Dalla questione israelo-palestinese al funzionamento delle sanzioni fino alla deterrenza nucleare: consigli di lettura per gli appassionati di affari internazionali


Docenti di studi internazionali dell'Università di Trento
A cura dei docenti della Scuola di Studi Internazionali dell’Università di Trento
Le vacanze estive forniscono, almeno nell’immaginario collettivo, l’opportunità di dedicare un po’ di tempo alla lettura. L’attenzione dei più va, di norma, alle opere di narrativa che occupano tanti scaffali nei reparti dei negozi fisici e virtuali di libri. Ma la ricchezza della produzione letteraria contemporanea consente a lettrici e lettori di prendere in considerazione anche qualche saggio per approfondire alcuni specifici temi di interesse e per alimentare (con tutti i rischi del caso!) dibattiti con amici e parenti, vicini di ombrellone, compagni occasionali nei lunghi viaggi in treno o traghetto.
Per questa ragione, noi docenti della Scuola di Studi Internazionali abbiamo pensato di riunire in quanto segue qualche consiglio di lettura per chi avesse voglia di approfondire alcuni dei numerosi temi di discussione nell’ambito delle relazioni internazionali. Abbiamo volutamente scelto di non concentrare l’attenzione su un solo macrotema e di non offrire a lettori e lettrici delle articolate recensioni. Lo scopo della nostra iniziativa è quello di fornire qualche spunto per l’analisi personale, senza alcuna pretesa di indicare i migliori testi sul mercato, né di individuare – per ciascun tema - tutti i punti di vista che animano i dibattiti.
Anche per questa ragione, le indicazioni di lettura che seguono, le micro-indicazioni sotto ciascuna di esse e i contenuti dei testi suggeriti non rispecchiano necessariamente la visione di ciascuno dei membri della Scuola, né quella dell’istituzione.
David Grossman, “La pace è l’unica strada.” Mondadori, 2024
Il breve volume raccoglie una serie di interventi sulla questione israelo-palestinese dello scrittore, intellettuale e attivista israeliano David Grossman, autore di una lunga serie di romanzi di grande successo. Da sempre Grossman (che ha perso tragicamente un figlio nel conflitto) sostiene la necessità di una coesistenza pacifica dei due popoli attraverso la creazione di due Stati indipendenti, che riconoscano il diritto all’autonomia e all’identità di entrambi. Le sue riflessioni rimangono lucide, anche se dolenti, anche dopo i tragici eventi degli attacchi terroristici di Hamas dell’ottobre 2023 e le inaudite violenze che ne sono seguite, e si riflettono nel titolo stesso del libro: la pace è l’unica strada. Occorre superare l’idea che la pace sia una questione di popoli: ‘la vera lotta oggi non è tra arabi ed ebrei, ma fra quanti – dalle due parti – anelano a vivere in pace in una convivenza equa e quanti – dalle due parti – si nutrono psicologicamente e ideologicamente di odio e violenza’. La lettura del libro, breve ma intenso, porta con sé sentimenti contrastanti: l’orrore per il baratro di violenza e barbarie, ma anche la luce di una speranza radicata e solida che ci sia una via d’uscita.
Francesco Giumelli. “Le sanzioni internazionali. Storia, obiettivi ed efficacia.” Il Mulino. 2023
L'unico libro in Italiano che spiega di maniera molto accessibile cosa sono e come operano le sanzioni internazionali. In particolare, è molto interessante la proposta dell'autore per valutare l'efficacia di questi strumenti in quanto strumenti di governance globale.
Abhijit Vinayak Banerjee e Esther Duflo, "L'economia dei poveri. Capire la vera natura della povertà per combatterla”, Feltrinelli, 2020.
Gli autori, premi Nobel per l’economia nel 2019, affrontano il tema della povertà con un approccio innovativo. Il libro propone soluzioni basate su un metodo sperimentale che ha trasformato il campo di ricerca dell’economia dello sviluppo. La valutazione degli elementi che impediscono ad alcuni individui di uscire dalla povertà e i modi migliori per combatterla sono, infatti, testati “sul campo” in vari paesi emergenti e in via di sviluppo. Seppur la validità generale delle ricette proposte vada verificata ogni volta nei contesti specifici, gli studi di Banerjee e Duflo hanno avuto, e continuano ad avere, grande eco non solo nel mondo accademico, ma anche tra i policymaker.
Ibrahima Lo, "Pane e Acqua: Dal Senegal all’Italia passando per la Libia", Villaggio Maori Edizioni, 2021.
Non un’inchiesta condotta da terze voci, ma la storia vera di chi è grato alla vita per averne ancora una e poterne scrivere, dopo che il gommone con tante - troppe - persone a bordo su cui viaggiava è naufragato.
Scott D. Sagan and Kenneth N. Waltz, “The Spread of Nuclear Weapons: A Debate Renewed”, New York, W.W Norton, 2003.
