Sempre meno passeri. La colpa? Degli insetticidi, soprattutto di quelli usati negli orti


Laureato in Scienze Agrarie all'Università di Padova, dal 1961 al 1994 è stato docente all'Istituto Agrario di San Michele
Autorevoli riviste che si occupano di ambiente e salvaguardia della biodiversità denunciano da tempo un progressivo calo numerico della popolazione di passeri in diverse regioni italiane. Ne dà conferma per quanto riguarda il Trentino il naturalista Sergio Abram che individua la causa della diminuzione nell’utilizzo di insetticidi neonicotinoidi per la difesa di varie coltivazioni agricole, ma in particolare degli ortaggi che si coltivano negli orti domestici.
I passeri, dice Abram, beccano negli orti semi preventivamente trattati con neonicotinoidi. L’ipotesi di Sergio Abram non è però condivisa dai naturalisti-biologi della cooperativa Albatros. Queste le motivazioni: i passeri non si nutrono solo di semi ma anche di insetti. La tossicità dei neonicotinoidi è documentata scientificamente nei confronti delle api. Non risulta invece accertata nei riguardi dei passeri.
Gli esperti di Albatros confermano comunque il calo numerico dei passeri anche in Trentino, ma ricordano che il fenomeno monitorato da 20 anni non riguarda solo i passeri, ma anche altre specie di uccelli comuni.