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Etica del lavoro, empatia e obiettivi ambiziosi: parla Jonne Kähkönen, uomo del biathlon italiano. "Nella nuova stagione alte aspettative e tante sorprese"

L'allenatore finlandese, uno dei "segreti" del recente trionfo di Lisa Vittozzi, dal 2022 ha trasformato il gruppo femminile del biathlon italiano con la sua personalità e il suo rigore "scandinavo": "Per le ragazze sarà una stagione importante, abbiamo alte aspettative: per poter avere obiettivi ambiziosi nelle Olimpiadi 2026 in casa ad Anterselva dobbiamo fare un altro passo in avanti come squadra. Lisa? Ha tutto per ripetersi, dopo aver vinto la Sfera di Cristallo è ancora più affamata di vittorie di prima"

Di Marcello Oberosler - 10 novembre 2024 - 17:28

TRENTO. Era il 4 maggio 2022. A partire da quel giorno, l'arrivo di Jonne Kähkönen nello staff della nazionale italiana femminile di biathlon ha contribuito a produrre alcuni dei più grandi risultati nella storia azzurra della disciplina.

 

“Non sono un mago - ha ripetuto il tecnico finlandese classe '73 fin dal suo insediamento -, i risultati appartengono al lavoro di tutta la squadra, allenatori e atlete”. Sguardo guizzante, grande etica del lavoro, metodi “scandinavi” ma cuore ormai italiano, Jonne (agli "ordini" del direttore tecnico Klaus Hoellrigl e in perfetta simbiosi con l'altro allenatore del gruppo femminile Mirco Romanin) è un personaggio entrato nel cuore di tutti gli appassionati di questo sport elettrizzante.

 

Ed è l'uomo che più di tutti viene associato alla rinascita di Lisa Vittozzi: il finlandese giorno dopo giorno ha saputo trasformare i problemi tecnici di Lisa, specialmente al tiro, in “benzina” per alimentare le ambiziosi di un'atleta che dopo qualche stagione di sofferenza si è trasformata nella regina della classifica generale della Coppa del Mondo 2023-24; ma Jonne è stato soprattutto una persona capace di creare un feeling speciale professionale e umano con la campionessa sappadina, e con tutta la squadra femminile azzurra di biathlon. E diciamolo, pure con i tifosi: affascinati dallo sguardo magnetico e dalle sue reazioni “glaciali” ogni volta che viene inquadrato dalle telecamere delle emittenti televisive mentre le ragazze sono al poligono.

 

Ma il “metodo Kähkönen” non è mica sorrisi, filosofie e “volemose bene” (come notoriamente dicono in terre finniche): è prima di tutto duro lavoro, disciplina, volontà di spingere sé stessi e gli altri oltre ai propri limiti. I risultati per ora gli stanno dando ragione. Eccome. 

 

(foto Fisi)

 

“Penso che soprattutto in estate – racconta Jonne a Il Dolomiti sfoderando un italiano convincente – sia fondamentale mettere pressione alle atlete, pretendere molto da ogni sessione di allenamento e alzare l'asticella delle richieste tecniche e fisiche. Diversa invece la gestione una volta che cominciano le gare e si entra nella stagione agonistica della Coppa del mondo: a quel punto è fondamentale trasmettere calma, tranquillità e fiducia, per pressione e preoccupazioni ci pensa già la pista, diciamo così. Quella è la fase in cui bisogna far emergere tutto il grande lavoro e lo sforzo dei mesi di preparazione, gli allenamenti, i sacrifici. Credo che curare la parte di 'psicologia' sia un aspetto fondamentale del ruolo del tecnico a questi livelli, ed è quello che ho provato a mettere al servizio della squadra da quando nel 2022 sono entrato a far parte dello staff azzurro”.

 

“Mi aiuta il carattere, credo. Come dice sempre Lisa (Vittozzi, ndr), non sono proprio un tipico italiano: sono molto calmo, anche a ridosso delle gare non sono mai nervoso, il mio sangue freddo credo sia una questione genetica... Questo non significa che sia distaccato, tutt'altro: ma quella tranquillità cerco di trasmetterla alle ragazze in pista”.

 

Jonne, come sono andati gli allenamenti in avvicinamento alla nuova stagione?

“Sono molto contento del lavoro della squadra in questi mesi tra estate ed autunno: nella prima parte della preparazione abbiamo svolto un lavoro specifico molto intenso sulla forza, ma il programma di allenamenti è stato molto simile rispetto a quello proposto nelle due estati precedenti. In queste ultime settimane abbiamo messo in campo una serie di lavori specifici propedeutici alla staffetta, che comprendeva anche il differente approccio al poligono e alla gestione delle ricariche”.

