È la migliore Aquila Basket di sempre? Trento prima e imbattuta in Serie A dopo 5 giornate: al PalaTrento domenica arriva Milano, si va verso il sold-out
Ford e Lamb furoreggiano, Cale non sbaglia un colpo, Mawugbe è l'eroe "silenzioso": Trento è a 5 vittorie in altrettante sfide di campionato. Dopo la sfida ad Ulm in EuroCup, domenica alle 18.15 i bianconeri ospitano al PalaTrento la corazzata Milano: si va verso il tutto esaurito per una partita attesissima

TRENTO. Cinque vittorie in altrettante partite di campionato, un percorso in EuroCup in cui al di là di un paio di sbandamenti sono arrivati anche grandi imprese come quella recente con Tel Aviv: che l’Aquila Basket Trento di coach Paolo Galbiati sia partita a razzo è sotto gli occhi di tutti.
Quasi tutti, diciamo, visto che come spesso accade i pochi che ancora coraggiosamente parlano di basket sui media nazionali non sembrano essere particolarmente impressionati. Ce ne faremo una ragione.
Ma quella che abbiamo visto in azione in queste prime 10 partite stagionali tra campionato e coppa può già essere considerata la miglior Dolomiti Energia Trentino di sempre? La domanda è legittima, ma è ancora presto per certe sentenze.
Appunti sparsi su alcuni dei grandi protagonisti dell’avvio sprint bianconero avvicinandosi al grande appuntamento di domenica 3 novembre, quando sul parquet della capolista del campionato arriverà Milano in quello che si preannuncia come un match infuocato in un’arena sold-out.
1. Ford e Lamb sono di livello superiore
Ogni squadra ha dei leader tecnici: quelli della Dolomiti Energia Trentino sono Jordan Ford e Anthony Lamb, due giocatori che per il momento stanno dimostrando di valere l’etichetta con cui sono arrivati. Giocatori di categoria superiore, almeno per una Legabasket in crisi di alternative credibili alle inarrivabili Milano e Virtus Bologna.
Lamb contro Sassari in una serata tutt’altro che brillante al tiro è stato comunque l’uomo della fuga nel terzo quarto con tre triple consecutive pazzesche, e nonostante una condizione fisica che sembra ancora lontana dalla perfezione, nelle 5 partite di campionato disputate non ha mai segnato meno di 18 punti. Così nei possessi pesanti le difese si incollano ai due fenomeni e si aprono spazi per gli altri “incursori”. A partire da un Myles Cale che sta dimostrando settimana dopo settimana di essere il punto di riferimento nei finali tirati.
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2. Mawugbe: ogni sistema ha i suoi eroi silenziosi
Concediamoci a questo punto un momento per riconoscere i meriti del direttore sportivo Rudy Gaddo, principale artefice della costruzione di un roster sempre più convincente: sia chiaro, la stagione è ancora lunga, ma il mix di talento, gioventù esuberante e qualità con cui è stata assemblata questa squadra è, in gergo squisitamente tecnico, “tanta roba”.
E il budget a disposizione non è certo tra i più ricchi del campionato. Anzi. Ecco perché, come sempre, è importante partire da idee chiare per trovare le pedine giuste al giusto "prezzo". Selom Mawugbe, il centro statunitense di questa edizione della Dolomiti Energia, è esattamente questo tipo di giocatore: il classico “eroe silenzioso” che tocca pochi palloni ma è un fattore con la sua difesa intorno al ferro, fa il vuoto a rimbalzo, aiuta i compagni. A Sassari è stato dominante. Dominante. Il tabellino dice 7 punti e 5 rimbalzi, ma con lui limitarsi ai numeri non serve a molto.
3. Saliou Niang è destinato a grandi cose
Tra i segreti dell’ottimo avvio della Dolomiti Energia c’è anche la crescita di Saliou Niang, arrivato a Trento nell’estate 2023 e trasformatosi da “oggetto del mistero” dell’Under 19 bianconera a pezzo pregiato del roster della prima squadra.
Prima ancora dell’atletismo debordante e della sua capacità di attaccare il ferro, il suo sorriso e la sua energia contagiosa sono un ingrediente fondamentale di quella linfa verde che per il club è ormai una costante. Niang è del 2004, Quinn Ellis del 2003. Nessun'altra squadra di Serie A ha il coraggio di dare tanti minuti e responsabilità a due Under 21. Godiamoceli.
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