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L’autostrada Valdastico Nord vince il premio “Nemico della Terra”. Tra i finalisti anche la giunta Fugatti

L’ipotesi che prevede il completamento del tracciato dell’A31 ha vinto a larga maggioranza l'ultima edizione del “premio”, che ogni anno, viene consegnato a chi contribuisce a manomettere l'ambiente. L'associazione: “I motivi per essere contrari a questa Autostrada sono così numerosi, benché storicamente datati, che risulta perfino imbarazzante ripeterli per l’ennesima volta"

 

Di Tiziano Grottolo - 18 novembre 2019 - 16:43

RIVA DEL GARDA. Il “premio”, se così si può chiamare, ideato dall’associazione Amici della Terra dell’Alto Garda e Ledro è sicuramente uno di quelli meno ambiti, uno di quei trofei che nessuno vorrebbe vedersi consegnare: stiamo parlando del premio Nemico della Terra che quest’anno è stato assegnato all’autostrada Valdastico Nord.

 

Proprio nei gironi scorsi infatti, l’associazione ambientalista si è riunita per eleggere quale personalità, progetto o struttura, nel corso del biennio 2018-2019, abbia avuto un ruolo nel distruggere e manomettere l’ambiente dell’Alto Garda e Ledro.

 

Dopo una votazione a scrutinio segreto, tra ben 6 finalisti, a spuntarla è stato il prolungamento, con un’uscita autostradale a Rovereto Sud, dell’Autostrada A31. Per questa nona edizione la vittoria è stata schiacciante, Paolo Barbagli, presidente dell’associazione Amici della Terra, parla di “larga maggioranza”.

 

“I motivi per essere contrari a questa Autostrada sono così numerosi, benché storicamente datati – spiega Barbagli – che risulta perfino imbarazzante ripeterli per l’ennesima volta, con l’unica aggiunta riguardante l’Alto Garda, fortemente interessato, e negativamente, dall’ultima ipotesi di sbocco a Marco”.

 

A proposito di questo punto l’associazione altogardesana afferma che con quest’ipotesi di tracciato gran parte del traffico diretto nel nord del bresciano potrebbe passare proprio dall’Alto Garda. Come se non bastasse si tratterebbe di un traffico quasi tutto pesante, “del tutto indesiderato”, che si aggiungerebbe a quello turistico “innestando una miscela potenzialmente esplosiva”.

 

Ma tra le motivazioni non c’è solo lo sbocco a Rovereto Sud, ad essere contestata è l’ipotesi autostradale in toto. Innanzitutto i costi, “che saranno sicuramente superiori, per le enormi e sottostimate difficoltà costruttive a quelli preventivati”.

 

Poi ci sono anche i costi ambientali, i danni al paesaggio, in zone in gran parte incontaminate e ad alta biodiversità, e i danni idrogeologici in montagne geologicamente instabili e ricche di sorgenti, difficilmente giustificabili con i pochi benefici dell’opera.

 

Tutto questo spiegano gli ambientalisti al fronte di un risparmio di tempo, rispetto all’Autobrennero, e di diminuzione del traffico, per quanto riguarda la Valsugana, “di appena il 10%, e forse nemmeno quello con uno sbocco così a sud come quello di Marco”.

 

L’associazione accenna pure alle possibili alternative in grado di assorbire senza particolari problemi ogni futuro incremento di mobilità leggera e pesante di attraversamento da nord a sud del Trentino: in primo luogo il potenziamento delle linee ferroviarie esistenti, sia la linea del Brennero che la Valsugana, e una nuova politica tariffaria per il traffico su gomma e ferroviario, che attualmente penalizza quest’ultimo.

 

A proposito degli altri finalisti invece possiamo citare l’Hub Alto Garda al Cretaccio dov’è prevista la collocazione della stazione dei treni che però investirà alcune aree agricola di pregio. Ma anche la raccolta differenziata dell’Alto Garda, spesso maglia nera del Trentino e ferma al palo con un poco consolatorio 62,8% registrato nel 2018 (nel comune di Trento con il sistema porta a porta arriva all’80,6%). Dito puntato anche contro le Segherie della Val di Ledro e il nuovo Supermercato MD a Riva del Garda.

 

Infine nel mirino degli amici della Terra è finita l’intera giunta Fugatti “Purtroppo, dobbiamo constatare che il nuovo governo provinciale considera l’economia una variabile indipendente e prioritaria, a tutto discapito delle conseguenze ambientali”.

 

Per gli ambientalisti gli esempi non mancano a cominciare dall'annosa vicenda della Valdastico, un’autostrada “inutile e dannosa”, così come l’ipotesi di modificare la cosiddetta legge Gilmozzi, “che per la prima volta ha tentato di porre un freno al proliferare delle seconde case, con l’intento di lasciare via libera ad un fenomeno che ha già deturpato in modo pressoché irreversibile il paesaggio in tante parti del Trentino”.

 

Dente avvelenato anche per la soppressione del Comitato faunistico, “all’interno del quale anche le Associazioni ambientaliste avevano, sia pure in posizione nettamente minoritaria, la possibilità di farsi sentire”. Per concludere, fra le note di demerito, si annovera pure la gestione dell’orso, “su cui si prendono decisioni non in armonia con il Governo nazionale, con continui strappi istituzionali e una conflittualità che ormai sta superando i limiti fisiologici”.

 

Per concludere riproponiamo l’albo d’oro con i precedenti vincitori del premio “Nemico della Terra”:

nel 2006 Vito Oliari Sindaco di Tiarno di Sopra;

nel 2007 l’Amministrazione Comunale di Riva;

nel 2008 Gianmarco Marocchi sindaco di Tenno;

nel 2009 la Patrimonio del Trentino Spa;

nel 2010  la Commissione Comprensoriale per la tutela paesaggistico-ambientale del C9;

nel 2011 il Parcheggio “Monte Oro” a Riva;

nel 2012 Mauro Ottobre;

nel 2013 Nerio Giovanazzi;

nel 2017 (ex aequo) la Centrale a biomassa di Tiarno di Sopra, la Giunta della Comunità Alto Garda e Ledro, il Progetto della gelateria di Punta Lido a Riva, il Progetto di Villa S. Pietro ad Arco, la ristrutturazione dell’Hotel Bellariva a Riva.

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