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Oculistica, dal Trentino sempre meno pazienti decidono di curarsi in altre regioni

Negli ultimi anni sono stati numerosi gli investimenti in personale e strutture. La mobilità passiva in oculistica costava circa 3 milioni 100 mila euro alla Provincia di Trento, ora questo valore è sceso a 1 milione e 800 mila euro

Di gf - 10 febbraio 2017 - 17:05

TRENTO. La riorganizzazione e il potenziamento del settore dell'unità oculistica dell'azienda sanitaria trentina ha permesso negli ultimi anni di ridurre i pazienti che decidono di andare a curarsi in altre regioni. Se qualche anno la mobilità passiva in oculistica costava circa 3 milioni 100 mila euro alla Provincia di Trento ora questo valore è sceso a 1 milione e 800 mila euro. A sottolineare il trend positivo è stato il direttore generale dell'Apss Paolo Bordon durante la presentazione dei dati dell'attività oculistica in Trentino.

 

«È con soddisfazione che presentiamo i dati di attività dell’Unità operativa multizonale di oculistica – ha affermato il direttore Bordon – un servizio che vogliamo far conoscere alla cittadinanza perché, a volte, i pazienti non sanno che possono trovare in Trentino la stessa qualità e le stesse metodiche che vanno a cercare fuori provincia. L’unità operativa di oculistica si è evoluta negli anni e oggi dispone delle più moderne tecnologie per la cura delle patologie dell’occhio”.

Durante gli ultimi anni sono stati molti gli investimenti, sia in termini di personale che di strutture che l'Azienda sanitaria ha messo in campo con anche l’acquisizione di sofisticate apparecchiature per permettere trattamenti chirurgici sempre più attenti alla funzionalità dell’organo malato.

 

A presentare l'attività dell'unità operativa multizonale è stata invece la direttrice Federica Romanelli. L'unità ha la sede istituzionale a Rovereto ma quella operativa a Trento. Alcune attività vengono erogate in altre sedi concentrate in singole strutture come ad esempio la chirurgia vitreo-retinica e tutta la chirurgia in regime di ricovero che si effettuano all’ospedale Santa Maria del Carmine di Rovereto.

 

“Molto si è lavorato – ha spiegato Romanelli – per la riduzione dei tempi di attesa e attualmente i tempi di attesa per l’intervento di estrazione di cataratta in Trentino sono inferiori ad un mese. Si è provveduto a riorganizzare l’attività di pronto soccorso in modo da ottimizzare le risorse nelle varie sedi trentine. Tra le attività ambulatoriali si segnalano quelle dell’ambulatorio dedicato alla maculopatia che vengono erogate sia all’ospedale di Rovereto sia al Santa Chiara di Trento”.

 

Per quanto riguarda la mobilità passiva, nel 2014, gli interventi interessati sono stati quelli di chirurgia vitreo-retinica. L’Apss ha deciso, quindi, di attivare un servizio di chirurgia vitreo-retinica all’ospedale di Rovereto investendo in risorse umane e tecnologiche al fine di costituire un team in grado di provvedere alle problematiche chirurgiche del segmento posteriore in regime ordinario e urgenza sulle 24 ore. Attualmente si eseguono circa 500 interventi all’anno sul segmento posteriore.

 

Sono stati, inoltre, riorganizzati e potenziati gli ambulatori di secondo e terzo livello per il glaucoma, le patologie corneali, le patologie infiammatorie oculari, gli strabismi, le patologie palpebrali e, contestualmente, sono stati potenziati anche i servizi chirurgici per tali patologie.È stato attivato un servizio dedicato alle complicanze oculari del diabete ed è stato potenziato il servizio di prevenzione delle patologie oculari in età pediatrica e la riabilitazione visiva pediatrica. Interventi che hanno anche fatto aumentare le prestazioni verso i pazienti provenienti da altre regioni. Nel 2014 le prestazioni per esterni sono state circa 48 mila mentre nel 2016 le proiezioni finali segnano circa 58 mila pazienti.


Il direttore sanitario, Claudio Dario, ha evidenziato: «Attualmente l’Unità operativa multizonale di oculistica è in grado di farsi carico, grazie ad un team di professionisti e a un modello organizzativo multizonale, della maggior parte delle problematiche oculari dell’adulto e dell’età evolutiva offrendo servizi ambulatoriali di primo, secondo e terzo livello oltre a interventi chirurgici sia del segmento anteriore sia posteriore dell’occhio. In questa fase di riorganizzazione aziendale l’obiettivo finale sarà quello di avere una rete ospedale/territorio per una migliore presa in carico dei pazienti e per ridurre, per quanto possibile, i loro spostamenti al di fuori del territorio provinciale».

 

I dati sugli interventi:


 

Gli investimenti negli ultimi due anni all’ospedale di Rovereto hanno riguardato per 250 mila euro le sistemazioni degli ambulatori al 1° piano e degli studi medici al 2° piano e sono stati stanziati 5 milioni di euro per i lavori di ristrutturazione dell’8° piano, che si completeranno entro la primavera 2018, dove saranno collocate oculistica, otorino e relative degenze.

 

Per quanto riguarda le attrezzature, sono stati spesi 100 mila euro per nuovi acquisti oltre alle altre attrezzature  acquisite a noleggio per un valore complessivo di circa 500 mila euro.

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