Lauro Tisi, da oggi è Arcivescovo metropolita. Ecco cosa significa
Questa mattina è stata celebrata anche la conclusione dell'Anno Santo straordinario della Misericordia

E' iniziata dalla Porta Santa della cattedrale, questa mattina, la celebrazione conclusiva, in Diocesi, del Giubileo straordinario della Misericordia. Nella solennità della Dedicazione della cattedrale, Trento ha accolto il Nunzio Apostolico in Italia, l'arcivescovo Adriano Bernardini che, a nome di Papa Francesco, ha imposto sulle spalle dell'arcivescovo Lauro Tisi il Pallio, simbolo di Cristo Buon Pastore e della dignità di arcivescovo metropolita.
La Metropolia è una circoscrizione ecclesiastica corrispondente in genere a una regione, nella quale si trovano più Diocesi; per noi coincide esattamente con la regione Trentino Alto Adige e, caso quasi unico in Italia, anche le due Diocesi corrispondono alle due Province. Il vescovo della sede più importante è il metropolita con il titolo di arcivescovo e l'insegna del Pallio. La nostra è una Metropolia abbastanza recente: dal 1963, con la Diocesi di Bolzano-Bressanone suffraganea di quella di Trento.
Il Pallio, una piccola stola di lana bianca d'agnello decorata con sei croci nere, rappresenta la pecora smarrita che il Buon Pastore si carica sulle spalle. l Papa stesso ha benedetto i Palli dei nuovi arcivescovi metropoliti nella basilica vaticana il 29 giugno scorso, solennità dei Santi Pietro e Paolo.
Per il nostro Arcivescovo il Pallio è simbolo della sua dignità di Metropolita dell'Arcidiocesi di Trento e segno di comunione con il Vescovo di Roma, Papa Francesco. I Palli sono normalmente conservati sopra la tomba dell'Apostolo nella confessione della basilica di San Pietro. In origine era un vero e proprio mantello, veniva concesso dall'imperatore come segno di di maggiore giurisdizione ; di qui è passato anche nella Chiesa come simbolo di un'autorità e di un servizio più grandi che un Vescovo è chiamato a svolgere in una determinata regione. La tradizione ha voluto aggiungere anche tre spilloni (originariamente per tenere fermo il Pallio) che allegoricamente intendono rappresentare i chiudi della crocifissione del Signore Gesù.

Accanto all'imposizione del Pallio dall'Arcivescovo Lauro Tisi, questa mattina è stata celebrata anche la conclusione dell'Anno Santo straordinario della Misericordia. Alla messa celebrata in Duomo erano presenti anche monsignor Ivo Muser, vescovo della diocesi altoatesina e l'arcivescovo emerito di Trento Luigi Bressan. La conclusione del Giubileo non avverrà con la chiusura delle porte sante aperte in questi mesi nelle undici chiese giubilari e in molti luoghi di accoglienza e di cura come ostelli, ospedali, case di riposo. “Queste porte – ha l’arcivescovo Lauro – rimangono per sempre spalancate alla nostra solidarietà concreta, che non può avere una scadenza ed è espressione della misericordia di Dio per noi che non viene mai meno”.
Nella Diocesi di Trento, l'inzio dell'Anno Santo è avvenuto con l'apertura da parte dell’Arcivescovo Bressan della Porta della Carità a Trento presso l’Opera Bonomelli in Lung’Adige S. Nicolò, gestita dalla Caritas diocesana. Il 19 dicembre scorso, invece, è stata aperta la Porta della Misericordia in cattedrale (la cosiddetta “Porta del Vescovo” su piazza Duomo).
Oltre alla cattedrale di San Vigilio, la Porta della Misericordia in questo Anno Santo è stata aperta anche in altre chiese giubilari, individuate nelle zone pastorali della Diocesi di Trento: nella chiesa parrocchiale di Tione, al Santuario Madonna dell’Aiuto di Segonzano, nella chiesa della Natività di Maria a Spormaggiore , a Mezzolombardo, a Rovereto presso la chiesa parrocchiale di Santa Maria e al Santuario della Madonna del Monte, al Santuario Madonna delle Grazie di Arco e nella Basilica dei Santi Martiri a Sanzeno.