Un biciplan per lanciare Trento tra le "città europee delle bici"
Presentato il progetto Trentoinbici. Brugnara: "Così si migliora la qualità della vita e si contribuisce alla crescita economica. Partiamo dalle scuole e da un nuovo cicloparcheggio"

TRENTO. "La bicicletta contribuisce alla crescita economica della città e per spiegarlo a tutti cominciamo dalle scuole". Parte da qui il consigliere comunale Michele Brugnara per spiegare il progetto "Trentoinbici". Un piano strategico, assente ad oggi, che rappresenta una proposta che raccoglie una serie di misure per potenziare lo sviluppo della mobilità ciclistica negli spostamenti quotidiani in ottica di migliorare la qualità della vita dei cittadini e l'attrattività della città per contribuire alla crescita dell'economia locale: "L'idea è di promuovere i trasferimenti casa-scuola e casa-lavoro - spiega Brugnara coordinatore del progetto -, oltre che apportare maggiori servizi legati alle ciclabili. Nel lungo periodo le esperienze di Bolzano, Ferrara e Pesaro, ma anche Munster e Friburgo si sono rivelate vincenti. La bicicletta contribuisce infatti alla crescita economica della città: le bici si possono fermare, mentre le vetture spesso e volentieri non trovano parcheggi".
Trentoinbici coinvolge un gruppo di lavoro tecnico in collaborazione con tante realtà come Fiab - Federazione Italiana Amici della Bicicletta, Trentino Arcobaleno e Campotrentino per il coinvolgimento delle periferie. Si tratta di una proposta organica che prevede 40 misure divise in 6 ambiti d'azione: "Un lavoro di diversi mesi che ha visto una prima fase di studio e analisi - prosegue Brugnara -, e quindi un successivo passo operativo composto da diversi sopralluoghi. Portiamo avanti una proposta partecipata, articolata e che proviene dalla cittadinanza, ma caratterizzata in Comune da un consenso trasversale".
Sul territorio comunale ci sono oltre 60 chilometri di piste ciclabili divise fra piste miste e piste dedicate solo alle biciclette e la mozione presentata in Consiglio delinea tre macroaree per promuovere la cultura della bicicletta, migliorare la viabilità e la qualità della vita e contribuire alla crescita economica: "La base di partenza della città è infatti già molto buona - dice il consigliere -, ma abbiamo predisposto un biciplan particolareggiato, ambizioso e che considera l'orografia del territorio per cambiare marcia e rendere Trento definitivamente giovane, europea e moderna. E' necessario sviluppare ulteriormente la rete e implementare l'infrastrutturazione. L'apertura dell'Ufficio della mobilità ciclistica, ad esempio, composta da persone formate e competenti che ascoltano il cittadino, valutano migliorie al sistema e contribuiscono alla crescita generale del progetto, può essere una prima soluzione. Un passo successivo sarà il trasporto delle merci su bicicletta".
Secondo i dati dell'Osservatorio della Salute provinciale, la prevalenza di persone che hanno usato la bicicletta negli spostamenti abituali almeno una volta al mese è di circa il 19% in tutto il Trentino. Chi si muove in bicicletta lo fa mediamente per 4,2 giorni a settimana (3,8 giorni in Italia), per 32 minuti al giorno (35 minuti in Italia). Il Comune di Trento si ferma al 7,50%, ma il progetto è di crescere gradualmente fino al 12% nel 2017, il 15% entro il 2020 per finire con il 20% entro il 2025.
"Si tratta di un punto di arrivo ambizioso. Anche per questo motivo, il punto cardine di Trentoinbici è il 'Progetto scuola', cioè degli incontri nelle aule degli istituti trentini per sensibilizzare i giovani in una scelta matura e consapevole verso la mobilità del futuro. La bicicletta è sinonimo inoltre di qualità della vita in quanto significa maggior salute e sicurezza a discapito di traffico e furti. Un altro punto fondamentale è la necessità di allestire un altro cicloparcheggio coperto e sicuro (simile al deposito bici presente in Stazione dei treni ndr) per prevenire il furto di biciclette, un mercato troppo florido".
La Polizia locale, tre volte all'anno, esegue una ricognizione del territorio e rimuovere infatti 25 scheletri di biciclette ad ogni intervento, oltre le normali denunce per furto: "Il furto della bicicletta non è solo percepito, ma purtroppo è subito. Bisogna prendere delle misure specifiche perchè si entra anche nella sfera del degrado, come le carcasse di bici abbandonate in giro per la città oppure fuori dalla stazione stessa. Trentoinbici e le azioni di messa a punto rappresenta la mobilità del futuro".