Politiche giovanili in Alta Valsugana, l'assessore: "Risorse in calo e problemi in crescita. Bisogna fare rete. Vattaro oggi costa il doppio di Rovereto"
Alberto Frisanco replica all'associazione Orizzonti Comuni che gestisce il Centro Rombo: "E' vero che ci sono stati errori nell'elaborare il nuovo bando per la gestione aggregata del servizio ma siamo tra i pochi che stanno cercando di farlo"

VIGOLANA. "Il dialogo c'è stato, con i Comuni e con le associazioni, compresa Orizzonti Comuni. Ma i tempi sono cambiati. Non è più come un tempo che si faceva domanda ed ecco pronte le risorse. Ora bisogna imparare a fare rete". A parlare è l'assessore alle politiche sociali della Comunità di Valle Alta Valsugana Alberto Frisanco. E' lui a prendere posizione e a spiegare le ragioni della Comunità di Valle dopo quanto dichiarato dall'associazione Orizzonti Comuni l'ente che, da tempo, si occupa di politiche giovanili, sociali e familiari sul territorio della Vigolana. Ad aprire la discussione, infatti, sono stati proprio coloro che gestiscono il Centro Giovani Rombo che, a il Dolomiti, hanno spiegato come per la costruzione degli appalti per la gestione di servizi essenziali come quelli legati ai giovani e alle politiche sociali, forse sarebbe meglio coinvolgere di più chi per anni ha gestito tali servizi e quindi conosce criticità e problemi.
In particolare l'associazione Orizzonti Comuni lamentava il fatto che per l'appalto (saltato a marzo per errori marchiani dell'ente promotore, la stessa Comunità di Valle Alta Valsugana, e che verrà riproposto entro l'estate) si era data troppa prevalenza agli aspetti economici rispetto a quelli sociali, organizzativi, progettuali. "E il tutto per un nuovo bando - spiegavano - che prevede consistenti tagli e l’allargamento del bacino d’utenza anche alla zona laghi, passando da 5.000 a 18.000 abitanti, con una riduzione del budget di circa il 50%. Questo potrebbe significare una terribile caduta della qualità dei servizi, con ricadute negative nei prossimi tre anni di convenzione e la necessità futura di maggiori investimenti per la cura dei disagi che inevitabilmente potrebbero arrivare".
"Il punto di partenza è che ci sono problemi sempre crescenti in tema di giovanili - spiega l'assessore Alberto Frisanco - che faticano a trovare lavoro, a uscire dalle famiglie e a costruirsi dei loro nuclei familiari. Al crescere delle esigenze diminuiscono i budget che anche noi enti pubblici abbiamo a disposizione. Sui servizi sociali come Comunità di Valle noi abbiamo circa 8 milioni di euro e anche quest'anno abbiamo avuto una riduzione del 3% delle risorse a disposizione. Sui giovani investiamo circa 1 milione. Ora va detto che il Centro della Vigolana negli ultimi 4 anni è costato 600.000 euro, circa 150 mila euro all'anno. Quello di Rovereto, che ha quindi anche un bacino di persone più ampio da affrontare, costa 68.000 euro. Inoltre è appurato che dal Centro di Rovereto per un euro di soldi pubblici investiti ne ritornano quattro. A Vattaro siamo su un rapporto di uno a uno. Il lavoro fatto è splendido e non si discute ma è la legge e la congiuntura economica che ci impongono di fare i conti con le risorse a disposizione e quindi con delle scelte anche politiche. Inoltre c'è una disomogeneità sul territorio: l'Altopiano di Pinè, per esempio, non ha servizi di aggregazione. Ecco spiegati i bandi che prevedono convenzioni al ribasso economico e la necessità di introdurre degli indicatori di impatto sociale".
E sul tema della partecipazione delle associazioni alla elaborazione degli appalti? "Il dialogo c'è stato, con Comuni e enti di gestione e c'è stato anche con Orizzonti Comuni - prosegue l'assessore alle politiche sociali della Comunità di Valle - anche perché la legge provinciale 13 prevede un tavolo di lavoro con tutti gli stakeholder. Poi chi deve fare il bando è l'ente pubblico. E' vero che sono stati commessi degli errori nell'elaborare il precedente testo ma è anche vero che la disciplina è molto complessa e che siamo praticamente gli unici a provare a rimettere mano alle gestioni del servizio. Nelle altre realtà provinciali, infatti, stanno quasi tutti procedendo con delle proroghe. Noi stiamo cercando di aggiornarci e oggi l'unica vera risposta ai problemi è cercare di fare rete, aggregarsi, aiutarsi gli uni con gli altri".