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Biathlon, Wierer fa sul serio, Vittozzi e Tandrevold "cuori spezzati". E Jacquelin zittisce i tuttologi: 5 spunti dalla prima tappa di Coppa del mondo

A Kontiolahti risultati sorprendenti, grandi rivalità, qualche uscita di scena e tanti pronostici già saltati: 5 spunti dopo la prima settimana abbondante di nuova stagione di Coppa del mondo

(foto Facebook - Biathlonworld, Dorothea Wierer)
(foto Facebook - Biathlonworld, Dorothea Wierer)
Di Marcello Oberosler - 10 dicembre 2024 - 19:45

KONTIOLAHTI. Sono bastati pochi giorni e una manciata di gare per stravolgere completamente (o quasi) qualunque pronostico sulla nuova stagione di Coppa del mondo di biathlon: è il bello delle prime tappe, evidentemente

 

Quella andata in scena in Finlandia è stata una settimana abbondante che ha saputo emozionare, entusiasmare e anche deludere. Insomma, ci ha intrattenuto nel senso più totalizzante del termine

 

1. Mai, davvero MAI, scommettere contro Dorothea Wierer 

 

A proposito di pronostici, in pochi si sarebbero aspettati una Dorothea Wierer complessivamente così performante: precisa al poligono, convincente sugli sci, maestosa (come al solito) nel sapere leggere le gare. Tanto da sfiorare due volte il podio e da tornare in flower ceremony in una gara individuale a distanza di 637 giorni dall'ultima volta (o se preferite, dal 12 marzo 2023).

 

Insomma, niente male per una che dopo il 51esimo posto nella short individual di apertura ora si trova nella mischia per sognare l'assalto al vertice anche in classifica generale

 

Esperienza, carattere e continuità non mancano, chissà che per le posizioni che contano non si debba continuare a fare i conti anche con una campionessa infinita come Doro

 

 

2. Lisa & Ingrid, "cuori spezzati"

 

Lo scorso anno combattevano spalla a spalla per vincere la Sfera di cristallo e conquistare la Coppa del mondo, oggi Lisa Vittozzi e Ingrid Tandrevold, grandi amiche e rivali, sono ahinoi già fuori da ogni battaglia per la classifica generale. 

 

I volti tristi di questo inizio di stagione: sul forfait di Lisa è arrivata una stringata nota stampa della Fisi che ha annunciato il rinvio del rientro alle competizioni a gennaio 2025 (come minimo), facendo serpeggiare un po' di allarmismo tra i tanti tifosi della campionessa sappadina; una nota in cui peraltro non si danno aggiornamenti neppure sull'altra azzurra assente per malanni a Kontiolahti, l'altoatesina Rebecca Passler.

 

Tandrevold invece ha dovuto alzare bandiera bianca, vittima di quei preoccupanti "capricci cardiaci" che ne avevano minato salute e risultati già in passato (caso più eclatante, alle Olimpiadi 2022). Anche la norvegese salterà le prossime due tappe e rientrerà, si spera, a Oberhof col nuovo anno. Con l'augurio che il peggio sia passato. 

 

3. Emilien, Eric e la guerra alla tuttologia - Atto I

 

Al maschile la battaglia è totale e intensissima: altro che trash talking, qui siamo al tutti contro tutti. Il contingente norvegese nella sprint del venerdì si è visto interrompere una striscia MONSTRE di gare individuali di Coppa del mondo consecutive con almeno un norge sul podio, 50. Cinquanta. Cinque-zero. E proprio quando nel pomeriggio di domenica eravamo pronti alla vendetta dell’armata scandinava, sbam: Eric Perrot vince, esulta, si prende il pettorale giallo di leader della classifica generale. Wow.

 

Niente male per uno che veniva sbeffeggiato per le sue dichiarazioni prestagionali spavalde ma in fin dei conti non fuori dal mondo: "Voglio essere io a fermare il dominio norvegese". Per il momento il figlio d'arte con padre francese e mamma norvegese ha zittito tutti i detrattori

 

A proposito di zittire, il suo compatriota Emilien Jacquelin ci ha regalato una combo esultanza+intervista post gara da grande uomo di teatro quale in fondo è: la sua battaglia ai "tuttologi" social è roba da alto cinema. Mancava solo un "Are you not entertained?", in stile Gladiatore.

 

 

 

 

 

 

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4. Elvira, splendidamente Elvira

 

Classe 1999, promessa talmente precoce da essere "condannata" a vincere o deludere, Elvira Öberg si trova al bivio definitivo della sua carriera: e sembra aver preso la strada giusta. Terza nella short individual, seconda nella sprint, splendida vincitrice della mass start: da Kontiolahti Elvira esce con la certezza di avere un bel margine di vantaggio sulle avversarie per il pettorale giallo, e con le assenze prolungate di Tandrevold e Vittozzi le alternative alla svedese sono soprattutto le francesi Simon e Braisaz (non brillanti in Finlandia) e la tedesca Preuss.

 

A proposito di tedesche, che spettacolo la classe 2005 Julia Tannheimer, sesta nella sprint e quinta nella mass start del giorno dopo: la Germania femminile (Grotian, Kink, Puff) "sta arrivando e presto dominerà". Forse non in stile Norvegia maschile attuale, ma quasi. 

 

5. Ma come ci si qualificava alle Mass Start? Il pasticcio Ibu e le regole "a voce"

 

Poco prima della prima gara della stagione è arrivata alle squadre la comunicazione sul sistema di qualificazione alle mass start della domenica, quindi di tre giorni più tardi. Nel merito una regola assolutamente pertinente (ammessi di diritto i primi 15 della classifica di Coppa del Mondo della stagione passata e poi gli altri 15 in base ai risultati delle prime due gare di Kontiolahti), ma come è possibile che alle squadre, agli atleti e a chi il biathlon lo racconta non sia mai arrivata alcuna comunicazione ufficiale nel merito?

 

Un piccolo passaggio a vuoto organizzativo in un mondo che punta all'eccellenza ma che ogni tanto tra regole "grigie" e comunicazione balbettante mostra una certa dose di provincialismo: è inizio stagione per tutti, diciamo così. E comunque c'è da dire che il discusso cambio di assegnazione pettorali tutto sommato ha regalato gare appassionanti

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