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Il sostegno all'Ucraina e la visione geopolitica nel discorso di Scholz al Parlamento europeo: l'analisi delle sue parole

Jens Woelk, Professore ordinario di diritto costituzionale comparato presso la Facoltà di Giurisprudenza e la Scuola di studi internazionali dell’Università degli Studi di Trento (“cattedra Euregio”) analizza le parole del cancelliere tedesco davanti al Parlamento europeo il 9 maggio
DAL BLOG
Di Orizzonti Internazionali - 18 maggio 2023

Docenti di studi internazionali dell'Università di Trento

Questa è l’Europa” si intitola il discorso (in tedesco e in inglese) che il Cancelliere federale tedesco, Olaf Scholz ha tenuto davanti al Parlamento europeo il 9 maggio 2023. Tale data simbolica, nella quale a soli 5 anni dalla capitolazione della Germania, nel 1950 il ministro francese per gli affari esteri, Robert Schuman, ha presentato l’idea per una comunità europea per rendere impossibile un’altra guerra e per ricostruire l’Europa del secondo dopoguerra insieme, è diventata la giornata dell’Europa. Ma di quale Europa?

 

In tale data simbolica sono state lanciate, altre volte, delle proposte per il futuro dell’Europa, la più famosa quella dell’allora Ministro degli affari esteri tedesco, Joschka Fischer, che nel 2000 aveva proposto il completamento del processo di integrazione con l’allargamento e una Costituzione per l’Europa. Un anno fa, lo stesso Scholz, in reazione all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, aveva dato un’espressa prospettiva geopolitica nella politica estera e di difesa tedesca (nel suo discorso sulla “Zeitenwende”, sulla svolta epocale) aggiungendo, successivamente, una dimensione europea.* Rivolgendosi ora al Parlamento europeo a Strasburgo, il Cancelliere Scholz ha sì sottolineato la responsabilità globale dell'Europa e la necessità di rivolgere la sua attenzione al mondo, ma ha anche sostenuto che non dovrebbe posizionarsi come una grande potenza.

 

"L'Europa ha una responsabilità globale perché il benessere dell'Europa non può essere separato dal benessere del resto del mondo"

 

Affermando che i partenariati mondiali sono più importanti che mai, Scholz si è espresso contro il tentativo dell'UE di posizionarsi, accanto agli Stati Uniti e alla Cina, come terza grande potenza. "Coloro che sono nostalgici del sogno della potenza mondiale europea, che sognano le fantasie di grande potenza nazionale, sono bloccati nel passato". Il presidente francese Emmanuel Macron, tra gli altri, aveva recentemente invocato un'UE come centro di potere globale accanto a Stati Uniti e Cina. Scholz ha invece sottolineato l'importanza dei partenariati, anche con il Sud del mondo. Non meno, ma più apertura e più cooperazione sono all'ordine del giorno per assicurare all'Europa un buon posto nel mondo di domani, ha detto il Cancelliere. "Un posto non al di sopra o al di sotto di altri Paesi e regioni. Ma all'altezza degli altri, al loro fianco", ha detto.

 

“L'Europa deve volgersi verso il mondo" come partner con un approccio geopolitico

 

In questo senso, Scholz ha auspicato che l'UE concluda rapidamente altri accordi di libero scambio con vari Paesi. Come esempi ha citato gli Stati sudamericani del Mercosur, il Messico, l'India, l'Indonesia, l'Australia e il Kenya. In futuro, ci saranno anche molti altri Paesi, ha detto, ricevendo gli applausi del Parlamento. Scholz ha avvertito: "Se continuiamo per anni a negoziare nuovi accordi di libero scambio, senza risultati, in futuro saranno altri a dettare le regole, con standard ambientali e sociali più bassi".

 

Secondo Scholz, ciò che serve ora è un'UE geopolitica, allargata e riformata, aperta al futuro. Ciò include un'interconnessione molto più stretta degli sforzi di difesa e lo sviluppo di un'economia di difesa europea integrata, ha spiegato. Inoltre, la rotta per la ricostruzione dell'Ucraina deve essere stabilita ora. In vista della parata militare che si è tenuta a Mosca nella stessa giornata, il 9 maggio, Scholz ha dichiarato: "Non lasciamoci intimidire da questa dimostrazione di forza. Rimaniamo fermi nel nostro sostegno all'Ucraina, fino a quando sarà necessario". Tuttavia, anche l’Europa deve trasformarsi per adattarsi e per reggere la competizione a livello globale.

