Il comune li fa tagliare per farci due statue ma i due olmi anticipano tutti ricrescendo verdi e rigogliosi
Gli alberi erano stati tagliati lo scorso giugno perché si ritenevano compromessi dal maltempo e dal loro tronco si sarebbero dovute intagliare due statue, ma in poco tempo i due olmi hanno dimostrato di essere vivi e vegeti. Nel frattempo il comune ha approvato una variante al Prg che porterà nuove volumetrie in vista lago

LEDRO. Il loro taglio aveva fatto molto discutere i ledrensi che si erano ormai abituati alla loro presenza, stiamo parlando dei tre olmi siberiani, con più di sessant’anni d’età e alti alcune decine di metri, che ombreggiavano la spiaggia di Pieve in Val di Ledro.
Nello scorso mese di giugno infatti uno di questi era stato sradicato completamente, mentre altri due erano stati tagliati di netto a circa 4 metri d’altezza. Secondo quanto riferito dall’amministrazione le piante erano state compromesse dalla tempesta Vaia che colpì anche queste zone a cavallo di ottobre e novembre 2018.
In molti però si erano opposti a questa decisione, giudicando eccessiva la scelta del comune, sottolineando come ci si trovasse di fronte ad esemplari unici con decenni di vita, per di più appartenenti a una specie in grado di riprendersi molto bene da interventi di taglio selettivi e riordino.
Secondo gli esperti però la tecnica di potatura utilizzata per i due olmi ledrensi, al contrario di quelle meno invasive, è fra le più nocive e difficilmente lascia scampo all’albero potato in questo modo.
Era stato poi il consigliere di maggioranza, nonché proprietario di alcuni esercizi commerciali che si affacciano sulla spiaggia, Ezio Tarolli a suggerire che tra le ipotesi prese in considerazione dall’amministrazioni vi fosse quella di trasformare quel che rimaneva dei possenti tronchi in due statue, oppure fare spazio per una terrazza panoramica.
“Certo che erano belle – scriveva il consigliere rispondendo alle critiche social dei cittadini – erano tre, una è caduta subito e le due rimanenti si sono aperte verticalmente un’altezza compresa tra i 6 e gli 8 metri, per questo non era possibile lasciarle lì, erano pericolose”.
A quanto pare però tutti avevano fatto i conti senza l’oste dal momento che in poco tempo i due olmi hanno mostrato la loro eccezionale capacità di resilienza.
Sulla cima dei due tronchi mozzati sono ricresciute due rigogliose chiome, che mostrano inequivocabilmente come nei due alberi scorra ancora linfa vitale. L’ennesimo esempio di una natura che sa rimarginare autonomamente le proprie ferite.
Nel frattempo si sono rinfocolate anche le polemiche sullo sfruttamento della fascia lago, dopo la struttura da wakeboard posizionata in una delle spiagge più incontaminate della valle, ora il comune ha approvato una nuova variante al piano regolatore generale che secondo l’opposizione porterà nuovo cemento sulle sponde ledrensi.
Tra le aree maggiormente interessate dalle nuove costruzioni c’è proprio la spiaggia di Pieve, ad esempio l’hotel Lido ha ottenuto una deroga per passare dagli attuali 33 posti letto fino a 60, con conseguente aumento di cemento.
A beneficiare di questa variante però c’è anche lo stesso consigliere di maggioranza Tarolli, titolare della gelateria Green Ice e del ristorante Speck & Stube che si affacciano sulla stessa spiaggia. Nel suo caso infatti la destinazione dei terreni di sua proprietà viene trasformata da “verde pubblico” in “alberghiero”.
Ciò gli consentirebbe ad esempio di trasformare l’attuale ristorante in un garni (come ipotizza lui stesso in una precedente intervista rilasciata a un quotidiano locale), con una ristrutturazione “green” poi potrebbe ricevere un bonus volumetrico del 10 o 20%, calcolato sulla struttura esistente.
Le soluzioni prospettate dall’amministrazione hanno provocato le dure reazioni dei consiglieri di minoranza, tutti molti preoccupati del possibile impatto ambientale che questa variante potrebbe avere su un territorio così delicato.
“Alcuni hanno la motosega facile – fa notare Anna Maria Santolini di Ledro Bene Comune – all’interno di questa amministrazione manca una visione lungimirante che punti a tutelare maggiormente la fascia lago”.
La variante ha superato il primo voto del consiglio, ed è stata messa a disposizione della cittadinanza per essere visionata, dopodiché sarà esaminata anche dagli uffici provinciali per poi essere sottoposta alla seconda votazione per l’adozione definitiva.