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Agrofarmaci natural, tante le difficoltà per le ditte a ottenere l'autorizzazione alla vendita

Il 60% della spesa necessaria per un nuovo prodotto è legata alla registrazione. La trafila burocratica e tecnica è la stessa di quella richiesta per un fitofarmaco di sintesi
DAL BLOG
Di Sergio Ferrari - 12 maggio 2019

 Laureato in Scienze Agrarie all'Università di Padova, dal 1961 al 1994 è stato docente all'Istituto Agrario di San Michele

Al convegno su “Prospettive degli agenti di biocontrollo in vigneto” che si è svolto l’8 aprile 2019 a Vinitaly si è parlato anche delle difficoltà che le ditte incontrano per ottenere l’autorizzazione alla vendita.

 

Ilaria Pertot, responsabile del Centro agricoltura, alimentazione e ambiente (C3A) cogestito da Fondazione Mach e Università di Trento, che ha svolto una delle relazioni di base, dice che il 60% della spesa necessaria per un nuovo prodotto è legata alla registrazione.

 

La trafila burocratica e tecnica è la stessa di quella richiesta per un fitofarmaco di sintesi, ma è resa talora impraticabile dall’elevato numero di analisi e valutazione del rischio richiesto quando le molecole della parte attiva del prodotto sono più di una.

 

A differenza di quanto succede per i prodotti di sintesi chimica che hanno un solo principio attivo. La legislazione vigente degli Usa è molto più semplice e incentivante.  

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