 

La sfida di trasformare la questione della migrazione

 

Un approccio comune e unificato è importante anche per la questione della migrazione e della gestione dei rifugiati. "Siamo uniti dall'obiettivo di gestire e regolare meglio la migrazione irregolare, senza tradire i nostri valori", ha dichiarato. In questo modo, ha aggiunto, l'UE potrebbe trarre vantaggio dal fatto che l'Europa ha urgente bisogno di lavoratori. L'Unione dovrebbe creare canali per la migrazione regolare e collegarli alla richiesta che i Paesi di origine e di transito riprendano coloro che non hanno il diritto di rimanere. Anche le misure per un'efficace protezione delle frontiere esterne avrebbero il loro posto in questo pacchetto complessivo.

 

Secondo recenti sondaggi, quattro tedeschi su cinque sono favorevoli alla proposta di procedure di asilo alle frontiere esterne dell'UE. Scholz ha lanciato un appello "urgente affinché i progressi che abbiamo compiuto sulla riforma del sistema europeo comune di asilo in seno al Consiglio, dopo lunghi e difficili negoziati, siano conclusi prima delle elezioni europee" che si terranno l'anno prossimo.

 

Voci critiche nel dibattito e prospettive effettive di realizzazione

 

Nel dibattito che ne è seguito, sembrava che la campagna elettorale per il Parlamento europeo fosse già iniziata. Scholz è stato criticato, ad esempio, per il comportamento della Germania nel processo legislativo per porre fine al motore a combustione, ma anche per l'eccessiva esitazione nel sostenere l'Ucraina. È stato criticato perché l'Europa non avrebbe bisogno di discorsi programmatici, ma di leadership e orientamento da parte di Berlino.

 

Per realizzare tutti gli obiettivi espressi nel discorso, è comunque necessario soprattutto uno stretto coordinamento con la Francia e con gli altri Stati membri. Tuttavia, la visione espressa da Scholz contraddice quella del Presidente Macron in alcuni punti essenziali. Per quanto riguarda una sostituzione di vasta portata dell'unanimità nel processo decisionale UE con decisioni a maggioranza, è stato possibile riunire una coalizione di nove Stati membri che sono a favore di questa soluzione e hanno lanciato una proposta in tal senso.

 

Sulla base del Trattato bilaterale dell'Eliseo, di cui si è celebrato il 60esimo anniversario in gennaio (Il primo accordo bilaterale di cooperazione è stato concluso il 22 gennaio 1963; v. la documentazione in francese e tedesco), si è sviluppata una prassi di uno stretto coordinamento tra Germania e Francia, che comprende regolari riunioni di governo congiunte. È anche prassi consolidata che prima che uno dei due Stati lanci nuove proposte, l'altro venga consultato. Naturalmente, questo non sempre porta ad un accordo e la discrepanza tra le visioni recentemente presentate pubblicamente da Macron e Scholz sembra confermare che attualmente non esiste un loro progetto comune per il futuro dell'Unione europea. Ciò rende improbabili proposte di riforma tempestive, più ampie e concrete e limita non poco le possibilità per l'Europa di assumersi effettivamente una responsabilità globale, come richiesto dallo stesso Scholz.

 

Va poi ricordato che anche la sfida di un ulteriore allargamento dell’Unione, comunque presente nel discorso di Scholz come occasione da cogliere, renderà necessario riformare l’Unione Europea. Mantenere le promesse fatte dall’UE ai sei Stati candidati nei Balcani occidentali oltre che all’Ucraina, alla Moldavia e alla Georgia, infatti, per Scholz costituisce un tassello importante per la credibilità di un’Europa geopolitica. Pertanto sarà inevitabile adeguare le strutture istituzionali e le procedure decisionali. In tal senso, l’iniziativa di alcuni Stati membri di passare a decisioni a maggioranza nelle politiche degli affari esteri e di difesa nonché fiscali, come sottolineato anche da Scholz nel suo discorso, sarebbero un passo molto importante.

 

* Gli elementi principali di questo discorso, tenuto il 27 febbraio 2022 davanti al Parlamento tedesco, sono stati ribaditi in chiave europea, in un altro discorso molto noto, quello pronunciato il 29 agosto del 2022, all’università di Praga. Entrambi sono disponibili - in tedesco - al sito del governo tedesco.

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