L'arcivescovo Tisi celebrerà la messa della vigilia in carcere: "Tra tra gli ultimi del carcere troverò la carne di Cristo"
Dopo la morte di L S in infermeria e le polemiche sulla condizione della popolazione carceraria (in sovrannumero di quasi 100 unità) e della polizia penitenziaria (sotto organico di 80 agenti) il vescovo sabato visiterà la casa circondariale di Spini. Lì darà anche i sacramenti ad uno dei reclusi

TRENTO. Ha scelto il carcere di Trento l'arcivescovo Lauro Tisi per celebrare la messa della vigilia di Natale. Un gesto quanto meno simbolico dopo i fatti accaduti negli scorsi giorni che hanno visto morire dietro le sbarre L.S., l'uomo che aveva dato fuoco al distributore di benzina di Rovereto, e che, pur versando in condizioni psicofisiche evidentemente poco stabili era stato lasciato solo nell'infermeria della casa circondariale di Spini. In molti hanno preso posizione e tra i tanti anche il Sappe, il sindacato della polizia penitenziaria che ha spiegato come a fronte di una previsione organica stabilita per la struttura di Gardolo, con decreto ministeriale, di 214 unità al momento prestano servizio solamente 137 unità con una carenza organica di ben 80 unità di polizia penitenziaria e ciò a fronte di 335 detenuti quando per gli accordi Stato/Provincia ne sarebbero previsti 240.
E ieri è toccato al direttore del carcere Pappalardo e al comandante della polizia penitenziaria Cutugno prendere posizione. Pappalardo ha ribadito i numeri sopra citati e ha ricordato come in tre anni sono stati sventati 11 suicidi e ha spiegato come dopo le 21 in infermeria non c'è più nessuno a vigilare e la notte ai piani centinaia di detenuti sono affidati al controllo di pochissimi agenti. La situazione, quindi, non è facile né per la popolazione carceraria né per la polizia penitenziaria. E questo lo sa bene Tisi. "Sono certo che tra gli ultimi del carcere troverò la carne di Cristo. Lì si manifesta, a maggior ragione, il mistero del Natale", ha detto. Realizzando quanto annunciato lo scorso luglio, l'arcivescovo Lauro visiterà quindi la casa circondariale di Spini di Gardolo alla vigilia di Natale. Sabato 24 dicembre presiederà due messe, una alle 18 e una alle 19.30.
Porterà così, personalmente, il messaggio natalizio a tutte le persone detenute e alle forze di polizia penitenziaria. Uno dei detenuti riceverà anche i sacramenti della prima comunione e della cresima. Monsignor Tisi sarà accompagnato da padre Stefano Zuin, religioso comboniano, da ieri ufficialmente nuovo cappellano del carcere al posto del compianto padre Fabrizio Forti. Origini padovane, 67 anni, padre Stefano è stato missionario in America Latina e Africa. Attualmente è responsabile della comunità comboniana di Trento.
A mezzanotte poi, come da tradizione ormai quarantennale, la pastorale sociale e lavoro propone la messa di mezzanotte nell’atrio della stazione ferroviaria di Trento, in piazza Dante. Luogo carico di significati: per la povertà che lì cerca spesso rifugio, perché ambiente di lavoro (nel 1972 furono i ferrovieri a richiedere la Messa) e quindi richiamo a chi anche a Natale è operativo o vive le festività in difficoltà per la perdita o l’assenza di lavoro. Luogo, ancora, simbolo di chi viaggia, per scelta o costrizione. Presiederà la messa don Rodolfo Pizzolli, delegato per la Pastorale sociale e lavoro.