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A Rovereto più di 3 mila studenti alla marcia della diversità

Si è svolta questa mattina l'iniziativa lanciata cinque anni fa dopo l'assassinio della giovane studentessa brindisina Melissa Bassi, uccisa da un ordigno nel maggio del 2012, mentre usciva da scuola 

Pubblicato il - 05 maggio 2017 - 18:55

ROVERETO. In marcia per la diversità, diversità di cultura, religione, nazione, sesso, convinzione, comportamento, mentale e tanto altro. Sono stati oltre 3 mila gli studenti che a Rovereto per la quinta volta si sono messi in marcia nel nome della legalità, della solidarietà e della pace.

 

Un corteo colorato con striscioni e slogan, inneggianti il diritto e il rispetto della diversità. La manifestazione, che nacque dopo l'attentato alla scuola Falcone-Morvillo di Brindisi, accresce ogni anno di partecipanti e risonanza.

 

L'eco d'indignazione per l'efferato omicidio della giovane studentessa brindisina Melissa Bassi, uccisa da un ordigno nel maggio del 2012, mentre usciva da scuola, è stato raccolto e trasformato da Rovereto, Città della Pace e la marcia è diventata così, grazie alla partecipazione degli studenti lagarini, e all'organizzazione della Comunità della Vallagarina, Coordinamento della Vallagarina per l’Africa, Avis, Comuni della Vallagarina, Fondazione Opera Campana, un appuntamento fisso di crescente importanza.

 

Gli studenti partendo da via Dante hanno percorso cinque chilometri fino al colle di Miravalle, giungendo così ai piedi di Maria Dolens, la Campana dei Caduti. Un cammino simbolico con il lungo corteo pacifico sino al Colle di Miravalle, dove i giovani hanno dato vita ai loro pensieri. Chi con le parole, chi con la musica, chi con un ballo, chi con dei poster.

 

Tanti i concetti che i ragazzi hanno sviluppato: “siamo tutti uguali, perchè tutti esseri umani”, “basta alla paura del diverso”, “sentiamoci come farfalle che volano e lottiamo per la pace”, “liberiamoci delle maschere”.

 

I giovani hanno chiuso la mattinata sulla scia di un altro pensiero scritto da loro che è un invito al cambiamento, alla speranza: “C'è chi costruisce muri e chi mulini a vento”. E i rintocchi della Campana hanno suggellato il desiderio di un mondo più giusto capace di riconoscere la ricchezza delle diversità.


 

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