Con Debora Marcantoni la Val di Fiemme in cima al mondo del Natural BodyBuilding a Las Vegas: "Un'emozione fortissima nell'evento più importante nel nostro sport"
A Las Vegas la 42enne di Cavalese, Debora Marcantoni, ha trionfato nella categoria Natural master 40 al debutto tra le professioniste: "Ora mi godo qualche mese la famiglia: dopo tanti sacrifici credo sia giusto rifiatare un attimo, poi ho una carriera da professionista da vivere, ancora per un paio di anni"

VAL DI FIEMME. Una trentina ha conquistato il gradino più alto del podio al Natural Olympia di Las Vegas, Debora Marcantoni ha primeggiato nell’appuntamento, forse più prestigioso, inserito nel calendario del Natural BodyBuilding internazionale.
La 42enne, originaria di Cavalese, si è imposta nella categoria Natural Bikini master 40, conquistando il successo in quello che è stato il debutto assoluto tra le professioniste. Una carriera fulminante che nel giro di pochi anni l’ha portata prima a scoprire queste discipline e poi a scalare le graduatorie mondiali, fino all’affermazione statunitense del 10 novembre scorso.

“Vincere a Las Vegas è stata un’emozione incredibile, mi ci sono voluti alcuni giorni per realizzare quanto successo", dice Marcantoni. "Circa un anno fa abbiamo avviato questo progetto con il nuovo coach Surdo e con Daniele che mi supporta quotidianamente. Mi ero prefissata come obiettivo quello di vincere i campionati italiani e di partecipare a Miss Universo a Budapest. A Firenze ho conquistato il titolo tricolore e in Ungheria ho chiuso con un eccellente secondo posto. A quel punto mi sono detta che potevo andare nel Stati Uniti per vivere questa esperienza ma mai mi sarei aspettata di poter vincere, da amatore prima e da professionista poi”.
Classe 1982, Debora Marcantoni è venuta in contatto con il mondo del BodyBuilding quasi per caso, dopo la seconda gravidanza. E come talvolta capita, da cosa nasce cosa e attraverso una serie di circostanze e di conoscenze ha preso forma questo progetto sostenuto ora dal trainer bresciano Daniele Surdo e dal marito Daniele Delladio, socio della palestra 8.91 Gym di Cavalese insieme a Michele Ciresa, a sua volta atleta di spicco nel panorama del Natural BodyBuilding italiano.
Dopo aver condiviso una carriera nell’hockey su ghiaccio, Ciresa e Delladio ora sono soci a tutti gli effetti e tra i frutti del loro lavoro c’è anche la carriera di Marcantoni.
"Posso dire che quello di Las Vegas è il palco più prestigioso che possa esserci - evidenzia Ciresa, un passato da protagonista nella nazionale di hockey e ora, tra le altre cose, anche presidente del Comitato trentino della FederGhiaccio - per fare un paragone calcistico, potrebbe essere definito un po’ il San Siro del BodyBuilding. E Debora si è preparata con grande dedizione e dopo aver conquistato il titolo italiano master 40 a Firenze, ha avuto l’occasione di gareggiare a Las Vegas nella categoria amatoriale. La vittoria le ha permesso di meritare la Pro Card che le ha spalancato la strada verso il professionismo: non ci ha pensato due volte e all’indomani ha voluto subito attivare questa opportunità e ha subito vinto, anche tra le pro.
Ci tengo a precisare che la categoria Natural prevede un assoluto rispetto delle normative antidoping internazionali: si tratta di uno sport assolutamente pulito, con tanti e severi controlli”.
C’è tanta sostanza, nel successo di Debora Marcantoni. Per curare a questi livelli il proprio fisico, serve tanta dedizione, tante ore spese in palestra per definire la muscolatura ma anche per mantenere tono e forma fisica.
“Per più di nove mesi all’anno serve seguire una dieta ferrea: è necessaria una grande forza di volontà e lo stress è inevitabile a livello mentale, perché è quasi impossibile sgarrare. Alle spalle ho una esperienza di sportivo ad alto livello nell’hockey, ma mi dico che questo sport è davvero tosto", aggiunge Ciresa, reduce a sua volta da una stagione di attività sui palchi d’Italia, mentre Marcantoni conclude: "Serve tanta costanza, sicuramente, anche se tutto diventa soggettivo e dipendente dalle caratteristiche di ognuno. Personalmente ho trovato il giusto equilibrio tra calorie ingerite e lavoro in palestra ed è una condizione che mi permette di gestire al meglio la situazione, anche se non nascondo come nel pieno della stagione serva parecchia dedizione. Ma io sono testarda e se fisso un obiettivo, difficilmente mollo la presa. Ora mi godo qualche mese la famiglia: dopo tanti sacrifici credo sia giusto rifiatare un attimo, poi ho una carriera da professionista da vivere, ancora per un paio di anni".