In un momento in cui le armi nucleari sono tornate al centro della scena internazionale e il pericolo di un’escalation nucleare nel conflitto in Ucraina è una possibilità reale, la lettura di questo classico dialogo tra sostenitori e detrattori della deterrenza nucleare è essenziale per comprendere le dinamiche strategiche delle armi e delle politiche nucleari. Da una parte, il realismo politico di Kenneth Waltz, secondo cui la deterrenza funziona e contribuisce a pacificare e stabilizzare le relazioni internazionali. Dall’altra, i timori di Scott Sagan, che ci invita a diffidare di una strategia basata su presupposti falsi e con un rischio elevatissimo di fallimento.
Ananyo Bhattacharya, "L'uomo venuto dal futuro: la vita visionaria di John Von Neumann", Adelphi, 2024
Nella nostra cultura pop, Albert Einstein è una foto con la linguaccia, John Von Neumann è il pazzoide dottor Stranamore. Von Neumann è stato un genio: ha dato contributi fondamentali a matematica e fisica, contribuito alla nascita dei primi calcolatori, di passaggio ha rivoluzionato l'economia fondando la teoria dei giochi. Ma ha anche contribuito alla bomba atomica, fornendo pure le basi metodologiche (il gioco a somma-zero, il gioco falco/colomba) dell'equilibrio della Guerra Fredda. Dentro questo libro trovate la scienza descritta in tutti gli aspetti, dai più romantici: le intuizioni del genio, ai più inquietanti: la descrizione dell'apparato plutocratico militare e i suoi nessi con l'impresa scientifica.
Richard Baldwin, "Rivoluzione globotica - Globalizzazione, robotica e futuro del lavoro", Il Mulino, 2020
Il libro, scritto da uno dei principali economisti internazionali della nostra epoca, esplora l'impatto che l'automazione, l'intelligenza artificiale e la robotica stanno avendo sul mondo del lavoro e sulla società, mettendo in discussione la prosperità delle classi medie. Mentre la tecnologia consente nuove opportunità senza precedenti, Baldwin si interroga su come individui e governi possano adattarsi a questo cambiamento epocale, promuovendo abilità uniche come la creatività e il pensiero indipendente.
David Graeber e David Weingrow "L'alba di tutto. Una nuova storia dell'umanità". Rizzoli, 2023
Un libro di un archeologo e di un antropologo sulle prime società umane potrebbe sembrare uno strano consiglio di lettura per coloro che vogliono capire la politica di oggi in una luce più chiara. Tuttavia, il libro presenta un punto importante e un'argomentazione affascinante: i principali pensatori politici, le cui opere vengono ancora insegnate e discusse e il cui pensiero è alla base delle nostre istituzioni politiche odierne, hanno tutti formulato ipotesi sugli istinti di base degli esseri umani, sul cosiddetto "stato di natura". Su questa base, hanno ipotizzato quelle che secondo loro potevano essere le migliori forme di organizzazione sociale. Ciò che sappiamo oggi sulle prime società umane supera di gran lunga le conoscenze di quei pensatori politici e ci costringe a riflettere intensamente sulla politica di oggi e sulle sue radici nel pensiero politico europeo. È una lettura affascinante e stimolante, scritta in modo eccellente.
Amitav Gosh "La maledizione della noce moscata". Neri Pozza. 2022
La storia della noce moscata è una storia di conquista e sfruttamento – dell’uomo sull’uomo e dell’uomo sull’ambiente naturale – che nelle pagine di un grande scrittore impegnato nei temi ambientali come Amitav Ghosh diventa metafora della potenza devastatrice del colonialismo occidentale e delle sue irreversibili conseguenze che arrivano fino ai giorni nostri.
Anna Tsing "Il fungo alla fine del mondo". Keller Editore, 2021
Un'esplorazione poetica e straordinariamente fertile del rapporto tra gli esseri umani e l'ambiente naturale. Il fungo alla fine del mondo esplora angoli inattesi e inconsueti del commercio del matsutake e ci permette di perderci e sorprenderci tra ecologie fungine e storie forestali e che ci fanno sperare nella possibilità di una convivenza collaborativa tra specie in un’epoca di massiccia devastazione umana.
Francesca Congiu e Barbara Onnis “Fino all’ultimo Stato: la battaglia diplomatica tra Cina e Taiwan”, Carocci, 2022.
L’importanza di Taiwan nelle relazioni sino-americane e, più in generale, nello scacchiere geopolitico globale, e il fatto che l’isola sia diventata da qualche decennio una democrazia, primo ed unico esempio in un contesto cinese, sono aspetti che hanno suscitato grande interesse negli ultimi anni, come attestato dai numerosi recenti studi prodotti sul tema. Questo volume, che colma una lacuna nella letteratura, approfondisce le ragioni storiche della ‘questione taiwanese’ e indaga le relazioni tra Pechino e Taipei così come si sono sviluppate nel corso della storia, senza tralasciare il ruolo degli attori internazionali (Stati Uniti in primis) e restituendo tutta la complessità dei processi storici che sono alla base del rapporto tra Repubblica popolare cinese e Taiwan in epoca contemporanea.
