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Coronavirus, il rito della spremitura dell'uva Nosiola si terrà ma senza invitati e operatori di settore

Alla cantina Toblino è certo invece che non si eseguirà la ritappatura di una partita di bottiglie di vino santo di annate pregresse che era già stata messa in preventivo
DAL BLOG
Di Sergio Ferrari - 30 marzo 2020

 Laureato in Scienze Agrarie all'Università di Padova, dal 1961 al 1994 è stato docente all'Istituto Agrario di San Michele

La spremitura dell’uva Nosiola appassita in vinsantaia si eseguirà anche quest’anno rispettando il periodo tradizionale della Pasqua ma senza il contorno di invitati o operatori di settore e della comunicazione.

 

Ne dà notizia l’enologo della Cantina Toblino di Sarche Lorenzo Tomazzolli, ma lo stesso comportamento a causa della limitazione degli spostamenti di persone dovuto al coronavirus sarà adottato anche dai 6 vignaioli che producono vino santo Trentino doc della Valle dei Laghi.

 

Tornando alla cantina Toblino, è certo invece che non si eseguirà la ritappatura di una partita di bottiglie di vino santo di annate pregresse che era già stata messa in preventivo.

 

L’operazione comporterebbe infatti la presenza di più persone all’interno dello stesso locale, compreso il notaio che deve validare la procedura e la relativa documentazione.

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