chiusura o terminati, e la Coppa del Mondo a gennaio 2025 sarà un vero e proprio test-event in vista delle Olimpiadi. Manca ancora il bacino artificiale, ma siamo fiduciosi di poter iniziare i lavori nella primavera del 2025. Per quanto riguarda le altre infrastrutture, in parte sono in fase di progettazione, in parte abbiamo già iniziato i lavori. Non tutte le infrastrutture saranno pronte per le Olimpiadi, ma abbiamo ribadito più volte che non costruiamo per le Olimpiadi ma grazie alle Olimpiadi, usando fondi statali per finanziare le diverse opere. Il comitato di coordinamento olimpico provinciale lavora sodo da tanti mesi e siamo molto soddisfatti della professionalità e dell‘impegno che questo gruppo sta dimostrando e dimostrerà anche in futuro".
Spesso la parola "legacy", accompagnata in maniera perfino ridondante a qualunque manovra a cinque cerchi, rischia di suonare un po' vuota di significato. "Il lascito delle Olimpiadi invernali - prosegue Stofner - va riassunto su più piani. Da una parte rimarrà sicuramente uno stadio all‘avanguardia. Infatti, la Südtirol Arena Alto Adige di Anterselva ad oggi è l‘impianto più moderno del movimento del biathlon. Con i lavori che sono stati eseguiti abbiamo una certa garanzia che la Coppa del mondo tornerà in Alto Adige anche nei prossimi anni. Inoltre, grazie agli investimenti fatti questa struttura, che è un vero e proprio gioiello, potrà lavorare 12 mesi all‘anno. Poi siamo riusciti a investire tante risorse nella mobilità. Si tratta di progetti che avevamo nel cassetto da decenni e che ora abbiamo potuto realizzare grazie ai fondi del Pnrr. Senza questi fondi non avremmo potuto realizzare progetti come la variante della Val di Riga, che migliorerà moltissimo il trasporto su rotaia. Sicuramente un altro lascito che rimarrà è l‘entusiasmo per lo sport in generale e per il biathlon nello specifico. L‘Alto Adige è una terra di sportivi e dal febbraio del 2026 la nostra terra sarà legata per sempre al movimento olimpico".
Quanto è difficile e sfidante, in un territorio come l'Alto Adige, coniugare la voglia di innovazione, crescita e "grandi opere" con una sempre maggior attenzione alla sostenibilità ambientale, economica e sociale? "Si tratta indubbiamente di una sfida enorme. Ma è una sfida che siamo felici di accettare e affrontare. I progetti di innovazione, crescita e costruzione non escludono la sostenibilità in termini ambientali, economici e sociali, anzi. L’aspetto della sostenibilità sarà gradualmente incorporato in tutti i settori, e questo è un bene. L'attenzione è sempre più rivolta alla qualità piuttosto che alla quantità: uno sviluppo che noi, in uno dei territori più ambiti d'Europa, non possiamo che accogliere con favore".

ANTERSELVA, L'EVENTO OLIMPICO CON PIU' SPETTATORI IN ASSOLUTO.
La Südtirol Arena è uno dei templi del biathlon e uno degli impianti sportivi più belli del mondo per contesto naturale, clima in tribuna e valore sportivo. Una perla assoluta.
“Siamo veramente felici”. A dirlo a Il Dolomiti è Lorenz Leitgeb, il presidente del Comitato Organizzatore della Coppa del Mondo di Anterselva. Le parole del "padrone di casa" della Südtirol Arena suonano quasi clamorose, in un contesto in cui di 100 opere per Milano-Cortina 2026 tra impianti e infrastrutture a oggi ne risultano completate TRE (fonte sito ufficiale Simico).
A più di un anno dall’appuntamento del febbraio 2026 con le gare olimpiche del biathlon, in Alto Adige di fatto è già tutto pronto. “Entro la fine dell’anno tutti i lavori in funzione dell’evento olimpico saranno conclusi: siamo davvero contenti dell’andamento delle opere olimpiche, abbiamo messo le basi per una nuova era allo stadio del biathlon in termini di innovazione, sostenibilità e anche spettacolo per il pubblico allo stadio”.
L’ultimo riferimento è al nuovo adrenalinico passaggio “dietro” al poligono che lancerà gli atleti verso un rettilineo finale più lungo, dove non mancheranno arrivi in volata e colpi di scena di fronte al “muro umano” della tribuna principale. “Un pezzo di pista – aggiunge Leitgeb - che ci aiuta anche ad eliminare un incrocio pericoloso tra chi entra nel giro di penalità e chi invece prosegue in uscita dal poligono senza errori: credo che anche dal punto di vista televisivo e sportivo darà una marcia in più alle gare”.

