L’anno si apre con l’investimento di uno sciacallo dorato: specie che in Italia conta solo pochi esemplari
Lo scorso anno sono stati una quindicina gli esemplari morti a seguito di un investimento. L’Esperto: “Gli sciacalli dorati, secondi solo alla lince, sono i carnivoro più rari d'Italia”

TRIESTE. La carcassa dell'animale è stata raccolta dai funzionari del corpo forestale della Regione Friuli-Venezia Giulia i quali hanno rilevato che, per l’ennesima volta, un esemplare di sciacallo dorato è stato investito all’altezza sul Raccordo Autostradale 13 della E70, che porta a Trieste e alla Slovenia, proprio sotto l'Arco settentrionale del ponte ferroviario sito in località Aurisina.
“Il corpo forestale regionale e il servizio recupero Fauna dimostrano un’elevatissima efficienza nel monitoraggio della mortalità stradale dei vertebrati di interesse unionale – spiega Luca Lapini del Museo Friulano di Storia Naturale – questo monitoraggio, da poco adeguatamente georeferenziato grazie alla banca dati Infofauna, potrebbe nel tempo fornire una serie di informazioni di grande utilità per mitigare questi fenomeni”.
Quello dello scorso 2 gennaio è stato l’ultimo esemplare di questa specie morto investito da un’auto, nel 2019 sono stati circa una quindicina gli sciacalli dorati deceduti in questo modo (QUI articolo), segno inequivocabile della loro espansione in Italia, dove però non superano il centinaio di esemplari (QUI articolo).
“L'evento conferma che i raccordi autostradali sono tracciati molto pericolosi per questa ed altre specie – continua Lapini – quasi certamente perché non protetti da adeguate recinzioni marginali e quindi particolarmente permeabili all'attraversamento della fauna selvatica”.
Proprio in questo caso specifico il tratto stradale potrebbe essere messo in sicurezza con adeguati presidi di mitigazione, come delle apposite reti. “La media di almeno uno sciacallo investito al mese, registrata nel corso del 2019, sembra dunque tristemente avviarsi verso una conferma anche nel nuovo anno”, conclude l’esperto del Museo Friulano di Storia Naturale.
Per comprendere meglio la rarità di questi animali basti pensare che ad oggi, in Italia, ci sono molti più orsi, lupi e lontre piuttosto che sciacalli dorati, secondi per rarità solo alla lince.