La Cantina Dorigati brilla nella Guida Michelin dedicata al Teroldego ma il bilancio Trentino è contraddittorio con molte bocciature

Cercherò di stuzzicare curiosità e piacevolezze. Lasciando sempre spazio nel bicchiere alla fantasia
Il 2024 volge al termine e come ogni anno è anche tempo di bilanci per premi, riconoscimenti o valutazioni stellari assegnate a ristoranti e altrettanti vini. Bilanci spesso contradditori, tra vette e bocciature, specialmente tra i vini, TrentoDoc compresi. Subito una constatazione: solo il San Leonardo dei marchesi Guerrieri Gonzaga mette tutti d’accordo, conquistando il prestigio indiscutibile di ogni ‘bibbia’ enologica.
Solo lui, un portentoso quanto elegante vino rosso ‘Igt Dolomiti’ vanto di una dinastia che a Borghetto opera da 300 anni e che al San Leonardo dedica cure speciali, coinvolgendo tutto lo staff della cantina, team variegato quanto entusiasta dei risultati raggiunti.
Fatta questa constatazione, diversi protagonisti del buon bere trentino non sono riusciti a mantenere i vertici della critica enologica nazionale. Per questioni di scelte - alle degustazioni hanno presentato vini diversi, puntando su loro variegate etichette - senza badare a precedenti riconoscimenti.
Alcune cantine sono state penalizzate da giudizi inconsueti, frutto di assaggi forse frettolosi o di spinte dettate da mirate comunicazioni pubblicitarie, da altrettante sponsorizzazioni.
Non troviamo - in assoluto - il Giulio Ferrari dei Lunelli, neppure lo spumante di cantine blasonate come Abate Nero, Maso Martis e Lucia Letrari, da anni unanimemente premiati da ogni commissione d’assaggio.
Nemmeno il Teroldego ha messo d’accordo la critica. I premi sono andati in ordine sparso, giustamente valorizzando Giulio De Vescovi - sempre una garanzia - e gli emergenti come Francesco Devigili, tralasciando però sia i Donati che i Dorigati. Aziende storiche che hanno ben figurato in ogni competizione, ma che stranamente non riescono a mettere d’accordo i palati più critici.
Così i Dorigati - i cugini Paolo e Michele - hanno stimolato il Dolomiti con una riflessione. Questa.
Una scelta forte quella fatta dalla Famiglia Dorigati: presentare da ormai 8 anni solo i loro Teroldego Rotaliano alle guide e ai concorsi enologici.

Quindi nessun Trentino Doc e Trento Doc, prodotti comunque simbolo dell'azienda: basti pensare al Trento Doc Riserva Mehtius o al Trentino Chardonnay Majerla.
Scelta voluta e perseguita per dare luce a quello che i due cugini Dorigati valutano come vero potenziale qualitativo aziendale e territoriale: appunto la più piccola e vecchia Doc del Trentino, il Teroldego Rotaliano.
I Dorigati coltivano, vinificano e valorizzano il Teroldego in Piana Rotaliana dal 1858, anno in cui il trisnonno Luigi Dorigati fondò la cantina. Solo nel 1988 la quarta generazione guidata da Carlo e Franco introdusse la prima riserva di questo vino: il Diedri, espressione di uno dei migliori vigneti di proprietà, la Vigna Bagolari. Fu poi con la vendemmia 2012 che Michele e Paolo scelsero di valorizzare ulteriormente la zonazione della Piana Rotaliana, andando a scegliere la Vigna Sottodossi come massima espressione della rotalianità del Teroldego, per creare quindi il Luigi Teroldego Rotaliano Riserva Vigna Sottodossi.
Perché puntare molto sul Teroldego Rotaliano? Il motivo non è solo l'unicità della denominazione: ovvero il legame tra una singola varietà quale il Teroldego e una determinata tipologia di terreno, ovvero i terreni alluvionali del Noce. Ma soprattutto per il fatto che il vino Teroldego Rotaliano è un vino moderno: poco tannico, fresco, fruttato, di facile abbinabilità.
La Cantina Dorigati è inoltre tra le 9 cantine fondatrici dell'associazione Teroldego Evolution. Un gruppo di vitivinicoltori che mira a valorizzare il Teroldego attraverso l'aumento qualitativo dei vini grazie al serrato confronto interno soprattutto sulla zonazione e sulla lettura condivisa del territorio della Piana Rotaliana. Un laboratorio di confronto per crescere tutti assieme credendo unitamente al potenziale di questo vino.
Possiamo dire con certezza quindi che la Cantina Dorigati è sinonimo di Teroldego Rotaliano, di qualità e di legame con il territorio.
Di seguito alcuni dei più prestigiosi riconoscimenti ottenuti dai Teroldego Rotaliano Dorigati nelle ultime settimane.
PREMI RICEVUTI DALLE GUIDE 2025:
DOCTOR WINE 2025 - Daniele Cernilli: Faccino Doctor Wine 95 pt e miglior vino da uva Teroldego per il LUIGI Teroldego Rotaliano Vigna Sottodossi 2021
GUIDA VINI BUONI D'ITALIA 2025 - Touring Club: CORONA e TOP 300 Italia per il LUIGI Teroldego Rotaliano Vigna Sottodossi 2021
SLOW WINE 2025 - Slow Food Editore: premio della CHIOCCIOLA alla cantina e TOP WINE VINO SLOW al LUIGI Teroldego Rotaliano Vigna Sottodossi 2021
VITAE 2025 - AIS : 4 tralci e GEMMA per il DIEDRI Teroldego Rotaliano Riserva Vigna Bagolari 2021