 

 

Il momento più bello da quanto ha cominciato questo percorso con la squadra femminile italiana? 

“Direi proprio l'oro mondiale nella staffetta ad Oberhof nel 2023. Una prestazione fantastica, la giornata perfetta, che ha culminato quello che era stato un grandissimo lavoro fatto di sacrifici e lotte quotidiane. Un momento ancora più bello perché condiviso davvero da tutta la squadra. Una medaglia di tutti e di tutte. Per certi versi è difficile scegliere tra quell'oro mondiale e la cavalcata di Lisa lo scorso anno per vincere la Coppa del mondo. Li metto alla pari, ripensare a quelle ultime due gare a Canmore per conquistare la Sfera di Cristallo mi mette ancora i brividi. È stato il fantastico coronamento di una stagione speciale e di un percorso memorabile, una fonte di ispirazione”.

 

A proposito di Lisa Vittozzi, come l'ha trovata nel "post-vittoria"? 

“Credo che per certi versi anche in questo sport individuale così particolare valga il detto che 'vincere aiuta a vincere'. Vedo una Lisa ancora più determinata e affamata, che ha lavorato tutta l'estate con la voglia di tornare in pista in inverno con l'obiettivo di ripetersi e di confermarsi al top. Sappiamo tutti quanto significasse per lei riuscire a vincere la Coppa del mondo, ma se qualcuno pensa che una volta conquistato quel sogno si sarebbe messa l'anima in pace, beh, si sbaglia di grosso. Ha ricominciato ad allenarsi con ancora più voglia di vincere”.

 

Perfino in estate sugli ski roll ha vinto tutto quello che c'era da vincere: è vero, è quasi un altro sport. Ma intanto, niente male... 

“Lisa è una campionessa ormai matura, esperta, vincente. Vedrete, ci sarà da divertirsi anche quest'anno. Ma nella stagione che si apre tra un mese scarso il nostro obiettivo è di vedere tante ragazze italiane diverse riuscire ad avvicinare con più costanza le top 10 delle gare, o le flower ceremony (la premiazione dei primi 6 al traguardo, ndr). Sono convinto che tante delle nostre atlete siano pronte a fare un passo in avanti importante in termini di performance e non vediamo l'ora di metterci alla prova sul palcoscenico della Coppa del mondo”.

 

 

 

 

 

 

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Anche perché il conto alla rovescia delle Olimpiadi in casa corre veloce. 

“Sì, quella che sta per cominciare è una stagione importante nel quadro di un progetto tecnico che naturalmente guarda con grande attenzione alle Olimpiadi invernali 2026, ospitate proprio dall'Italia ad Anterselva. Ma per arrivare con obiettivi ambiziosi a quell'appuntamento sappiamo di dover fare un passo alla volta. 'Don't skip steps'. E allora quest'anno vogliamo essere, come squadra, ancora più forti e competitive”.

 

Allargando lo sguardo alle altre contendenti alla Sfera di Cristallo, con chi battaglierà Lisa per la classifica generale? 

“Ah, ci sarà sicuramente qualche sorpresa. Ci sono tante giovani che vogliono essere le nuove 'regine', e poi ci sono ovviamente le atlete che già la scorsa stagione hanno combattuto con Lisa dalla prima all'ultima gara. Tandrevold, le francesi Simon, Braisaz-Bouchet e Jeanmonnot. Quali possono essere le sorprese? Eh non lo so, altrimenti non le avrei chiamate 'sorprese' (scherza Jonne, ndr). Quel che è certo è che il livello della competizione è sempre più alto: bisogna andare sempre più forti sugli sci, sparare con sempre più precisione e in tempi rapidissimi”.

 

Delle polemiche legate al nuovo sistema di assegnazione dei pettorali nelle gare sprint e individuali che ne pensa?

“Capisco le motivazioni di chi si è espresso in maniera critica rispetto a questo cambiamento voluto dall'Ibu e che non ha incontrato grandi simpatie tra gli atleti, diciamo così. Anche io sono molto scettico, ma a questo punto immagino che non possiamo fare altro che vedere come andrà nelle prime gare dell'anno. Meglio continuare a lavorare e preoccuparci di qualcosa che possiamo controllare: siamo pronti a cominciare e sono sicuro che ci toglieremo tante soddisfazioni”.

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