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Cultura | 14 marzo | 11:59
scritto da Pietro Lacasella

Il futuro di Ostana sembrava segnato. Il suo percorso stava per giungere al capolinea, come quello della maggior parte dei paesi esterni ai flussi del turismo di massa.  Ad inizio anni Novanta gli abitanti quasi si potevano contare sulle le dita di una mano: sei.

 

Poi qualcosa è cambiato grazie alla forza di volontà di un gruppo di abitanti emigrati in pianura, ma decisi a far rivivere il paese e il territorio circostante attraverso un’accurata operazione culturale. Si è infatti partiti dal presupposto che la valorizzazione di un ambiente è anche la formula più efficace per tutelarlo. Valorizzando, portando a conoscenza le persone del carattere singolare di una determinata località, si gettano ponti emotivi; si stimola quel legame empatico che dà origine alla curiosità, al rispetto e alla riscoperta.

 

In questo processo di rinascita, Ostana è riuscita in quello che in tanti non sanno più fare: raccontarsi. Ha saputo rendere seducente il territorio (con le sue specificità antropiche e naturali) attraverso una narrazione accattivante, capace di cogliere e di evidenziare con uno sguardo rinnovato la poesia e il fascino degli elementi in esso già esistenti. Ma per raccontare bisogna conoscere, e per conoscere bisogna investire tempo ed energie. Non tutti sono disposti a farlo, ed è per questo che calare dall’alto oggetti vistosi, omologanti, ma culturalmente vacui è spesso la formula prediletta dalle amministrazioni: un’operazione semplice che svincola dallo studio e dal ragionamento.

 

La “nuova” Ostana ospita realtà culturali e centri studi, ma non solo: gli edifici e gli spazi recuperati offrono migliori servizi e, di conseguenza, una qualità della vita superiore. Il risultato? Oggi a Ostana si contano una cinquantina di abitanti, tra cui quasi quindici bambini (Ostana per trent'anni non ha avuto bambini).

 

Come ha di recente scritto l'architetto e docente universitario del Politecnico di Torino Antonio de Rossi, una delle anime della rinascita del paese, "Ostana è la dimostrazione vivente che è possibile invertire la rotta anche quando tutto appare ormai perduto, e che i fili della contemporaneità, dell'innovazione, oggi si possono tessere proprio in quei luoghi che (molte volte erroneamente) riteniamo marginali".

 

Realtà virtuose come Ostana, sono però ancora delle gocce d'acqua nell'oceano. Tuttavia rappresentano degli esempi importanti capaci di indicare la via alla montagna del presente e del futuro.

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