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Striscioni e catene per bloccare l'accesso al Sacro Cuore e all'Arcivescovile: "Basta soldi alle scuole private"

L'atto di protesta del Coordinamento studenti medi di Trento che ha voluto, così, ribadire il suo "No" alla proposta della Lega in commissione bilancio in Comune di esentare le scuole paritarie dal pagamento dell’IMIS. Solidarietà de l'Altra Trento a Sinistra

Pubblicato il - 06 febbraio 2017 - 10:45

TRENTO. Chiuse simbolicamente con catene e striscioni, questa notte, le sedi dell'Istituto Arcivescovile e dell'Istituto Sacro Cuore di Trento. L'azione, realizzata dal Coordinamento degli Studenti Medi, viene spiegata in una nota, “in risposta ad una proposta della Lega Nord che vorrebbe un'ulteriore agevolazione alle scuole paritarie (in gran parte private e gestite dalla CEI), per un totale di 80.000 euro, e il taglio ai fondi per la scuola pubblica per un totale di 1.300.000 euro”. Una protesta che ha trovato il sostegno de l'Altra Trento a Sinistra e della consigliera comunale Antonia Romano che scrive: "La scuola pubblica anche in Trentino subisce continui tagli in termini di risorse economiche e umane, mentre la provincia continua a finanziare le scuole paritarie, compresa la scuola Sacro Cuore di Trento, condannata dal tribunale di Rovereto per discriminazione in base a orientamento sessuale. La scuola pubblica, laica, equa, accessibile a tutte e a tutti, gratuita deve essere una priorità per i nostri decisori politici. Le scuole paritarie non dovrebbero, a nostro parere, ricevere alcun finanziamento pubblico, figuriamoci se essere persino esentate dal pagare le tasse comunali". 

 

Tutto nasce dalla proposta della Lega Nord che, durante una delle ultime riunioni della commissione bilancio del Comune di Trento, ha chiesto di esentare le scuole paritarie dal pagamento dell’IMIS (tassa che dal 2015 sostituisce l’Imu e la Tasi). La Lega poi non si era mostrata soddisfatta dall'orientamento posto in essere dalla commissione (che aveva storto il naso alla proposta) e quindi ha deciso di andare direttamente in consiglio comunale con la proposta. Per farlo hanno sostituito una mozione che avevano già all'ordine del giorno per metterla a sua volta tra i temi prioritari. Nella riunione dei capigruppo il sindaco Andreatta ha annunciato che si asterrà perché insegnante in una scuola paritaria (imbarazzo che potrebbe avrebbe anche il consigliere del Pd Carlin la cui figlia è docente di una scuola paritaria e il capogruppo del Pd Vanni Scalfi che dirige una scuola paritaria).

 


 

Riportiamo in forma integrale il comunicato

 

In Trentino, le scuole paritarie, ovvero le scuole private che ricevono fondi provinciali, sono 38. Di queste, la maggioranza è costituita da istituti cattolici che, come il Sacro Cuore e l’Arcivescovile, godono di consistenti esenzioni fiscali. Le stesse esenzioni non vengono però concesse alle scuole pubbliche.
Tali privilegi sono un insulto all’articolo 33 della nostra Costituzione, e, mentre le scuole cattoliche ricevono contributi straordinari per l’acquisto e il rinnovo di attrezzature didattiche, i tetti delle scuole statali di mezza Italia crollano, e i riscaldamenti non funzionano.

Ma non è finita qui. La programmazione dei fondi per l’anno scolastico 2016/17, prevede la riduzione dei fondi destinati alle scuole pubbliche per un totale di un milione e trecentomila euro mentre alle scuole paritarie vengono destinati ottantamila euro di soldi pubblici.

La destra aiuta, come sempre, chi i soldi già li ha e non ha certo bisogno di aiuti. La Chiesa trentina, ad esempio, possiede un gran numero di immobili, fra cui la sede dell’Arcivescovile e del Sacro Cuore. Di questi, non deve rendere conto all’Agenzia delle entrate. Favorendo la CEI, l'amministrazione provinciale va a colpire una scuola pubblica già martoriata, ed un edilizia scolastica in crisi. Soprattutto nel centro Italia e nel mezzogiorno ci sarebbe bisogno di interventi di sistemazione e di ristrutturazione, ma i soldi mancano perché, in una logica da Robin Hood al contrario, vengono regalati ai ricchi. Ciò è giusto? NO! Noi, come Coordinamento Studenti Medi di Trento, ci opponiamo con ogni mezzo a questa continua lotta al povero che la destra porta avanti, perché crediamo fermamente nella scuola pubblica accessibile a tutti, laica e solidale”.

 


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