Il capitolo sostenibilità passa anche attraverso il nuovo impianto fotovoltaico appena ultimato: “Ci permetterà di essere autosufficienti dal punto di vista energetico per tutte le attività ‘ordinarie’ durante l’anno: insomma, utilizzeremo corrente esterna solo in occasione delle grandi manifestazione come le tappe di Coppa del mondo e, ovviamente, le Olimpiadi”. E poi c’è il rinnovamento degli spazi interni, i pannelli “screen” sopra alle sagome del poligono, una serie infinita di piccoli e grandi ammodernamenti che permetteranno ad Anterselva di rimanere al top a livello mondiale per la qualità delle sue infrastrutture.
Tra poco più di due mesi intanto lo stadio tornerà ad animarsi per le quattro giornate di gara della Coppa del mondo: i biglietti, come spesso accade, stanno andando a ruba e ci sono settori (in particolare per il sabato e la domenica) già andati soldout. “Dall’edizione 2024 siamo finalmente tornati ai livelli di presenze pre-pandemia, dopo stagioni difficili tra porte chiuse e limitazioni: ci aspettiamo 20.000 spettatori nelle gare del fine settimana, un tutto esaurito sempre emozionante. L’atmosfera in questa piccola valle nei giorni di gara si trasforma in una festa in cui ci si sente tutti parte di una grande famiglia, è davvero un’esperienza affascinante che io consiglio sempre a tutti di venire a vivere. Anche a chi non è esperto di biathlon”.
Il piccolo rammarico è proprio quello: che per le Olimpiadi non solo non ci sarà un aumento della capienza tra tribuna allo stadio e percorso, ma anzi si andrà incontro a una riduzione degli spettatori ammessi all’arena. “Sono questioni di sicurezza – racconta Leitgeb -, ovviamente per eventi di questa portata c’è una sensibilità ancora maggiore verso questi temi di gestione dell’ordine pubblico: non ci è stata ancora comunicata ufficialmente una cifra ma credo che realisticamente per ogni giornata di gara saranno messi in vendita circa 15.000 biglietti. Che in ogni caso renderanno il biathlon ad Anterselva di gran lunga l’evento olimpico con più tifosi di Milano-Cortina 2026”.
Un evento che avrà bisogno anche della forza di propulsione di un vero e proprio “esercito” di volontari. “Crediamo di avere necessità di un migliaio di volontari, forse qualcuno in più. Siamo in costante dialogo con la Fondazione Milano-Cortina per la gestione di questi aspetti, perché da un lato avremmo piacere e interesse a mantenere la ‘squadra’ già abituata da anni (in alcuni casi da decenni) a gestire eventi di alto profilo come la Coppa del mondo o i Mondiali ospitati nel 2020, ma dall’altro siamo inseriti in un quadro più ampio che riguarda anche ospitalità, spostamenti, logistica. Ma c’è tempo per limare i dettagli, diciamo così”.
Lavori in perfetta tabella di marcia anzi quasi in anticipo, sedi di gara pronte, infrastrutture rifinite. D’accordo “l’efficienza altoatesina”, ma sembra tutto troppo bello per essere vero. E in effetti, anche qui qualche inghippo c’è stato. E c’è ancora.

RICORSI, RISARCIMENTI E COMPLICAZIONI.
"Cominciamo subito con il mettere in chiaro le cose: si tratta di questioni complicate, di appalti pubblici che vanno giustamente controllati in maniera rigorosa e in cui va garantita la massima trasparenza. La volontà di tutte le parti in causa è sempre stata questa”.
Per contestualizzare le parole che rivolge a Il Dolomiti Thomas Schuster, il sindaco di Anterselva, occorre fare un piccolo passo indietro: il Comune di Rasun Anterselva è infatti stato recentemente condannato dal consiglio di Stato ad un risarcimento di quasi 2 milioni e 700 mila euro nei confronti del consorzio di aziende guidato dalla ditta Gasser, rimasto escluso dalla gara d’appalto per alcuni interventi “olimpici” allo stadio.
Una discreta “mazzata” per un piccolo Comune come quello altoatesino, che conta circa 3.000 abitanti e che ora cerca soluzioni al problema. “Ma ripeto – evidenzia il sindaco - che il caso è particolarmente complesso ed ha esposto a una serie di stop e ripartenze dei lavori che hanno complicato il procedere delle operazioni. Per certi versi fa riflettere che nonostante questi ostacoli lungo il percorso Anterselva sia forse l’unica sede di gara in cui sono stati conclusi, sostanzialmente, i lavori per le Olimpiadi 2026”.
La questione del risarcimento però è pesante, tanto che Schuster non scarta l'eventualità che il Comune possa decidere di presentare un ulteriore ricorso. "Sì, è in corso una valutazione per capire se presentare ricorso in cassazione. Ora è il tempo degli approfondimenti e dell'analisi della sentenza, che è lunga e dettagliata: ci prenderemo tutto il tempo necessario per prendere una decisione insieme all'avvocatura dello Stato e alle realtà assicurative”.
Quei 2,7 milioni di euro di risarcimento potrebbero rientrare nel “budget olimpico” di Simico e Provincia di Bolzano? “Dobbiamo ancora capire. È prematuro fare previsioni, non è il momento delle ipotesi campate in aria”.
Ma non c’è solo la questione “cantieri”: tra i malumori che serpeggiano nel sottofondo delle opere altoatesine ci sono anche quelli - mai sopiti - delle associazioni ambientaliste che hanno promesso battaglia al Tar contro il bacino per l’innevamento, opera accessoria fondamentale per assicurare la completa operatività della sede delle gare di biathlon.
"L'iter di approvazione della nuova infrastruttura – dicono ad una voce Dachverband, Mountain Wilderness, Climate Action, Heimatpflegeverband Südtirol e Umweltring Pustertal - è carente, senza valutazione di impatto ambientale e valutazione ambientale strategica”.
"Il bacino idrico previsto – continuano le associazioni - avrà un volume di 31.500 metri cubi e di conseguenza un enorme impatto sul paesaggio della valle di Anterselva, ulteriormente amplificato dalla costruzione di una grande opera di protezione contro le valanghe. Nonostante le forti preoccupazioni espresse dai cittadini e dalle organizzazioni ambientaliste e nonostante ci fossero alternative molto meno negative per il paesaggio e per l'ambiente, il Comune e la Provincia hanno comunque deciso di approvare l'intervento".