Polo natatorio. Mosna: "No agli sprechi. Meglio la cittadella dello sport. Aquila e Diatec hanno spogliatoi da terzo mondo"
Il presidente della Trentino Volley contrario al mega impianto del nuoto e dei tuffi. "I campi da calcio e la piscina risponderebbero alle esigenze di molte più persone. E anche al PalaTrento servono interventi. Capisco le promesse dei politici ma farlo per 18 tuffatori sarebbe un grave errore"

TRENTO. Mentre oggi il tema dovrebbe approdare in giunta provinciale, forte della spinta dell'assessore Mellarini, è sempre più compatto il fronte del No alla realizzazione del mega polo natatorio. In Comune è ancora una volta Cristiano Zanetti a prendere posizione e a ribadire la sua opposizione a un progetto che è "uno spreco di risorse". "Si vuole davvero investire in opere faraoniche non solo tutti gli 8 milioni di euro provinciali destinati al Coni per tutti gli sport - chiede provocatoriamente il consigliere di Forza Italia - ma addirittura chiederne a prestito degli altri, sembra 5 milioni, per ampliare ulteriormente un tale mausoleo e destinarne ai tuffi una parte dedicata a, numeri alla mano, 18, dicesi diciotto, atleti".
E contrario a una tale opera si dice anche il presidente della Trentino Volley Diego Mosna. Uno che di "palazzetti" se ne intende visto che ha assistito alla nascita del PalaTrento (all'epoca PalaGhiaie) e la sua Diatec (allora Itas) è stata la prima a "battezzarlo" nel 2000. "Quella era un'opera necessaria, attesa da un trentennio - spiega il presidente - che ha permesso a migliaia di sportivi di poter svolgere la loro disciplina. Ancora oggi abbiamo il volley e il basket (che vanno in scena, tra l'altro, sul palcoscenico delle Serie A ndr) ma abbiamo anche la danza, il judo, c'è stato il calcio a 5. E' usato per concerti ed eventi. E' un'opera della e per la comunità. Un polo natatorio, invece, creato ad hoc anche per i tuffi (la realizzazione del trampolino, infatti, renderebbe la struttura più cara di circa il 30% ndr) sport che pare facciano in 18 qui a Trento, mi sembrerebbe un grosso spreco. Di più. Sarebbe una scelta azzardata e sbagliata politicamente. Che necessità c'è di creare una mega struttura per il nuoto e i tuffi, a Trento. Fossimo a Rimini potrei anche capire. Ma prima diamo risposte ai tanti sport che richiedono spazio e che attivano tanti iscritti e partecipanti. Il criterio della maggioranza dovrà valere nell'impiego delle risorse pubbliche? Poi - continua Mosna - se qualche politico ha fatto delle promesse posso anche capire perché si insista tanto verso la realizzazione di questo polo natatorio. Ma non penso sia giusto, per la comunità".
Meglio allora una "cittadella dello sport" con campi da calcio e piscina olimpica, senza piattaforma per i tuffi? "Certamente così si andrebbe a dare risposta a esigenze molto più generali e diffuse. E se il Trento Calcio dovesse scalare le classifiche potrebbe diventare una risorsa anche in quel senso. Noi siamo la Trentino Volley ma siamo per le cose che funzionano e simboleggiano il progresso e se il Trento dovesse tornare a giocare campionati importanti ne sarei felice anch'io. Quindi meglio la cittadella, purché le risorse investite per realizzarla non pregiudichino i bilanci per il mondo dello sport trentino da qui a 10 anni. Anche il PalaTrento, per esempio, necessita di interventi di riqualificazione. Ma lo sapete che noi e Aquila Basket, squadre che giocano sui più grandi palcoscenici internazionali, abbiamo degli spogliatoi da terzo mondo? Senza nemmeno una finestra. Roba che se un giorno l'ufficio igiene viene a farci un controllo ce li fa chiudere. Io non penso siano in regola. E' da anni che chiediamo che vengano rimessi a posto. I problemi, insomma, esistono per tutti. Si deve cercare di investire le risorse con sempre maggior criterio".