Mutinelli, falegname di Pilcante, ha costruito il primo organo rinascimentale della Norvegia
L'opera ha richiesto due anni e l'organo è stato inaugurato lo scorso 29 gennaio alla presenza dell'ambasciatore italiano della Norvegia. Questo strumento è stato costruito utilizzando le tecniche del seicento

ALA. La chiesa di Fjære, nel sud della Norvegia, suona ora un organo costruito in parte a Pilcante. Un'opera del falegname Lucio Mutinelli, insieme all'autore Giuseppe Ponzani, organaro romano. L'artista trentino ha lavorato per circa due anni allo strumento, che è stato montato in prova la prima volta nella cappella di Sant'Anna, lo scorso autunno.
Un concerto alla presenza dell'ambasciatore italiano in Norvegia ha inaugurato il nuovo organo lo scorso 29 gennaio. "Un lavoro che si fa per passione - spiega Mutinelli - ci vuole molto tempo per imparare. Abbiamo adottato lo stile rinascimentale romano e abbiamo preso ispirazione ad uno strumento di Bonifazi, organaro del Seicento, presente a Roma. Ringrazio il parroco don Beppino Soini e don Elio Seppi per aver messo a disposizione gratuitamente la cappella di Sant'Anna per il montaggio di prova. Un pensiero anche a Fedele Ferrari, che ha realizzato le scritture storiche sui cartigli e sulla tavoletta, ispirandosi alle tecniche del Seicento".
L'amministrazione comunale di Ala è molto orgogliosa di Mutinelli: "Esprimiamo grande soddisfazione per avere sul nostro territorio un artigiano di questo livello – dice il sindaco Claudio Soini – uno dei pochi rimasti in Trentino, capace di realizzare opere così preziose. Questo è un motivo di orgoglio. Ala – prosegue il sindaco - è la città visitata da Mozart, è 'città di musica', abbiamo recentemente acquistato la collezione del pianoforte antico e stiamo costruendo un progetto di tipo culturale molto vicino al campo in cui opera Mutinelli. Avere sul territorio alense un artigiano di questo tipo può essere d'aiuto reciproco. Penso anche a forme di rapporto di lavoro, non solo sul restauro ma anche dal punto di vista didattico".

L'avventura professionale di Lucio Mutinelli parte da lontano in quanto serve molta esperienza per diventare un falegname costruttore di organi. Mutinelli aveva seguito da ragazzo la scuola professionale di falegnameria a Trento, dove poi inizia a lavorare, sempre in falegnameria. Nel 1998 si sposta in Valpolicella, alle dipendenze di Barthélemy Formentelli, organaro italiano. In cinque anni acquisisce le conoscenze, impara come funziona un organo e come si costruisce. Nel 2004 decide di mettersi in proprio e apre il laboratorio di falegnameria di Pilcante e da allora inizia a collaborare con altri organari per la costruzione, la progettazione ed il restauro di questi strumenti. Da allora ha partecipato, tra restauri e costruzioni, ad un centinaio di lavori, sia in Italia che in altri paesi (Francia, Svizzera, Israele). In particolare, sono importanti le collaborazioni al restauro dell'organo di San Pietro in Vincoli a Roma, la costruzione del nuovo organo di San Domenico a Rieti, o il restauro avvenuto nella chiesa di Caudebec en Caux in Normandia. Mutinelli si occupa di falegnameria storica e attinente alla costruzione di organi, e di restauro, sempre storico; è opera sua, ad esempio, l'intervento di restauro sul portone della chiesa di San Martino di Pilcante.
La chiesa di Fjære, costruita in muratura, risale del dodicesimo secolo e rappresenta una delle più antiche del paese. La località si trova nel Comune di Grimstad, città di 22 mila abitanti all'estremità meridionale della Norvegia. Giuseppe Ponzani, organaro di Acquaviva di Nerola in provincia di Roma, aveva appena ricevuto una commessa importante, costruire un nuovo organo per la storica chiesa. La parrocchia protestante di Fjære aveva infatti deciso di sostituire lo strumento musicale, vendendo quello precedente ad una chiesa a Czestochowa in Polonia. Ponzani scelse proprio il falegname alense per la fondamentale parte in legno. Per Lucio Mutinelli era la prima volta che costruiva per intero un organo nel suo laboratorio – salvo ovviamente le parti di stretta competenza dell'organaro, e cioè le canne in piombo e stagno, e la manticeria.
Mutinelli e Ponzani hanno utilizzato, per costruire l'organo, le tecniche del Seicento, e diversi tipi di legno (cipresso per la cassa, e poi pioppo, abete, noce, castagno, frassino), tutti scelti in base alle singole funzioni delle parti e ben stagionati. Tra le varie soluzioni adottate, si segnala la pietra usata come contrappeso all'interno: un metodo adottato dagli organari italiani storici, efficace e d'effetto. Per un lavoro di questo genere servono due anni per costruire l'organo. Prima di portarlo in Norvegia, Ponzani e Mutinelli lo hanno montato nella cappella di Sant'Anna a Pilcante, assemblando tutte le parti e provando il funzionamento di alcune parti meccaniche. I curiosi e bene informati del paese hanno potuto ammirare l'opera, visitando la chiesetta. Gli artigiani hanno lavorato per due settimane nella chiesa di Fjære. Ponzani è rimasto quindi in Norvegia per intonare l'organo. Un procedimento che richiede fino a tre mesi perché il legno deve ambientarsi fra temperatura, pressione e acustica. Ponzani si trova ancora in Norvegia per perfezionare il suono.