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Nuova piscina, ipotesi gestione privata. Asis: "All'oscuro di tutto". Cisl: "Necessario evitare gli errori del passato"

L'amministrazione è in attesa della stima richiesta a Casse del Trentino. Si fa largo l'ipotesi della gestione affidata a privati e associazioni. Divan: "Nessuno ha interpellato Asis. Dispiace per la professionalità spesa quotidianamente"

Di Luca Andreazza - 21 dicembre 2016 - 02:02

TRENTO. L'impianto natatorio è in standby, in attesa della valutazione di stima chiesta a Cassa del Trentino dall'assessore Tiziano Uez. Intanto l'amministrazione comunale sfoglia la margherita e ragiona anche per quanto riguarda l'eventuale gestione della nuova piscina.

 

La possibilità di affidare l'impianto natatorio a privati e alle associazioni sportive del settore si fa strada sul tavolo. Questa scelta escluderebbe quindi Asis, l'Azienda speciale per la gestione degli impianti sportivi nel Comune di Trento. "Si tratta di una partita che ci vede ancora in panchina - conferma Antonio Divan, presidente di Asis -. Nessuno infatti ci ha ancora interpellato oppure ci ha richiesto delle valutazioni. Apprendiamo queste volontà attraverso la stampa e questo dispiace, soprattutto per tutti i dipendenti che quotidianamente si spendono nella gestione degli impianti sportivi nel territorio comunale, garantendo servizi, impegno e professionalità". 

 

"Gli impianti in gestione sono tanti e qualche problematica può certamente emergere - spiega Divan -. Criticità che cerchiamo di superare velocemente e rispondendo tutti i giorni ai feedback del customer care attivato, senza dimenticare la difficoltà di operare in un contesto dei tagli al bilancio passati e quelli sempre maggiori che si prospettano nel prossimo futuro. L'azienda resta comunque a disposizione per fornire il proprio know-how, dati, analisi e le proprie competenze".

 

Guarda, ascolta, valuta e ora interviene. La Cisl si schiera a fianco di Asis: "E' sbagliato non considerare il valore aggiunto creato dall'azienda in questi 20 anni: i servizi di qualità resi alla collettività, professionalità degli operatori e soddisfazione dell'utenza. In questi giorni stiamo registrando diverse prese di posizione sul ruolo e sul futuro dell'azienda, che non può diventare ostaggio di rese dei conti puramente politiche. Ricordiamo inoltre che Asis era nata per arginare il fai da te sulla gestione diretta degli impianti di qualche blasonata società sportiva, che dopo qualche anno di gloria, aveva lasciato in tutti i sensi, compreso i relativi oneri e le spese accollate alla collettività".

 

Cisl considera un errore l'eventuale esclusione di Asis, in quanto "Le complessità normative configurano una via complicata per la gestione privata. In questo caso - spiega Giuseppe Pallanch, segretario di Cisl Fp - si esce inoltre dalla logica di servizio per entrare in quella del profitto. I bilanci dell'azienda speciale tengono, nonostante la politica del comune di Trento abbia portato a sacrifici continui, con effetto diretto sull'intera struttura aziendale e anche sui salari dei lavoratori".

 

"In questi ultimi anni - prosegue il sindacato - le modifiche delle normative in materia giuridica, economica e tecnica, in particolare modo nel campo sicurezza e investimenti connesse alle applicazioni di nuove tecnologie e formazione del capitale umano, non consentono gestioni improvvisate. La gestione da parte dell'azienda pubblica garantirebbe sempre alti standard di sicurezza e il mantenimento delle strutture in base alle esigenze del cittadino, non solo dell'associazione sportiva. Un modello vincente che ha consentito l'accesso a tutti". Ovviamente è importante non ripercorre gli errori del passato, anche in vista della scadenza che l’Azienda dovrà affrontare".

 

Questo nella logica di evitare che Asis diventi un campo di battaglia politico , dove "abbiamo già condotto anche in passato - conclude Pallanch - aspre battaglie. Ritenevamo che certi processi di esternalizzazione avrebbero comportato unicamente un risparmio sui contratti dei lavoratori: la storia purtroppo ci ha dato ragione e non si possono commettere altri errori".

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