Ibis Eremita abbattuto da un cacciatore che ha provato a [...]
Il Cai Alto Adige entra nella Federazione Ambientalisti. [...]
L'acqua del torrente diventa verde fosforescente: ecco il [...]
"Le hanno sparato", trovata una giovane lupa con tre [...]
Tracce di lupi sulle piste di fondo della Marcialonga [...]
Capriolo rimane intrappolato in una buca nella neve [...]
La volpe segue un lupo, lui lo sa "ma non la degna di uno [...]
Scoperta per la prima volta una nuova formica in Alto [...]
Camoscio cade in una trincea profonda sei metri: [...]
L'allocco resta impigliato nella rete di una porta da [...]
Colpo di fuoco: nuovo ceppo di batterio?
Laureato in Scienze Agrarie all'Università di Padova, dal 1961 al 1994 è stato docente all'Istituto Agrario di San Michele
Gli esperti di genomica e biologia molecolare della Fondazione Mach hanno avviato un programma di analisi per stabilire se il ceppo di batterio Erwinia amylovora che ha colpito meli e piante ornamentali in diversi comuni della Valsugana è lo stesso ceppo di batterio che pur designato con lo stesso nome colpiva le cime delle piante ma non andava oltre i 670 centimetri di germoglio che il frutticoltore tagliava e bruciava.
Il colpo di fuoco si è manifestato più volte negli anni successivi al 2005 quando sono stati rinvenuti i primi focolai in val di Non e in altre zone frutticole del Trentino.
L’indagine comparativa è resa possibile dal fatto che a partire dal 2005 i tecnici di territorio hanno prelevato e consegnato ai ricercatori dell’Istituto Agrario di S. Michele e successivamente della Fondazione Mach materiale vegetale raccolto da piante colpite in quasi tutti gli anni successivi. Ma sempre in forma meno invasiva di quella che si è manifestata quest’anno in Valsugana.
Laureato in Scienze Agrarie all'Università di Padova, dal 1961 al 1994 è stato docente all'Istituto Agrario di San Michele