Scuola di Medicina, via libera al progetto di Trento. Meneghini: ''Giornata storica per il Trentino''. Al via un tavolo per coinvolgere UniPadova per l'anno 2021-2022
Soddisfazione anche dall'assessore Mirko Bisesti: "Risultato frutto di una importante mediazione. Ora bisogna lavorare tutti assieme con il coinvolgimento delle eccellenze del nostro territorio". Domani, 22 gennaio, l'accreditamento presso il ministero. Poi ci sarà la fase di organizzazione logistica in vista di ottobre

TRENTO. Un progetto che non sarà una semplice fotocopia di altri corsi sparsi in Italia ma che riuscirà a mettere assieme le varie eccellenze del territorio. Oggi sembra essersi conclusa la querelle sulla Scuola di Medicina. Il Comitato provinciale di coordinamento che si è riunito nelle prime ore di questo pomeriggio, infatti, ha dato il via libera al progetto di un corso di studi in Medicina e Chirurgia dando l'ok a quello presentato dall'ateneo trentino e già votato in Senato accademico. (QUI IL PROGETTO)
Ok, quindi al coinvolgimento dell'università di Verona, assieme a Ferrara, mentre è stato concordato di attivare sin d'ora un tavolo di lavoro per definire ruoli, modalità e tempi per il coinvolgimento di UniPadova nel rispetto delle reciproche competenze, a partire dall’anno accademico 2021-2022.
E' stato quindi definitivamente accantonato il progetto che era stato presentato dall'ateneo patavino e voluto dal presidente Fugatti. L'università di Trento è riuscita a rimanere ferma sul proprio progetto evitando in questo modo che ad essere capofila di tutto fosse Padova. “Resta ferma la volontà di attivare un progetto comune che preveda una effettiva e rilevante cooperazione accademica che possa ricomprendere gli atenei di Trento, Verona e Padova. Tenuto conto delle modalità e dei tempi di accreditamento del nuovo corso di Medicina - che per l'anno accademico 2020/21 può essere ottenuta dal corso interateneo UniTrento/UniVerona approvato dai rispettivi organi di Ateneo – le tre università e la Provincia autonoma di Trento hanno concordato di attivare sin d'ora un tavolo di lavoro per definire ruoli, modalità e tempi per il coinvolgimento di UniPadova nel rispetto delle reciproche competenze, a partire dall’anno accademico successivo (2021-2022)” viene spiegato nel comunicato.
Ad esprimere un giudizio positivo è stato Edoardo Meneghini, al tavolo come presidente del Consiglio degli studenti. “Quello che stiamo vivendo è un momento molto importante per l'Università di Trento – ha spiegato Meneghini – e sono certo che lo si ricorderà quando in futuro parleremo della storia del nostro ateneo. Il progetto che verrà portato avanti non è una fotocopia di altri già esistenti”. L'avvio della nuova Scuola di Medicina, spiega il rappresentante degli studenti “non risolverà il problema della carenza di medici in Trentino” ma “è stata aperta una strada molto importante per trovare una soluzione”. L'auspicio, spiega “è che il fatto che si sia trovata una sintesi permetta di migliorare i rapporti tra Università e Provincia ricordando come sul territorio sia importante lavorare assieme.”

Dal punto di vista del corpo studentesco sono arrivate anche delle rassicurazioni. “Abbiamo avuto la conferma per il nuovo corso le risorse saranno messe dalla Provincia e non dall'Università e che gli studenti saranno iscritti all'Università di Trento beneficiando in questo modo dei servizi di questo ateneo”. Grazie al coinvolgimento degli atenei di Padova e di Verona che si sono resi disponibili, è stato peraltro confermato il comune obiettivo di anticipare la presenza - su base volontaria - degli studenti e delle studentesse trentini/e frequentanti tali università nella fase finale dei corsi di studi presso le strutture della APSS di Trento già a partire dal prossimo anno accademico, ampliando quanto già previsto dalla convenzione dell’Università di Verona per la medicina generale.
Infine, si auspica che la progettualità della Scuola di Medicina di UniTrento possa trovare terreno fertile all’interno della macroarea dell’Euregio, mediante la collaborazione con le istituzioni competenti per soddisfare le esigenze della popolazione che insiste su questo ambito territoriale.
Un risultato importante per il quale la Provincia autonoma di Trento, per voce del suo assessore all’Università Mirko Bisesti, e l’Università di Trento, con il rettore Paolo Collini esprimono forte apprezzamento, dopo settimane di confronto serrato, intenso ma sempre leale, tenuto conto dell'importanza della posta in gioco. “Sono molto contento e soddisfatto – ha spiegato Bisesti – e questo è un giorno davvero importante per tutto il Trentino. Ora bisogna lavorare bene tutti assieme con le eccellenze del territorio”. Un successo, ha concluso l'assessore provinciale “Frutto di mediazione, di mesi intensi che hanno portato a questo risultato importante”.