Nuovo ospedale del Trentino, siamo all'anno zero e in 18 anni già spesi oltre 150 milioni di euro
La Corte dei Conti ha pubblicato la sua relazione sulla gestione finanziaria dell'Azienda sanitaria nella quale si evidenzia come tra spese per la manutenzione e implementazione del Santa Chiara (93 milioni), spese "pure" per il mai nato Not (22,76 milioni) e per le aree dedicate alla struttura (61,5 milioni) si è già speso più della metà di quanto sarebbe dovuta costare la realizzazione dell'opera

TRENTO. L'ospedale in sé, sarebbe dovuto costare 300 milioni di euro (la gestione spalmata su 25 anni con la finanza di progetto sarebbe dovuta arrivare fino a 1,4 miliardi). In 18 anni di delibere, dibatti, bandi saltati e progetti abortiti sono già stati spesi almeno 22,757 milioni di euro di risorse sottratte ai bilanci della Provincia ai quali si possono aggiungere altri 61,5 milioni per le aree dedicate alla realizzazione dell'opera (e la Corte inserisce anche i 122,7 per il centro di Protonterapia che però esiste ed è operativo e che entro il 2026 arriverà a costare 170 mila euro).

E poi ci sono stati gli interventi di manutenzione dell'attuale ospedale Santa Chiara, che più passano gli anni e più ha bisogno di lavori, per il quale sono stati spesi, dal 1998 ad oggi, 93 milioni di euro. Ovviamente risorse che, a nuovo ospedale fatto, non saranno più necessarie. Insomma, a far due conti spicci, per ritrovarsi, sostanzialmente, all'anno zero di quello che ora si chiamerà nuovo polo sanitario del Trentino, e che prima si chiamava Not, si è già speso più della metà di quanto sarebbe venuta a costare l'opera. A certificarlo la Corte dei Conti che, dopo aver presentato negli scorsi giorni una breve sintesi della sua relazione sulla “Gestione finanziaria dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari della Provincia di Trento”, oggi ha pubblicato l'intero testo. Oltre 150 pagine di analisi puntuali e dettagliate che portano la firma del relatore Gianfranco Postal, consigliere della sezione controllo della Corte dei Conti.
Nel documento si specifica che “in questa sede non si intende procedere all’esame di un conto o rendiconto delle spese” ma piuttosto dimostrare all'amministrazione pubblica che “il risultato deve necessariamente fare riferimento anche al fattore tempo, evidenziando quindi, in sostanza, la necessità di nuove metodiche, capaci di migliorare l’efficienza e l’efficacia complessiva di un processo programmatorio, decisionale e operativo”. Insomma, in maniera pacata ma chiara la Corte dei Conti invita l'amministrazione a prendere esempio da come è stata gestita la partita del nuovo ospedale per fare in futuro le cose in maniera decisamente diversa.
Poi c'è la mole di delibere e determine provinciali che hanno impegnato l'aula in 18 anni di discussioni è impressionante: oltre 50 per il Not (si veda sotto) e 80 per il Santa Chiara.
“La criticità evidenziata – conclude a riguardo la Corte dei Conti - comporta la necessità di perfezionare una metodologia di programmazione, progettazione e controllo/monitoraggio dei grandi investimenti pubblici, quale certamente è anche il Nuovo Ospedale del Trentino ovvero il Polo Sanitario del Trentino, che prenda in considerazione tutte le valutazioni, le decisioni e le realizzazioni nell’intero arco temporale: quindi in termini di continuità dal primo avvio al collaudo dell’opera conclusa, la fase iniziale, gli studi di fattibilità, come momento preliminare e propedeutico del processo decisionale, per poi procedere – per fasi successive al perfezionamento della programmazione di progetto ed al contestuale monitoraggio delle fasi precedenti, anche con riferimento ai relativi risultati e costi, programmati e realizzati. Ciò risulta necessario per una coerente attuazione dei principi contenuti nelle norme statali, a partire da quelle costituzionali, e provinciali evidenziate”.
Ad oggi non esiste nemmeno il progetto del nuovo polo sanitario e si attendono i ricorsi delle ditte che avevano partecipato al bando precedente, alcuni ancora fermi al Tar, altri pronti ad arrivare alla Consiglio di Stato. L'impressione è che prima di veder nascere la nuova struttura sanitaria e ospedaliera del Trentino passeranno ancora diversi anni e che il conteggio delle spese sia destinato a crescere ulteriormente.




