L'artista Schrerer lascia alla cooperativa "Il Ponte" parte del premio Rotary
Nella Città di Ala la cerimonia di consegna. Il direttore: "Siamo onorati, una persona umile e generosa"

ALA. L'artista altoatesino Robert Scherer, classe 1928, è stato insignito qualche tempo fa del Premio Rotary Trentino Alto Adige. Un riconoscimento "alle personalità che rappresentano in campo culturale un'eccellenza del territorio". Ma il poliedrico artista (scultore, pittore, grafico e affrescante) ha deciso di devolvere l'assegno di 15 mila euro a tre diverse realtà della regione.
A beneficiarne, durante la cerimonia avvenuta nel cuore di Ala, nello strorico palazzo Malfatti dove Scherer ha vissuto per molti anni, è stata la cooperativa sociale "Il Ponte" di Rovereto (oltra alla fondazione San Vincenzo De Paoli dell’ Alto Adige e al Fondo di solidarietà rurale altoatesino). La cerimonia è iniziata con il saluto del presidente del Rotary Club di Merano Tiziano Rosani ed è proseguita con gli interventi di Giovanni Modena (coordinatore del Comitato Promotore del premio) e del giornalista tirolese Rudy Gamper. La Città di Ala è stata rappresentata dall’assessora alla cultura e alle politiche sociali Antonella Tomasi, presenti anche gli esponenti del Rotary di Rovereto e Bolzano. Sono intervenuti anche i rappresentanti della cooperativa "Il Ponte", con i ringraziamenti della presidente Giovanna Maria Pagani e del direttore Filippo Simeoni, che ha presentato la cooperativa al pubblico presente in sala.
Il Ponte è una realtà roveretana che si occupa di rispondere ai bisogni dei disabili e delle loro famiglie dal 1989 e che, negli anni, si è dedicata molto allo sviluppo di una progettualità legata ai disturbi dello spettro autistico, oltre a dedicarsi ad un servizio di “educativa scolastica” che la vede presente in numerosi istituti scolastici della Vallagarina. Una delle sue sedi, attualmente in via di rifacimento, si trova proprio ad Ala. Motivo per il quale l'artista, legato a questa città lagarina, ha voluto che fosse proprio la cooperativa roveretana a ricevere parte dell'assegno.
“Robert ha voluto conoscerci di persona”, commenta Filippo Simeoni. “E’ venuto a trovarci accompagnato dal figlio Ludwig e assieme hanno conosciuto alcuni dei nostri utenti, che gli hanno preparato e servito un pranzo presso la nostra sede più recente, a Lizzana di Rovereto, che è quasi interamente dedicata al mondo dell’autismo. Era visibilmente emozionato, e lo eravamo anche noi”. E aggiunge: “Siamo molto contenti di essere entrati in contatto con una persona così interessante, umile e generosa. Dagli aneddoti che ti racconta capisci quante cose ha fatto, quante cose ha visto. Una vita dedicata all’arte”. E riguardo alla donazione: “La cosa ci onora, senza dubbio, e un particolare ringraziamento va, oltre a Robert, ovviamente anche al Rotary Club”.
Robert Scherer, nato in Val Venosta nel 1928, ha girato il mondo plasmando la sua sensibilità artistica in un susseguirsi di incontri e progetti. Un grande maestro del vetro, Egidio Costantini, lo introdusse nella fornace veneziana all’interno della cornice di un movimento proposto negli anni 60/80, nella quale portò avanti un iter sperimentale già iniziato da Chagall e Picasso. Nell’estate del 2012, in occasione di una mostra allestita a Vipiteno, dichiarò: “Durante la Seconda Guerra Mondiale ero nelle truppe tedesche. Ma remavo contro, non uccidevo e restavo lì solo per permettere alla gente di scappare”. Basterebbero queste parole a testimoniare che tipo di uomo è Robert Scherer. Ieri l’artista altoatesino ha dimostrato anche la sua grande generosità.