Dai versanti a rischio frana ai costi insostenibili, Mountain Wilderness Italia sulla diga del Vanoi: "Sarebbero stravolti gli equilibri di un'intera comunità"
Le osservazioni sono state inviate tramite pec nelle scorse ore al Consorzio del Brenta. Dal punto di vista ambientale l'associazione spiega che "l’eventuale lago provocherebbe nell’intera valle un mutamento climatico che non risulta essere stato attentamente valutato"

TRENTO. “Proposte insostenibili su più fronti”. E' questo il messaggio che Mountain Wilderness Italia ha voluto mette nero su bianco nelle osservazioni sulla diga del Vanoi che nelle scorse ore sono state spedite al Consorzio del Brenta.
Sul progetto di un invaso sul torrente Vanoi nel territorio trentino ieri la Pat aveva ribadito in maniera concreta la propria ferma posizione di contrarietà e si è detta pronta a passare alle vie legali se non ci saranno passi indietro da parte dei promotori dell’iniziativa. (QUI L'ARTICOLO)
Tanti gli aspetti sottolineati nel documento di Mountain Wilderness Italia a partire dai tempi di confronto inadeguati, si parla di una crisi strutturale che non può essere affrontata in assenza di una pianificazione territoriale complessa e del fatto che il progetto incide su un vasto areale naturalistico, un ambito fluviale che ospita diverse specie itto-faunistiche oggi minacciate di estinzione.
Ma c'è anche un tema sociale: “Un'intera comunità, già oggi in sofferenza – viene spiegato - si troverebbe sconvolta nei suoi equilibri storici, identitari ed economici dalla costruzione di un qualunque invaso, sia quello ritenuto minimale che quelli più estesi”.
Dal punto di vista economico i costi della diga non sono sostenibili: le alternative già maturate in Regione Veneto, dimostratisi in più occasioni efficaci, costano decine di volte meno. “Dal punto di vista della sicurezza – viene spiegato - l’intero areale che ospiterebbe l’invaso gravita su versanti già studiati e ritenuti ad elevato rischio di frana, come documentato dalla carta geologica della Provincia autonoma di Trento e dal Piano Urbanistico Provinciale”.
Dal punto di vista ambientale l’eventuale lago “provocherebbe nell’intera valle un mutamento climatico che non risulta essere stato attentamente valutato” viene spiegato da Mountain Wilderness.
QUI IL DOCUMENTO COMPLETO