Meraviglioso Sinner: a Shanghai supera Djokovic in due set e ribadisce di essere il più forte del mondo
Il numero 1 al mondo piega in due parziali il serbo (7-6, 6-3), conquista il settimo torneo dell'anno, il terzo "1.000" del 2024 dopo Miami e Cincinnati e conferma di essere il più forte di tutti

SHANGHAI. La Cina è vicina. All'Australia e agli Stati Uniti, dove Jannik Sinner aveva già imposto la propria legge nel corso del 2024. Adesso lo ha fatto anche all'ombra della Grande Muraglia, trionfando al Masters 1.000 di Shanghai.
Il numero 1 al mondo supera in due set Nole Djokovic (7-6, 6-3), conquista il settimo torneo dell'anno, tra cui i due Slam di Melbourne e New York, il terzo "1.000" del 2024 dopo Miami e Cincinnati e conferma di essere il più forte di tutti. Senza "se" e senza "ma".
Inizia a servire Djokovic e si capisce sin da subito il canovaccio del match: grandissimo equilibrio, perché tutti e due scelgono la strada della prudenza, affidandosi al servizio. Quindi bordate centrali senza prendere troppi rischi e cercando di "far sbagliare" l'avversario.
Di palle break nemmeno l'ombra: Sinner va 30-0 sul servizio del serbo nel terzo game, che poi risale con quattro super servizi, Djokovic concede pochissimo sulla propria battuta (5 punti appena in 6 giochi), ma non riesce nemmeno lui ad avvicinarsi al numero 1 al mondo che serve forte e con intelligenza, concedendo solamente un doppio vantaggio (0-30) nel decimo game, poi risolto grazie alla battuta.
Si arriva, così, al tie break, senza che nessuno si sia mai avvicinato lontanamente al break. Ma non nel game decisivo, dove l'altoatesino parte a cento all'ora: mini break, due servizi tenuti e altro mini break per il 4-0 di uno scatenato Jannik.
Djokovic accorcia (1-4), Sinner riscappa con un gran rovescio (5-1), il serbo non molla (mini break e volée per il 5-3), ma poi a rete sbaglia un colpo banale e consegna tre set point all'azzurro. E, allora, dopo che Nole si è avvicinato ulteriormente (4-6), con una gran "prima" chiude i conti.
I numeri del parziale dicono: 7-6 in 56 minuti, Sinner avanti e, a testimonianza del clamoroso equilibrio, 37 sono i punti messi a segno da Djokovic, 36 quelli realizzati dal fuoriclasse di Sesto.
Si torna in campo e qualcosa è cambiato: Jannik tiene il servizio a 30, poi risale da 0-40 sul servizio del serbo e, per la prima volta, si va ai vantaggi. Djokovic tiene la battuta, Sinner fa lo stesso (2-1).
Torna a servire il fenomeno di Belgrado ed ecco la svolta del match: 40-15 Sinner, Djokovic annulla il primo break point, poi deve però arrendersi ad un passante "colossale" dell'azzurro che scappa 3-1 e poi consolida subito il vantaggio, chiudendo il quinto game con un perfetto "uno - due": 4-1 Jannik.
Djokovic non molla la presa con un buon turno in battuta (2-4), ma il numero 1 del mondo è bestiale: il serbo viene lasciato a 15 e Jannik vola 5-2. Nole accorcia (5-3) ma poi, per citare Paolo Bertolucci, commentatore tecnico di Sky Sport, ... "no trips for cats".
Jannik Sinner trionfa anche in Cina, dimostrando una solidità incredibile. L'ennesima certificazione del perché il numero 1 al mondo è lui.