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A Malaga è la vittoria del "Cannibale" Sinner, del Ct Volandri che non sbaglia una scelta, di Berrettini tornato "The Hammer". Di un gruppo che domina e dominerà il mondo

L'ItalTennis è fortissima oggi e lo sarà anche domani. E con un Sinner destinato a diventare sempre più "tutto", sempre più "Cannibale", sempre più "ingiocabile". Sì, perché i campioni come lui (che a tanti ricorda Djokovic, un "insaziabile" quando si parla di successi) più vincono e più hanno "fame".

Di Daniele Loss - 24 novembre 2024 - 21:21

MALAGA. La prima volta non si scorda mai. Figuriamoci la seconda, che chiude un 2024 nel quale, se tutto il mondo è paese, questo ha le sembianze dello Stivale e batte bandiera tricolore.

 

Al "Palacio de Deportes José María Martín Carpena" di Malaga prima risuona, per la seconda volta, la più importante, l'Inno di Mameli e poi è festa grande sulle note di "Ma il cielo è sempre più blu" del grande Rino Gaetano, che potrebbe aver scritto anche il brano adatto a tutte le altre nazionali perché è ormai appurato che nessuno "Nuntereggae più" l'ItalTennis.

 

Ricapitolando, in poche righe, partendo dalla fine, il 2024 è stato semplicemente sensazionale per il tennis tricolore. Unico, irripetibile? Forse si potrebbe fare addirittura meglio e, adesso, l'Italia intera si è abituata talmente bene che sogna in grandissimo.

 

Dunque: Coppa Davis conquistata per il secondo anno di fila da Sinner e i suoi fratelli (ma non chiamateli "Fratelli d'Italia", altrimenti la si butta in politica, che qui non c'entra proprio nulla), preceduta di qualche giorno dalle straordinarie ragazze di Tathiana Garbin che, sempre a Malaga, hanno alzato al cielo la "Billie Jean King Cup", la Coppa Davis femminile (che dovrebbe chiamarsi così: l'ha detto la stessa Billie Jean King). Eh, ma non è mica finita, perché il più forte del mondo è di Sesto Pusteria, ha vinto due tornei del Grande Slam - in Australia e negli Stati Uniti -, sta dominando il ranking con distacchi siderali sugli avversari e ha chiuso la sua stagione individuale trionfando alle Finals di Torino dove si è consacrato il "numero 1 dei numeri 1".

 

E così, tanto per gradire, svariati successi nei Masters 1.000, per ribadire ogni volta che vuole che, sul veloce, non ce n'è per nessuno. Ma non è finita, perché alle Olimpiadi di Parigi la coppia formata da Sara Errani e Jasmine Paolini ha conquistato una sensazionale medaglia d'oro nel doppio femminile e l'anno prossimo andrà a caccia degli Slam.

 

Vincere è sempre incredibile, vincere la Coppa Davis (a 37 anni dalla prima e unica volta) ancora di più, farlo per il secondo anno di fila è semplicemente leggendario.

 

Certo, tutto è più facile quando si ha in squadra il più forte del mondo, colui il quale ti permette di partire sempre dall' "1 a 0" sugli avversari. Sì, perché oggi, sul veloce, Sinner può perdere solamente se gioca sotto standard e dall'altra parte della rete c'è uno Zverev, un Alcaraz, un Fritz al 120 per cento. Altrimenti "prego, si accomodi" con conseguente aggiornamento delle statistiche riguardanti i successi.

 

Jannik la maglia azzurra la ama, la vive, la sente. Qualcuno in passato lo aveva attaccato, accusandolo di snobbare la Nazionale e di pensare solamente alla carriera individuale (e, tra l'altro, non sarebbe il primo a farlo). Ebbene, chi l'ha fatta fuori dal vaso, oggi è meglio si cosparga il capo con tanta cenere, perché Sinner non solamente ha dimostrato di essere il più forte, ma tutta la sua potenza, la sua determinazione, il suo carisma li ha portati e trasmessi anche ai compagni di nazionale.

 

Un anno fa, quanto Matteo Berrettini era presente a Malaga con la Nazionale ma non convocato e, dunque, poi non figurava tra i vincitori, senza portare a casa alcuna medaglia, Jannik l'aveva promesso a quello che è un amico "vero". "L'anno prossimo la vinciamo assieme". Detto e fatto, promessa mantenuta, con "The Hammer" che si è fatto guidare dal fuoriclasse altoatesino nel doppio contro l'Argentina e poi ha messo tutto se stesso sia contro Kokkinakis che nel match contro van de Zandschulp.

 

L'ItalTennis è fortissima oggi e lo sarà anche domani. E con un Sinner destinato a diventare sempre più... tutto, sempre più "Cannibale", sempre più "ingiocabile". Sì, perché i campioni come lui (che a tanti ricorda Djokovic, un "insaziabile" quando si parla di successi) più vincono e più hanno "fame".

 

E, dopo il trionfo, l'abbraccio con il Ct Volandri (perfetto, un "mostro" nelle scelte e nella gestione del gruppo), la Coppa Davis alzata al cielo per il secondo anno di fila, si è dimostrato come sempre lucido, umile, posato. Come in tutto quello che fa.

 

"Vuol dire tanto per noi vincere ancora questo trofeo - queste le sue parole -, volevamo difendere la vittoria dell'anno scorso. Abbiamo dato il 100%, è splendido finire la stagione così. Il mio 2024? E' stato molto bello, c'erano forse anche cose che potevo fare meglio. Ma ho avuto anche tante difficoltà: sono super contento di come sia finito. La festa per la Davis? Non so ancora cosa abbiamo organizzato, ancora".

 

L'unico dubbio che ci si pone è: ma cosa poteva fare meglio? Forse andare sulla Luna. Anzi no, perché il tennis italiano è già oltre, diretto verso i pianeti più lontani dell'Universo.

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