La targa per Miguel, il clochard massacrato in Piazza Dante, si farà. Oggi il primo "ok" del Comune
Roberto, il ragazzo di 26 anni che ha promosso l'iniziativa (LEGGI LA VICENDA) ha incontrato l'assessora comunale Franzoia: "Mi ha accolto con un bellissimo grazie e mi ha detto che il sindaco aveva già dato il suo ok per l'avvio dell'iter. Sarebbe bello riuscirci per il 28 aprile"

TRENTO. "La targa per Miguel si farà". A dircelo Roberto, il giovane che ha promosso l'iniziativa, che questa mattina ha incontrato l'assessora del Comune di Trento alle politiche sociali Mariachiara Franzoia. "Aveva letto i vostri articoli quindi sapeva già tutto e mi ha accolto con un bellissimo 'grazie'". Un grazie che ci sentiamo come il Dolomiti di dire anche noi, sia a Roberto che all'amministrazione comunale che si è dimostrata sensibile all'argomento. La vicenda risale a più di 7 anni fa ed è una bruttissima storia di violenza che ha in sé, però, un grande gesto di generosità ed eroismo. Miguel Angel Cayo Ramirez, infatti, era un 35enne senza fissa dimora peruviano. Un omino minuto ma sempre allegro e positivo, come ci hanno ricordato tanti lettori rileggendo della sua vicenda ("Sembra ieri che si sedeva al bancone del bar e mi chiedeva di fargli ascoltare ''Sfiorivano le viole''.....e come la cantava bene.......ciao piccolo grande uomo....." scriveva Marcello su Facebook sotto al post del nostro articolo pubblicato a fine ottobre e Gloria aggiungeva: "Quanti ricordi al Cavour e che serate non lo dimenticheremo mai il nostro Miguel").
Anche Roberto lo aveva conosciuto qualche notte prima che accadesse il terribile fatto e non lo ha mai dimenticato. "Mi è sempre sembrato incredibile che una città come Trento potesse lasciar cadere nel nulla una vicenda così forte e carica di significato". Era il 29 aprile del 2009 e il gip quella mattina definì quanto accaduto “una vera e propria mattanza”. Il 35enne peruviano infatti era stato ritrovato nello stagnetto davanti alla stazione di Trento con la testa fracassata. La sua "colpa"? Essere intervenuto in difesa di una ragazza minorenne che un uomo di origine marocchina (poi arrestato e condannato per omicidio) stava infastidendo e molestando. Lui si era messo di mezzo scatenando la furia omicida dell'altro che con un ramo lo aveva letteralmente massacrato di botte lasciandolo morire nello stagno. Una notte di follia assoluta sfociata in una terribile tragedia.
“Una notte che però tutti hanno voluto dimenticare nel più breve tempo possibile – ci spiegava Roberto quando abbiamo saputo della sua iniziativa – raccontata dai giornali come fosse una qualsiasi storia di cronaca nera e in breve rimossa dalla memoria della città. Io invece non l'ho dimenticata e ho deciso di fare di tutto affinché il ricordo di quelle gesto eroico, compiuto da Miguel, non scomparisse nel nulla come è scomparsa la sua vita”. Ecco allora l'idea: dedicare una targa a quell'uomo che aveva sacrificato la sua vita per salvare una ragazza da una violenza. Come il Dolomiti abbiamo sentito da subito il dovere di appoggiare la causa di Roberto e, per fortuna, sindaco e amministrazione si sono dimostrati sensibili all'argomento. Questa mattina il fatidico incontro tra Roberto e l'assessora comunale.
"E' andato benissimo - prosegue il giovane -. Il sindaco era informato, grazie ai vostri articoli (grazie ndr), sapeva già tutto e aveva dato il suo ok all'assessora che è stata gentilissima e mi ha spiegato cosa fare. Mi ha detto che dovrò scrivere una lettera formale indirizzata ad Andreatta cosicché l'amministrazione possa far partire l'iter burocratico. La targa non si farà domani ma la volontà di tutti è quella di realizzarla in tempi rapidi. Sarebbe significativo riuscire a farcela il 28 o 29 aprile del 2017. In questo modo si potrebbe davvero ricordare il gesto di Miguel. Comunque le pratiche sono avviate e finalmente Trento potrà ricordare il gesto eroico di quello che è stato un piccolo-grande uomo".