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Vanoi, questa diga non s'ha da fare. Fugatti ribadisce il ''no'' all'opera: ''Pronti ad azioni legali contro chi la vuole realizzare''

E' di qualche giorno fa la notizia che il Consorzio di Bonifica del Brenta ha informato gli enti di aver avviato le procedure del dibattito pubblico, previste nel caso di progetti che impattino notevolmente sul territorio. E così ora arriva la seca cesura della Provincia di Trento: ''Siamo assolutamente contrari, come abbiamo più volte precisato, a questo progetto che viene promosso in aperta violazione delle nostre competenze''

Pubblicato il - 12 luglio 2024 - 16:16

VANOI. Questa diga non s'ha da fare. Non andava fatta cento anni fa e non va fatta ora. Sono tutti concordi sul fatto che sia un'opera scellerata e pericolosa per il territorio, tutti tranne la Regione Veneto che, invece, va avanti a spada tratta nonostante quella parte di Veneto sulla quale l'opera andrebbe a incidere si è espressa in maniera contraria ad ogni livello. E' di qualche giorno fa la notizia che il Consorzio di Bonifica del Brenta ha informato gli enti di aver avviato le procedure del dibattito pubblico, previste nel caso di progetti che impattino notevolmente sul territorio.

 

Un messaggio chiaro che significa ''avanti tutta'' sull'opera. E così, dopo che l'Altramontagna ha mostrato la documentazione contenente le relazioni geotecniche, geologiche, idrauliche, ambientali, i rilievi e le proposte di progettazione, oggi la Giunta della Provincia di Trento si è espressa con una ''diffida'' ufficiale “dal compiere ulteriori attività volte alla progettazione e realizzazione di opere che interessino il territorio della Provincia autonoma di Trento in violazione delle disposizioni normative e degli strumenti di programmazione e pianificazione vigenti”.

 

Sul progetto di un invaso sul torrente Vanoi nel territorio trentino la Provincia autonoma ribadisce, quindi, in maniera concreta la propria ferma posizione di contrarietà e si dice pronta a passare alle vie legali se non ci saranno passi indietro da parte dei promotori dell’iniziativa. A specificarlo direttamente il presidente della Provincia Maurizio Fugatti che d’intesa con l’assessora all’agricoltura, promozione dei prodotti trentini, ambiente, difesa idrogeologica e enti locali Giulia Zanotelli ha inviato una lettera di diffida nei confronti del Consorzio di bonifica Brenta. Una diffida condivisa per conoscenza anche alla Regione Veneto e al Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. Un nuovo atto ufficiale in cui si ripercorrono i no già pronunciati negli anni scorsi, non ultimo la lettera inviata nella scorsa legislatura alla Regione Veneto dal vicepresidente della Giunta provinciale Mario Tonina, oltre a tutte le ragioni della contrarietà, dal punto di vista giuridico, tecnico, ambientale, di sicurezza.
 

“Siamo assolutamente contrari, come abbiamo più volte precisato, a questo progetto che viene promosso in aperta violazione delle competenze della Provincia autonoma di Trento. Mi auguro che il messaggio espresso in questa lettera giunga in modo chiaro. Tuttavia, siamo pronti a far rispettare in tutte le sedi possibili l’esigenza della difesa del territorio trentino e le prerogative della nostra Autonomia”, afferma il presidente Fugatti che nell’atto approfondisce tutte le criticità del progetto, ripercorrendo anche i pronunciamenti in senso negativo dell’Amministrazione dagli anni Duemila in poi.

 

Anche se la prima ideazione di quest'opera risale addirittura al 1922 mentre la versione più recente e ora dibattuta è del 1998, pensata innanzi tutto per la produzione idroelettrica ma sempre più, negli anni recenti, propugnato come serbatoio necessario per alimentare l’asta del Brenta – il fiume che sviluppa a valle del Vanoi – e sopperire alle necessità dell’agricoltura nelle pianure tra Vicenza e Padova.

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