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"Carne sintetica? Qui si va oltre la 'bistecca', parliamo di missioni spaziali". La Destra vieta il 'cibo in vitro', la paura dei laboratori del Cibio: "A rischio la ricerca"

Il 28 marzo scorso in Consiglio dei ministri è stato approvato il ddl che vieta la produzione e l'immissione sul mercato di alimenti e mangimi sintetici. Fratelli d'Italia presenta una mozione contro il cibo sintetico per "difendere la filiera agro zootecnica trentina", mentre Cattoi della Lega si oppone "a questo abominio". L'intervista a Bruno Cell: "Una scelta che ci rattrista. Una ricerca virtuosa, ma ci sbattono le porte in faccia"

Di Francesca Cristoforetti - 31 marzo 2023 - 17:29

TRENTO. Da una parte la battaglia della Destra contro il cibo sintetico, dall'altra il mondo della ricerca. Prosegue la lotta contro la carne prodotta in laboratorio, partita inizialmente da Coldiretti arrivata poi fino a Roma, dove il 28 marzo scorso in Consiglio dei ministri (su proposta del ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida e del ministro della Salute Orazio Schillaci) è stato approvato il ddl che vieta la produzione e l'immissione sul mercato di alimenti e mangimi sintetici.

 

In pratica uno stop alla carne, pesce e latte in vitro che minaccia la ricerca su questo fronte, facendo quindi tremare anche i laboratori del Cibio. "Qui si va ben oltre la produzione di 'bistecche': si sta parlando di uno studio virtuoso soprattutto dal punto di sociale", rispondono i ricercatori universitari che collaborano con Bruno Cell, Stefano Biressi Luciano Conti.

 

LA POSIZIONE DI FRATELLI D'ITALIA E LEGA

Una scelta che è stata immediatamente ben recepita anche in Trentino, sia dalla Lega che da Fratelli d'Italia. E' così che proprio oggi il gruppo consigliare di FdI ha presentato una proposta di mozione al fine di "difendere la filiera agro zootecnica trentina, anche mediante iniziative legislative di limitazione della produzione e del consumo del cibo artificiale in Italia".

 

"Già a inizio 2023 - scrivono nel documento i consiglieri Claudio Cia, Katia Rossato e Bruna Dalpalù -, potrebbero essere introdotte a livello Ue le prime richieste di autorizzazione all’immissione in commercio di cibo sintetico che afferiscono all'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) e alla Commissione Ue, mentre, entro il primo semestre 2023, negli Usa potrebbero entrare in commercio i primi prodotti sintetici".

 

Il plauso al Governo Meloni arriva anche da parte del partito di Salvini. "La Lega sarà sempre al fianco di Coldiretti in questa lotta - dichiara la deputata leghista Vanessa Cattoi , presente oggi al convegno di Coldiretti insieme al presidente del Trentino- Alto Adige Gianluca Barbacovi -. Fin da subito la Lega si è opposta a questo abominio che rischia di recare un forte danno alla nostra manifatturiera promuovendo una raccolta firme a difesa dei prodotti tipici e delle eccellenze delle produzioni nostrane".

 

Nella categoria del cibo del futuro vengono inseriti anche i 'famigerati' insetti. "Ci troviamo di fronte a un cortocircuito con un’Europa - dice Cattoi - che attacca agricoltori, allevatori e produttori e criminalizza i prodotti di origine animale, come la carne. Noi continueremo a difendere, in Parlamento, le nostre tradizioni alimentari".

 

LA PREOCCUPAZIONE DEL MONDO DELLA RICERCA

Intanto tremano i laboratori del Cibio dell'Università di Trento, dove nel 2020, grazie a Bruno Cell, è partito un progetto di ricerca sulla carne colturale guidato dai professori associati Stefano Biressi Luciano Conti (Qui l'intervista).

 

 

"Ci rattrista sapere qui si stiamo lavorando assiduamente - sostiene Biressi, intervistato da il Dolomiti - e facciamo degli sforzi per arrivare a risultati in un ambito virtuoso dal punto di sociale, ma che invece riceve una porta in faccia dall'Italia". Il ddl per ora non menziona l'ambito della ricerca, ma un simile provvedimento avrà sicuramente degli effetti negativi e delle ricadute su di noi".

 

"Si va inequivocabilmente a disincentivare l'interesse degli investitori italiani - aggiunge - non potendo sviluppare la nostra ricerca in un'applicazione pratica. Non riesco a comprendere la scelta dell'Esecutivo, qui stiamo parlando di un progetto più ampio e a lungo termine. E' una decisione che ci coglie di sorpresa". 

 

E' prematuro parlare di chiusura dei laboratori, "certo è che non sappiamo che futuro possono avere ora i nostri progetti. In questo momento il tessuto imprenditoriale italiano, ma anche trentino aveva manifestato interesse per noi. Abbiamo dei progetti in ballo con Bruno Cell e una fondazione animalista. La domanda adesso è capire come si evolverà la situazione. Io temo che ci sarà una riduzione degli investimenti e un impoverimento dello sviluppo".

 

La ricerca nel frattempo prosegue nel resto del mondo "con il rischio di rimanere noi indietro. Adesso probabilmente saranno più interessati a finanziarci dall'estero. Il diritto alla ricerca deve essere garantito, ma così sarà più difficile".

 

Nessun tavolo di confronto scienziati ed esperti di bioetica quindi da parte del Governo. "E' una decisione che sta guardando all'interesse di pochi nel breve senza guardare all'interesse di tanti nel lungo periodo - conclude il ricercatore -. Ho solo sentito discorsi superficiali e informazioni non corrette finora. Questa tecnologia può essere applicata anche per le missioni spaziali: stiamo pensando a 'colonizzare' la Luna e Marte, è necessario fare una riflessione più ampia sull'alimentazione".

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