Le medio-piccole realtà associative ortofrutticole escluse dai finanziamenti della Provincia


Laureato in Scienze Agrarie all'Università di Padova, dal 1961 al 1994 è stato docente all'Istituto Agrario di San Michele
Da parte di qualche amministratore di cooperativa ortofrutticola si osserva che la soglia di investimento minima di 1 milione di euro per accedere ai benefici del Psr 2014-2020 per progetti strutturali e/o infrastrutturali esclude le piccole realtà associative. Agri ’90, cooperativa di Storo nota soprattutto per la farina di mais Nostrano, dovrà coprire con finanziamenti propri il costo di un progetto di 250 mila euro per la realizzazione di alcune celle di conservazione di piccoli frutti. Il contributo provinciale sarebbe stato di 80 mila euro.
Alla pacata protesta rivolta anche ai sindacati agricoli e ai rappresentanti della cooperazione che in sede di Tavolo Verde avrebbero approvato la soglia minima troppo elevata si aggiunge il sospetto che la decisione dipenda dalla volontà politica di favorire mega progetti già predisposti e tacitamente approvati.
Recentemente dallo stesso tipo di benefici è stato escluso anche il Consorzio Val di Gresta. A Ronzo Chienis sono in corso lavori di sistemazione del tetto del Consorzio ortofrutticolo Val di Gresta. Il preventivo di spesa è di 160-170 mila euro. La domanda di contributo sul Piano di sviluppo rurale 2014-2020 della Provincia di Trento non può essere accettata per gli stessi motivi. La presidenza della cooperativa ha dovuto inserire il progetto con relativi costi nel piano operativo del Consorzio interregionale ortofrutticolo (CIO) al quale aderisce. La spesa potrà essere finanziata a metà dall’Unione Europea.