William Dalrymple "Anarchia". Adelphi. 2022
William Dalrymple ci racconta in questo libro l’ascesa inarrestabile della Compagnia delle Indie Orientali, ricostruendone la vicenda a partire da documenti originali e fonti bibliografiche inusitate e rare – e mostrando a quali estremi è potuto arrivare in passato il dominio incontrollato di una gigantesca corporation.
Enzo Traverso "Gaza davanti alla storia". Editori Laterza. 2024
Enzo Traverso, uno dei più autorevoli storici del nostro tempo, va alla radice del conflitto israelo-palestinese chiamando in causa la storia e offre una interpretazione critica che rovescia la prospettiva unilaterale dalla quale ci siamo abituati a osservare ciò che sta accadendo a Gaza.
Alessio Terzi. "La crescita verde. Il futuro dell'economia nell'era del cambiamento climatico" Edizione Ambiente, 2024
Il libro illustra, in un iter attraverso la storia, le inter-relazioni tra economia e ambiente, mostrando come la prosperità economica e sociale dipendano dalla disponibilità di risorse naturali, e come lo sviluppo economico possa contribuire, se non adeguatamente gestito, alla crisi ambientale e climatica. L'autore presenta il capitalismo verde - ovvero un modello di crescita economica profondamente diverso da quello attuale e basato sul concetto di sostenibilità - come la soluzione alla crisi ecologica moderna, per conciliare sviluppo, rispetto dell'ambiente ed equità sociale.
Katharina Pistor, Il codice del capitale. Come il diritto crea ricchezza e disuguaglianza, LUISS University Press 2021
La profonda disuguaglianza diffusa a livello globale, che vede la maggior parte delle ricchezze mondiali concentrate nelle mani di pochissimi, costituisce uno dei temi più urgenti sui quali si concentrano studiosi e policymakers. La risposta alle domande “Come è stata creata inizialmente la ricchezza? E perché il capitale spesso sopravvive a scosse e cicli economici che lasciano tutti gli altri alla deriva, senza i guadagni accumulati in precedenza?”, secondo Katharina Pistor, sta nel diritto. Il diritto è uno strumento potente per garantire l’ordine sociale, ma anche un mezzo pericoloso, se utilizzato con altri fini. Secondo Pistor il diritto è tutt’altro che un attore secondario nel grande processo che porta semplici oggetti, capacità o idee a trasformarsi in risorse. È proprio negli studi legali, anzi, che avviene la codifica del capitale, l’elaborazione, cioè, di quegli strumenti e istituzioni capaci di rendere un pezzo di terra, un edificio, l’idea per un nuovo farmaco o una stringa di codice digitale asset capaci di generare ricchezza per chi li detiene. Ma chi, e per il bene di chi, determina quali risorse sono codificate in capitale, controllando di fatto la distribuzione della ricchezza e gli enormi privilegi che ne derivano? “Il codice del capitale” fa luce sui meccanismi consolidati, eppure silenziosi e poco visibili, per mezzo dei quali i detentori di capitale e i loro legali creano ricchezza e disuguaglianza, generando il rischio concreto che venga erosa sempre di più la legittimità degli Stati e delle loro leggi. Un meccanismo temibile, che può essere combattuto tramite la codifica di nuovi diritti, una strada lunga e difficile ma grazie alla quale la società democratica potrà riprendere la strada del proprio destino. (Fonte della descrizione)
Caroline Elkins, Legacy of Violence: A History of the British Empire, New York: Alfred A. Knopf, 2022
In questo libro Caroline Elkins prende di mira l'idea dell'imperialismo britannico come imperialismo benigno. Al contrario, Elkins sostiene che l'Impero britannico è stato caratterizzato da coercizione e violenza. L'oggetto del libro non è la violenza militare su larga scala, ma la violenza controllata dallo Stato contro la società civile. Elkins dimostra che non importava quale partito politico amministrasse l'impero; quando si arrivava al dunque, tutti erano pronti ad abbandonare i precetti della tradizione liberale britannica. A un certo punto, liberali, laburisti e conservatori hanno tutti usato la frusta della coercizione per farsi beffe dei principi umanitari della nazione e del suo impegno verso lo Stato di diritto. Il pregio del libro della Elkins è quello di smascherare la storia dell'Impero britannico come una storia di inganni ipocriti, doppiogiochismo e complicità con la violenza e il capitalismo razziale. Il suo problema è che sottolinea la necessità di un atteggiamento più sfumato, complesso e spassionato nei confronti del fattore imperiale nella storia britannica. Dopo la campagna per la Brexit, l'Impero britannico si è spostato al centro del dibattito politico contemporaneo e della contestazione all'interno del Regno Unito. Non è un ruolo nuovo per l'Impero essere oggetto di contesa politica e questo deriva dal modo in cui l'identità britannica e l'impero sono stati accoppiati fin dal momento in cui la "Gran Bretagna" è stata immaginata politicamente. La differenza oggi è che il dibattito ruota attorno a un artefatto storico che sta rapidamente scomparendo nelle nebbie del passato dove, forse, diventerà più pienamente proprietà della storia piuttosto che una costruzione su cui proiettare i dibattiti e i giudizi politici contemporanei. (Fonte delle recensione)