C'è sempre e solo il fenomeno Tadej Pogacar: lo sloveno scatta a 48 chilometri dall'arrivo e conquista, per la quarta volta di fila, il Giro di Lombardia. E domenica sarà a Trento
Ennesima prova "da alieno" per il fuoriclasse di Komenda, che conquista l'ultima "Classica Monumento" del 2024. Parte in salita a 48,4 km dall'arrivo e rifila oltre tre minuti ad Evenepoel. Conclude in passerella, sorridendo: è lui l'assoluto dominatore. Domenica Pogacar sarà a Trento, ospite del Festival dello Sport

COMO. C'è solo lui e, quando c'è lui, per tutti gli altri non c'è speranza.
Tadej Pogacar è il presente e il futuro del ciclismo. Il suo modo di correre entusiasma tutti: tutti quanti sono tifosi del fuoriclasse di Komenda che, dopo aver vinto Giro d'Italia, Tour de France, il Mondiale, le Strade Bianche, la Liegi-Bastogne-Liegi e, appena una settimana fa, il Giro dell'Emilia, ha deciso di fare poker sulle ormai amatissime strade lombarde.
Il Giro di Lombardia, l'ultima "Classica Monumento" dell'anno è sua. Per la quarta volta di fila. Pazzesco, unico e incredibile. E potremmo proseguire all'infinito.
Come ha vinto stavolta? Ma, ovviamente, "alla Pogacar", ovvero con un'azione iniziata in solitaria a 48,4 chilometri dall'arrivo, con uno scatto bruciante sulla Colma di Sormano, dopo che la squadra lo aveva riportato sui 19 fuggitivi.
A quel punto "L'Imperatore" è partito e tanti saluti a tutti con Evenepoel che non ha nemmeno provato a ricucire lo strappo ma ha cercato di tenerlo "a tiro". Mission, anche questa, impossible, visto che in cima alla salita, circa a metà dell'ascesa, il distacco del belga era già di 1'10".
Da quel momento è stato un monologo, una lunga passerella verso il traguardo di Como. Trionfa per la quarta volta di fila, come Fausto Coppi.
E sul rettilineo finale è "Pogashow". Si ferma subito dopo aver tagliato la linea del traguardo e alza al cielo la sua bici. Il più forte è lui. ancora una volta lo ha ribadito.