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Un caco sopravvissuto alla bomba atomica di Nagasaki arriva a Trento per parlare di pace e rinascita

Venerdì 24 marzo avviene la piantumazione al parco Alexander Langer (ex parco Salè) alla presenza dell'arboricoltore giapponese. Massimiliano Pilati (presidente Forum trentino per la pace): "Nonostante il referendum del 1987 l'Italia ospita un'ottantina di testate nucleari nelle basi extra nazionali"

Di Luca Andreazza - 21 marzo 2017 - 13:21

TRENTO. "Un progetto che parte da lontano, una storia di dramma e rinascita", dice l'assessore Roberto Stanchina. Arriva anche a Trento una 'figlia' di quel caco sopravvissuto al bombardamento atomico di Nagasaki. Questa pianta troverà la sua nuova sede nel giardino Alexander Langer venerdì 24 marzo alla presenza del botanico giapponese Ebinuma, ideatore del progetto 'Kaki Tree Project' e di numerosi bambini delle scuole elementari e materne dell'Oltrefersina. 

 

Un promemoria per l'umanità direttamente dal nostro passato peggiore, culminato il 9 agosto 1945, quando la bomba atomica 'Fat man' venne sganciata sulla città giapponese. L'esplosione, le intense radiazioni e la forza d'urto uccisero circa 80 mila persone, riducendo in cenere Nagasaki. Nel mezzo di devastazione, morte e desolazione, un albero di cachi sopravvisse alla forza distruttrice dell'ordigno. "Il nucleare non è più considerato un pericolo - commenta Massimiliano Pilati, presidente del Forum Trentino per la Pace - ma il mondo in realtà punta sul suo utilizzo, non solo militare, ma anche civile. Nonostante il referendum del 1987 l'Italia ospita un'ottantina di testate nucleari nelle basi extra nazionali. E' importante costruire un dialogo e tenere alta l'attenzione verso questa tematica".

 

Questo progetto prende forma nel 1994, quando Masayuki Ebinuma inizia a curare il fragile albero, riuscendo a farlo riprendere fino al punto di ottenere delle pianticelle di 'seconda generazione dell’albero di cachi sopravvissuto al bombardamento atomico', quindi l'arboricoltore comincia a distribuire quegli arbusti ai bambini che si recano in visita a Nagasaki. Un simbolo di pace.

 

L’artista contemporaneo Tatsuo Miyajima nel 1996 concepisce invece l'idea del progetto artistico 'Kaki Tree Project - La rinascita del tempo' e nell'anno seguente, una prima pianticella di 'seconda generazione' viene piantata presso l’'ex Scuola Elementare Ryuhoku. Da quel momento il progetto si è diffuso ovunque e oggi le piccole piante di caco, figlie dell’albero di Nagasaki, possono raccontare la loro storia e parlare di pace e della forza della vita ai bambini di tutto il mondo.

 

Una pianta di caco arriva così anche a Trento nell'ambito delle iniziative dell'associazione 'Finisterrae Teatri - Pituit studio d’arti', che, dopo aver presentato uno specifico progetto di promozione della pace tra le nuove generazioni e un impegno a seguire con cura la crescita dell’albero, è riuscita ad ottenere il consenso dallo staff giapponese per la piantumazione della pianta presso il parco comunale Alexander Langer.

 

"Inizia - spiega Giacomo Anderle di Finisterrae Teatri - un progetto di riqualificazione di questo parco molto bello e dedicato al più grande protagonista della cultura della pace del nostro tempo. Un'iniziativa che interessa diversi attori del territorio per un'idea di pace che parte dai bambini e dal basso per un luogo di incontro e relazioni significative". Il progetto ha coinvolto centinaia di persone, istituzioni e numerosissime associazioni che hanno partecipato attivamente alle varie attività proposte.

 

L’associazione culturale Finisterrae Teatri è una compagnia teatrale professionale impegnata, fin dalla sua nascita nel 1995, in progetti che coniugano arte e impegno sociale. Il nome stesso indica un luogo al confine, mentre dal 2017 Finisterrae Teatri e associazione Prodigio onlus stringono un patto di collaborazione con il servizio Beni Comuni del Comune di Trento per la valorizzazione del parco attraverso la creazione di alcuni luoghi di incontro e relazione come il BiblioArc – spazio di Bookcrossing, l’Arco Giochi e il TeatrArc, piccolo 'teatrino sotto il ponte' per ascoltare una storia, leggere un libro o semplicemente incontrarsi e parlare, senza dimenticare 'Perle verdi', un progetto dedicato alla coltivazione di spezie, piante esotiche oppure antiche.

 

"Una sfida - conclude Stanchina - che si coniuga bene con le iniziative per Trento18. Il caco di Nagasaki crescerà nel parco con l'aiuto di tanti cittadini, bambini e adulti per ricordarci che la pace nasce da piccoli gesti, continui e duraturi".

 

L'iniziativa entra nel vivo già giovedì 23 marzo alle 20.30 a Palazzo Geremia (sala Falconetto), quando si tiene l'incontro 'Coltivare un tempo di pace': una tavola rotonda per raccontare la storia del caco di Nagasaki e riflettere sulla diffusione del nucleare al giorno d'oggi e sulla promozione della pace. La serata è organizzata in collaborazione con il Forum Trentino per la pace e i diritti umani, l’Associazione Pro.di.Gio e l'Associazione italo-giapponese Yomoyamabanashi. Saranno presenti numerosi ospiti tra cui Masayuki Ebinuma (botanico, ideatore del Kaki Tree Project), Mirco Elena (Unione degli scienziati per il disarmo), Lisa Clark (Beati Costruttori di Pace), Miriam Vanzetta e Giacomo Anderle (Finisterrae Teatri) e l'assessora alle politiche sociali Mariachiara Franzoia.

 

 

La cerimonia di piantumazione è invece venerdì 24 marzo alle 10, dove è prevista inoltre la partecipazione di alcune classi delle scuole elementari e delle scuole materne della Circoscrizione Oltrefersina che daranno il benvenuto al caco offrendogli alcuni lavori dei bambini: fiori di carta, disegni e canzoni. Verrà raccontata 'La storia dell’albero delle sette virtù' e infine i bambini assicureranno il loro impegno affinché l’albero di cachi possa crescere sereno e felice insieme a tutti loro. Ogni bambino potrà affidare un proprio impegno/desiderio per il futuro ad una cassetta che sarà interrata con il Caco. Oltre all'arboricoltore Ebinuma, saranno presenti le artiste Gabriella Gasperini, Nadezhda Simeonova e i musicisti Martino Brocchieri e Irem Kurt

 

 

 

 

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