Si abbassa il sipario sui Mercatini, presenze in aumento, ma affari in calo. Ecco i dati
Il futuro dei Mercatini sembra essere in mano all'Apt Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi, mentre un dubbio riguarda l'applicazione della sentenza, già recepita a Bolzano e Merano, della Corte di giustizia europea che prevede la pubblicazione di un bando per partecipare al futuro mercatino

TRENTO. Si chiuderà domani la ventitreesima edizione del Mercatino di Natale di Trento che ha visto quest'anno la presenza di 92 espositori suddivisi tra piazza Fiera e piazza Cesare Battisti.
Un'edizione che ha visto “un incremento del 5% dei visitatori” ha affermato l'amministratore di Trento Fiere Claudio Alì che proprio questa mattina ha fatto un primo bilancio, fornendo alcuni dati dopo oltre 50 giorni di attività delle casette nelle due piazze.
“Siamo soddisfatti – ha affermato Alì – dei risultati che si sono riusciti ad ottenere quest'anno dal mercatino. Abbiamo avuto circa 760 mila visitatori”.
Per l'Amministratore di Trento Fiere rispetto lo scorso anno è stato registrato un calo di presenze durante il Ponte dell'Immacolato con un recupero poi nel corso dei giorni feriali. “Il numero dei visitatori – ha affermato Alì – è stato spalmato nel corso della settimana e l'indotto è in linea con lo scorso anno”.
La spesa media per visitatore, secondo i dati forniti dalla Provincia di Trento, è stata di 40 euro. Tra le principali caratteristiche che hanno contraddistinto quest'anno il mercatino troviamo l'aspetto “green”.
“Un aspetto questo – ha affermato l'amministratore di Trento Fiere – che è stato molto apprezzato: sono stati distribuiti oltre 70 mila sacchetti, ma sono piaciuti molto anche i piatti di pane e alcuni piccoli accorgimenti che hanno dato un nota di qualità maggiore al mercatino”.
Per quanto riguarda il futuro del mercatino, ha continuato Claudio Alì. “sicuramente non sarà più gestito da Trento Fiere”. “L'attività del mercatino e gli eventi espositivi – ha chiarito – saranno ceduti ad un terzo soggetto. Si sta ventilando l'ìpotesi dell'Apt e so che loro sono molto contenti di questa possibilità”
A fornire qualche dato sul periodo natalizio in città è anche l'Apt Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi che registra un incremento del 5% tra i pernottamenti. “Non abbiamo ancora chiuso le registrazioni – ha spiegato la direttrice Elda Verones – ma possiamo già dire che è andata molto bene”. Tra i turisti arrivati in città sono stati registrati il 20% di stranieri e l'80% di italiani. Tra i Paesi più presenti la Germania, l'Austria, la Svizzera e a seguire Spagna, Repubblica Ceca, Polonia, America e Gran Bretagna soprattutto dopo il 20 dicembre.
A pensarla in maniera leggermente diversa, rispetto i dati di quest'ultima edizione, sono però alcuni espositori. In questo caso c'è subito da precisare che le opinioni sono molto diverse anche a seconda delle posizioni delle casette, aspetto questo che ha influito sugli affari.
“Rispetto lo scorso anno – ha affermato Lorenzo Benoni di Maso Naranch – abbiamo registrato molti meno visitatori durante i weekend anche se si è riuscito un po' a recuperare durante la settimana. Questo comunque non ci ha aiuto negli incassi che almeno per quanto ci riguarda sono calati del 20% circa”.
Per Maso Naranch “in questa edizione non si è riusciti ad attrarre un certo tipo di turista con buone capacità di spesa come avveniva in passato ed è mancata l'animazione delle piazze”.
A confermare la presenza di meno visitatori è anche Cinzia della casetta “L'Arte dei fiori pressati”. “ Abbiamo avuto meno gente del passato – ha affermato – ma se questo da un lato è negativo dall'altro ha contribuito affinché ci fosse meno ressa e quindi più possibilità di vedere i prodotti”.
A parlare di bilancio positivo in piazza Fiera è invece Terry della casetta Indal. “Per noi è andata bene – spiega – e abbiamo avuto molti turisti, dal vicino Veneto al centro e sud Italia, compreso qualche straniero”.
Felice per l'edizione di quest'anno è anche Babas, sempre presente alla casetta dei Frati Imbriaghi. “Ho lavorato molto – ci spiega – con i trentini e ormai il nostro è diventato un riconosciuto punto di ritrovo alla sera, ma anche a pranzo per l'intera comunità”.
Giudizi per nulla positivi, invece, da alcuni espositori di piazza Cesare Battisti. “Pensavamo sinceramente che andasse meglio – ci spiega Elisabetta Marchi di Malga Granda – ma le aspettative sono state disattese. La gente c'era ma ormai non ci sono più i soldi. C'è poi anche molta diffidenza nei confronti dei prodotti”.
Emergono anche alcune problematiche, il riferimento è in particolare alla gestione della piazza. “In piazza Cesare Battisti – ha spiegato Marchi – non sono predisposti i servizi igienici per i visitatori, ma in generale anche la logistica e la gestione degli spazi hanno presentato alcune lacune e non sono stati per nulla sfruttati bene. E' mancata inoltre una segnaletica adeguata”.
Questa edizione non ha completamente soddisfatto Alberto Manfredi de La Casetta dello Speck, presente da tre anni ai mercatini: “Ho registrato lo stesso incasso dello scorso anno – ci spiega – quando a differenza di quest'anno eravamo però in due a vendere lo stesso prodotto. Questo significa che non è andata poi così bene. Gli organizzatori hanno fatto il possibile ma questa seconda piazza non è stata valorizzata e pubblicizzata abbastanza”.
Nessun commento, né dagli amministratori di Trento Fiere e nemmeno dai titolari delle casette, per quanto riguarda uno dei problemi principali che si potrebbe presentare per il futuro: una strada indicata nei mesi scorsi da una sentenza della Corte di giustizia europea, già accolta da Bolzano e Merano, che consiste nell'attivazione di un bando per la scelta degli espositori.