Crisi Ucraina, la Farnesina invita gli italiani a lasciare il Paese. Sale la tensione, gli Usa avvertono: “Invasione potrebbe iniziare in qualunque momento”
La tensione è salita velocemente e lo stesso Segretario di Stato americano Antony Blinken ha dichiarato che a questo punto un'invasione “potrebbe iniziare in ogni momento”

TRENTO. “In considerazione dell'attuale situazione, in via precauzionale, si invitano i connazionali a lasciare temporaneamente il Paese con i mezzi commerciali disponibili”. La tensione sale in Ucraina e anche il Ministero degli esteri italiano ha deciso di chiedere ai connazionali presenti di lasciare il Paese, mentre le varie ambasciate, compresa quella americana e quella russa, stanno procedendo al ritiro del personale non essenziale.
AVVISO: In considerazione dell’attuale situazione, in via precauzionale, si invitano i connazionali a lasciare temporaneamente il paese con i mezzi commerciali disponibili e a rinviare tutti i viaggi non essenziali verso l’Ucraina. Per più info: https://t.co/lmhpxQzL4h
— Italy in Ukraine (@italyinukr) February 12, 2022
Tramite le informazioni raccolte, l'intelligence americana aveva inizialmente pensato che il presidente russo Vladimir Putin avrebbe aspettato almeno la fine delle Olimpiadi invernali di Pechino prima di ordinare una possibile iniziativa militare, per evitare frizioni con la Cina di Xi Jiping. Negli scorsi giorni però, riporta il New York Times, la tensione è salita velocemente e lo stesso Segretario di Stato Antony Blinken ha dichiarato che a questo punto un'invasione “potrebbe iniziare in ogni momento”.
Si teme quindi che Putin possa decidere di ordinare l'invasione prima del termine delle Olimpiadi, fissato per il 20 febbraio, ed il consigliere americano di sicurezza nazionale del presidente Jake Sullivan ha dichiarato che si continuano a vedere segnali di escalation da parte russa, compreso l'arrivo di nuove truppe ai confini ucraini. Per quanto riguarda il nostro Paese, al momento l'Ambasciata resta comunque aperta e le autorità ricordano, ovviamente, che “i viaggi a qualsiasi titolo nelle regioni di Donetsk e Luhansk ed in Crimea sono sconsigliati”. Tra gli altri anche Regno Unito, Danimarca, Germania e Giappone hanno chiesto ai loro cittadini di lasciare l'Ucraina e rientrare il prima possibile nei rispettivi Paesi.
Proprio nella giornata di oggi dovrebbe svolgersi un colloquio tra Biden e Putin ma nel frattempo la chiamata tra Blinken ed il Ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov non ha portato a risultati, con Lavrov a parlare nuovamente di “provocazioni” e “propaganda anti-russa” da parte degli occidentali ed il Segretario di stato americano a ribadire che la strada diplomatica “resta aperta”, ma che è necessario una “de-escalation” da parte della Russia: “Se Mosca dovesse proseguire sulla strada dell'aggressione di un'invasione dell'Ucraina – si legge in una nota ufficiale del Dipartimento di Stato americano – il risultato sarebbe una risposta transatlatica massiccia, risoluta e unita”.