Malfatti, Winkler, Zuech: Trento rimette al centro il suo cimitero monumentale. "Inseriamolo nel circuito turistico"
Il camposanto del capoluogo, che risale ai primi dell'800, può contare su oltre 150 tombe d'interesse culturale abbellite da statue e lapidi realizzate da alcuni dei più grandi scultori regionali. Gli studenti del Prati al lavoro per ricostruirne vite e opere e per farlo conoscere meglio alla comunità

TRENTO. 47.060 metri quadrati, circa 3.202 salme di soldati italiani morti durante la Grande Guerra, un'area dedicata ai morti di religione islamica e poi sculture di altissimo pregio e vere opere d'arte a cielo aperto. Questa è solo una piccola parte del patrimonio storico artistico del cimitero monumentale di Trento. Una struttura realizzata nel 1826 ricompresa in quadranti perimetrati da logge con colonne monolitiche in pietra bianca di Trento, di ordine dorico.

Nonostante contenga più di 150 tombe d’interesse culturale e molte opere di scultori trentini come Andrea Malfatti, Stefano Zuech e Othmar Winkler i cittadini non sembrano essere a conoscenza di tale ricchezza. Approfittando del progetto di alternanza scuola-lavoro, il dirigente dei servizi funerari del Comune Carmelo Passalacqua ha proposto ad un gruppo di ragazzi del Liceo Classico Prati un progetto che tenterà di promuovere il cimitero come meta turistica, organizzando visite guidate all’interno e serate aperte al pubblico.

"Il fine principale di questi eventi - afferma Passalacqua - è quello di cambiare l’idea di cimitero e tentare di far instaurare alla comunità un rapporto sereno con esso, per valorizzarlo". Con la stessa intenzione due anni fa era stata messa in scena una recita teatrale itinerante nel cuore del camposanto e già da alcuni anni il conservatorio organizza un concerto i primi di novembre. Rappresentazioni molto suggestive realizzate, al calare delle tenebre, alla luce fioca di lumini e candele. Quel che gli studenti del Prati stanno facendo è approfondire storie e vicende legate a chi è seppellito e agli autori che hanno realizzato statue e lapidi funeree. Attualmente i ragazzi che hanno aderito a quest’iniziativa stanno organizzando una serata per la comunità (per il loro genitori in primis) in cui si cimenteranno come “ciceroni” per esporre la storia che si cela dietro ogni sepoltura.
Insomma, con le dovute proporzioni, Trento cerca di ricalcare le orme di città come Buenos Aires, Parigi, Genova, Vienna che dei loro cimiteri monumentali hanno fatto dei luoghi di attrazione, anche turistica, straordinari. Si pensi alla Recoleta di Buenos Aires, una gigantesca opera d'arte a cielo aperto con la tomba di Evita Peron a fare da catalizzatore, o a Père-Lachaise di Parigi, che tra gatti, mausolei eccezionali e le tombe di gente come Jim Morrison, Oscar Wilde, Delacroix, Maria Callas, Edith Piaf, Modigliani, e chi più ne ha più ne metta, è il cimitero monumentale più visitato del mondo con oltre 3 milioni di turisti all'anno.
"Il mio obbiettivo è quello di restituire alla cittadinanza ciò che quest’area può offrire e presentarla non solo come luogo di culto ma anche come spazio turistico - conclude Passalacqua -. D’altra parte però senza l’appoggio dell’amministrazione comunale la realizzazione di tali eventi risulta piuttosto complessa e non sempre ho sentito l'appoggio del Comune. Ma vado avanti. Credo molto in questo progetto. E la vicinanza con il Muse non può che farci bene".
