Scuola, Delsa: "Rossi è commissariato. Al Consiglio di Stato comunicato che in Trentino c'è poca trasparenza". Il presidente: "Ci tuteleremo nelle sedi opportune"
Il sindacato che difende gli insegnanti con diploma ante 2002 afferma che il Dipartimento scolastico sarebbe commissariato dal 12 dicembre scorso e che il commissario ad acta sarebbe stato accolto dall'avvocatura delle Provincia, forzando una sospensione del procedimento. Il presidente Rossi difende l'operato dei propri uffici: "Abbiamo sempre ottemperato"

TRENTO. "Chiediamo le dimissioni dell'assessore all'istruzione Rossi - queste le parole di Mauro Pericolo, presidente provinciale del sindacato Delsa - e del gruppo dirigenziale con a capo le dottoresse Livia Ferrario e Francesca Mussino. Riteniamo che la loro condotta dovrebbe essere oggetto di valutazione politica e che la maggioranza politica dovrebbe prendere posizione in merito alla questione scolastica. Il commissario ad acta dell'ufficio scolastico della regione Veneto Daniela Beltrame si è insediata il 12 dicembre, evidenziando peraltro 'un'oggettiva mancanza di trasparenza, tale da rendere impossibile la valutazione dell'avvenuta o non avvenuta esecuzione corretta e completa dell'Ordinanza numero 3.377/2016'".
La nota del commissario ad acta fa inoltre presente che 'la documentazione depositata dalla Provincia è assolutamente lacunosa, parziale, incongruente e inidonea a rivelare lo stato di attuazione dell'Ordinanza cautelare. Pertanto ci si permette di suggerire a codesto collegio (il Ministero dell'Istruzione, ndr) di ordinare un'adeguata attività istruttoria da parte dell'Amministrazione intimata, comprensiva di una relazione documentata in ordine alle singole operazioni compiute, fase per fase. In mancanza di ciò, qualsiasi attività di sostituzione da parte dello scrivente sarebbe assolutamente esposta al rischio di errore, omissione e pregiudizio per il servizio scolastico e per l'utenza".
Il presidente Ugo Rossi ribadisce da parte dell'amministrazione "l'assoluta trasparenza dell'operato del Dipartimento alla conoscenza rispetto alle procedure messe in atto al fine di ottemperare alle ordinanze del Consiglio di Stato. Questa trasparenza - aggiunge il governatore - è oltretutto confermata dal fatto che le procedure in questione e i relativi esiti sono stati puntualmente comunicati dal Dipartimento provinciale competente al Consiglio di Stato affinché quest'ultimo potesse valutarne la coerenza o meno con quanto dallo stesso tribunale disposto con le relative ordinanze".
"L'amministrazione - conclude il presidente - ovviamente si riserva di valutare in modo più approfondito gli effetti delle notizie diffuse al fine di tutelare nelle sedi appropriate la propria immagine e l'operato delle proprie strutture".
Dopo un breve periodo di silenzio, riemerge prepotente il caso scuola. "Nonostante le comunicazioni contrarie e fuorvianti - dice Pericolo - propinate dall'amministrazione, è in atto il commissariamento dell'istituto scolastico. Dopo aver valutato le osservazioni presentate da Delsa sulle contestatissime convocazioni di novembre, dove si sono consumate evidenti irregolarità nelle assegnazioni degli incarichi, nonché aver analizzato la documentazione presentata dalla stessa Provincia sulle presunte attuazioni delle ordinanze, il commissario ad acta Daniela Beltrame ha deciso di presentarsi presso il Dipartimento della conoscenza trentino il 12 dicembre scorso".

La vicenda vede il Consiglio di Stato dare ragione agli insegnanti precari abilitatisi con il vecchio sistema (il diploma magistrale ante 2002) lo scorso novembre, disponendo l'ultimatum che se entro 30 giorni la Provincia non avesse adempiuto all'ordinanza cautelare già emessa il 5 agosto 2016 (la numero 3.377) che prevedeva l'inserimento con riserva dei 164 insegnanti ricorrenti nella graduatoria per titoli trentina si procederà al commissariamento sostitutivo del dipartimento della conoscenza attraverso l'ufficio scolastico regionale di Verona.
"Il 20 novembre - prosegue la Delsa - si tengono le convocazioni 'riparatorie' per rimediare al pasticcio, ma si evidenziano palesi irregolarità durante le assegnazioni degli incarichi e abbiamo contattato il commissario ad acta Daniela Beltrame. Dopo aver esaminato le osservazioni del sindacato e la documentazione fornita dalla Provincia di Trento a riprova della esecuzione delle ordinanze, il 12 dicembre si verifica puntuale l'arrivo della commissaria in via Gilli e la richiesta di mettere a disposizione tutte le pratiche, gli uffici e il personale coinvolto per gli accertamenti del caso".
"L'amministrazione - conclude Pericolo - però ha cercato di eludere questa eventualità e ha ricevuto la Commissaria tramite l'avvocatura della Provincia e il commissariamento in atto è stato forzosamente sospeso. A nostro avviso ci troviamo davanti ad un bivio: rifare tutti i contratti, eventualità questa che non auspichiamo, oppure valutare il danno erariale e ci sarebbe materiale per la corte dei conti. Attendiamo il prossimo e definitivo parere per il 23 febbraio, ma denunciamo un'ingerenza dell'avvocatura e un utilizzo improprio dell'Autonomia, piegata al servizio della politica e non messa a disposizione del cittadino". E anche per questo i 5 Stelle per voce diretta del consigliere provinciale Filippo Degasperi chiedono le dimissioni del presidente Rossi.
Al fine di evitare a sua volta una forzatura, il commissario avrebbe quindi inviato la nota informativa al Ministero, con la quale, oltre a segnalare la mancanza di trasparenza e il deposito di incartamenti lacunosi e parziali, chiede indicazioni su come procedere al Ministero e "se sia fondata la tesi della Provincia - scrive Beltrame nelle conclusioni - per cui lo scrivente Commissario ad acta non dispone di alcun potere-dovere di controllo dell'attività di ottemperanza, se si ritenga di voler ordinare un urgente deposito di una idonea relazione istruttoria da parte dell'amministrazione intimata in ordine alle singole operazioni compiute ai fini dell'ottemperanza e se il collegio ritenga legittima un'eventuale successiva attività commissariale di ottemperanza all'ordinanza 3.377/2016, nonostante l'avvenuta trasformazione di tutti i contratti di supplenza in contratti stipulati fino al 30 giugno 2017 o al 31 agosto 2017, trasformazione disposta dalla Provincia con circolare inviata alle scuole il 29 novembre scorso".
E questo è un altro punto sotto la lente d'ingrandimento, la circolare inviata dalla Provincia a tutti i Dirigenti scolastici "dove viene ordinato - si dice nella nota - la trasformazione di tutti i contratti di supplenza che non sono stati oggetto di modifiche in contratti stipulati fino alla loro scadenza naturale, precludendo così qualsiasi legittima ulteriore successiva modifica dei contratti di supplenza in esecuzione delle Ordinanze cautelari".
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