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Ousman, dal Gambia a Trento. Senza smettere mai di correre

Il profugo ospitato alla residenza Fersina parteciperà alla “Trento Half Marathon”

Di Giuseppe Fin - 01 ottobre 2016 - 08:13

TRENTO.  La sua passione per la corsa è nata nella sua terra, un Paese che ha dovuto abbandonare per sfuggire alla violenza e alla guerra. Ora che è a Trento non ha smesso di correre e domenica parteciperà alla Trento Marathon. Ousman, un ragazzo di 25 anni del Gambia, è arrivato a Trento alla alla fine del 2015 e oggi vive a Residenza Fersina. Qui svolge le attività previste dal progetto di accoglienza come, fra le altre, l'apprendimento della lingua italiana e delle regole della comunità.

 

Nel tempo libero però continua a correre, macina chilometri con le sue scarpe da ginnastica ormai consumate. Mettendo da parte il pocket money, il contributo di qualche euro che riceve per le spese personali, si è pagato l'iscrizione alla competizione di domani, la visita medica obbligatoria. Noi lo abbiamo incontrato.



Ousman, da dove è nata la tua passione per la corsa?

 

“Io amo tutto lo sport ed è parte di me. La mia passione per la corsa è iniziata a scuola in Gambia. Assieme ad altri amici ci trovavamo alla mattina e correvamo assieme. Facevamo dai 25 ai 30 chilometri al giorno e certe volte anche quaranta”.

 

Come mai sei stato costretto a fuggire dalla terra in cui sei nato?

 

“La mia famiglia viveva sulle rive del mare. Ad un certo punto il presidente che governa il mio Paese ha deciso di abbattere tutte le case di quella zona, compresa la mia. Anche un museo importante è stato raso al suolo. Un giorno alle 9 di mattina sono arrivati dei grandi escavatori e hanno distrutto tutto. Mio padre è stato portato via e arrestato mentre io con mio fratello più piccolo e due sorelle siamo scappati in un villaggio vicino”

 

E come sei arrivato in Italia?

 

“Dal Gambia siamo andati con la macchina in Senegal, poi in Mali, Burkina Faso, Nigeria per poi raggiungere, usando l'auto ma anche e soprattutto a piedi, la Libia. Qui con una barca ho raggiunto la Sicilia il 28 dicembre e dopo essere stato a Palermo per l'identificazione, il 29 dicembre del 2015 sono arrivato in Trentino”.

 

Qui in Trentino hai portato avanti la tua passione e ora parteciperai anche a una maratona.

 

“Sì, tutti i giorni esco a correre e una volta ho incontrato un altro ragazzo di Trento. Ci siamo presentati, siamo diventati amici e abbiamo iniziato a correre assieme. Io faccio dai 25 ai 30 chilometri al giorno. Quando ho saputo della maratona mi sono iscritto e con i soldi che avevo messo da parte del 'pocket money' mi sono pagato 35 euro di visita medica, 25 euro per l'iscrizione alla corsa di domenica e mi sono registrato in un club”.

 

Ti sei fissato un obiettivo?

 

“Io sono competitivo, mi sono allenato bene e non escludo di arrivare tra i primi posti ma l'importante è correre”

 

Saresti felice di ritornare a correre in Gambia?

 

“Sì mi piacerebbe ma non penso che accadrà”.

 

Secondo Human Rights Watch, in Gambia sono comuni le violazioni dei diritti umani, con casi ripetuti di sparizioni forzate, detenzioni arbitrarie e tortura. Il 12 dicembre 2015 il presidente Yahya Jammeh ha annunciato la trasformazione del Gambia in una repubblica islamica.

 

 

 

 

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