Due giovani chef a domicilio: sono il duo la Taola tra piatti ricercati ed erbe di bosco. E il conto è sempre sotto i 50 euro a persona

Cercherò di stuzzicare curiosità e piacevolezze. Lasciando sempre spazio nel bicchiere alla fantasia
Giovani cuochi crescono, per diventare sicuri chef. Lo fanno con una formula operativa decisamente innovativa: cucinano a domicilio. O meglio: ti ospitano in una casa dotata di un solo - proprio uno - unico grande tavolo. Per far sedere al desco massimo 10 persone. Non a caso il progetto culinario di Nicolò Avi e Mattia Putelli - poco più di 50 anni d’età in due - si chiama proprio Taola.
L’hanno imbastita - e imbandita - sperimentalmente da un paio di mesi, sfruttando una baita dei nonni di Nicolò incastonata sul versante che porta alla Vigolana, frazione Frisanchi, vicino al rifugio Paludei. Nella cucina casalinga riescono a creare una sinfonia di piatti a dir poco emozionanti. Tra creatività e assoluta linearità culinaria, con una maestrìa a dir poco sorprendente.
Sfruttano il loro cipiglio giovanile mirato alla cucina più evoluta. Mettendo subito in evidenza le loro seppur ancora didattiche - intriganti esperienze tra i fornelli di variegate cucine. Nicolò Avi ha studiato cucina in Spagna, si sta perfezionando all’Alta Formazione di Tione, dopo aver frequentato chef del calibro di Alessandro Gilmozzi e uno stage al Geranium di Copenaghen, 3 stelle Michelin e nominato nel 2022 Miglior ristorante del Mondo.
Mattia Putelli non è da meno. Studi tecnici a Trento e poi un girovagare tra cucine e specialmente nei boschi, alla ricerca di tutta una serie di vegetali e botaniche mirate alla ristorazione. Un cacciatore d’erbe, attento sperimentatore di cibi fermentati, tecnico appassionato nelle pratiche di conservazione d’ ingredienti per la Taola.
Un duo che ha dato vita anche a Slow Food Youth Network Trentino, con progetti d’ulteriore sviluppo e di sicura condivisione. Ma come e cosa si mangia se - con preavviso - ci si siede alla Taola oppure i due giovani cuochi - con una loro minuscola brigata di cucina - sfruttano i fornelli della casa dove sono chiamati per un ‘servizio a domicilio’? La sintesi è difficile, una dozzina di piatti, ma assolutamente valida.
Stuzzichini voluttuosi come aperitivi, da Trota e ostrica alpina (ostrica fatta con polpa di cachi) per passare ad un 99% sedano rapa, con un piatto scenografico con 8 micro ingredienti fermentati, prima di passare a dei Canederli in brodo, (zuppa con erbe selvatiche) seguiti da Gnocchi d’alpeggio e una serie di golosità vegetali elaborate non solo con maestria, ma con una tecnica di cucina davvero sopraffina. Come il Mele, kiwi e fieno, per poi - e questa è l’ulteriore piacevole sorpresa - con il finale chiamato Vanzaroti. Ovvero recuperare ogni ingrediente del pasto, per non sprecare nulla.
Menù in divenire, a seconda dell’estro dei due giovani cuochi, improntati alla fantasia, pure ad accostamenti con vini altrettanto variegati, per una spesa pro capite che mai supera i 50 euro, tutto compreso. Per contattarli e poter sedere alla Taola - o farli venire nelle vostre case - bisogna ‘smanettare’ su FB e altri social. Perché non hanno ancora un vero e proprio sito web ( provate con lataolatn.wixsite.com/lataola ) e neppure un stabile base operativa. Ma cercateli, ne vale la pena.