Infiltrazioni d'acqua, problemi all'intonaco, corridoi fatiscenti. Quali sono i problemi delle nostre scuole superiori?
A domandarselo Blocco Studentesco che ha elaborato un dossier inviato a Rossi. Alcune risposte le abbiamo avute da dirigenti (chi c'ha risposto) e insegnanti. I problemi maggiori li ha il Liceo Vittoria (dove durante l'esame di stato sarebbe caduto anche un controsoffitto). Per il Da Vinci le criticità riguardano l'ala da ristrutturare. Le segnalazioni sul Sophie Scholl sono precedenti al rifacimento del tetto

TRENTO. Crolli di intonaco. Corridoi troppo stretti. Infiltrazioni d’acqua. Troppi studenti, poche aule. Sono stati presentati così alcuni istituti di Trento, in un dossier scritto dal Blocco Studentesco (l'associazione studentesca che si rifà a Casa Pound) e inviato ieri al Presidente della Provincia Ugo Rossi. Tra i licei presi in considerazione desta maggior scalpore il Liceo artistico A. Vittoria. In caso di emergenza, si legge nello studio, gli studenti dovrebbero fare i conti con corridoi molto stretti, che impediscono una corretta evacuazione, e con porte che si aprono verso l’esterno costituendo un pericolo per chiunque si trovi nelle vicinanze.
"Venendo alle aule didattiche specifiche - si legge nello studio - i laboratori di metalli e smalti non sono sicuri; il soffitto della palestra dovrebbe essere dichiarato inagibile, tanto che durante lo scorso esame di Stato si è assistito ad un crollo del controsoffitto". ma è nella succursale che si riscontra la situazione peggiore. Questa infatti è situata nella zona “magnete”, come cita il documento, spazio che ospitava la S.L.O.I. un'area, come riportavamo anche sabato nel nostro approfondimento nato dalla segnalazione di un lettore sulla piattaforma Partecipa/il Dolomiti, ancora oggi molto inquinata. Risultato: ci sarebbe un rischio serio per la salute e la sicurezza delle persone che frequentano la struttura.

Altre problematiche riguardano la manutenzione dell’edificio: muri imbrattati e deperiti, crolli di intonaco, finestre rotte, laboratori poco sicuri. Fortunatamente la Provincia, dopo uno spiacevole episodio che ha costretto gli studenti ad abbandonare lo stabile a causa di un malfunzionamento della caldaia, ha già preso in considerazione la situazione disastrosa della scuola. Entro giugno 2018 dovrebbe terminare il cantiere per la costruzione del nuovo polo scolastico presso l’ex Azienda Agraria in via Giusti, con un costo complessivo dell'opera stimata in 20 milioni di euro. Abbiamo provato a contattare per tutto il giorno la preside che, però, non si è ancora espressa in merito alle presunte condizioni instabili della scuola.

Più fortuna abbiamo avuto con il Liceo linguistico Sophie Scholl che viene descritto, nel dossier di Blocco Studentesco, come una struttura ricca di problemi di carattere edile e soggetta ad infiltrazioni d’acqua. La vicepreside dell'istituto ci ha spiegato che, in particolare, il tetto è stato risistemato recentemente e che le informazioni riportare nel dossier risalirebbero a prima della ristrutturazione.

Riguardo invece la situazione del liceo scientifico Leonardo da Vinci la professoressa Cristina Bonmassar, collaboratrice della preside, conferma la precarietà evidenziata da Blocco Studentesco, specificando però che le criticità sono presenti solo in alcune aree non ancora ristrutturate e quindi inutilizzate e che per risolvere il problema negli ultimi mesi del 2016 è partito il cantiere per rifare il tetto. "Il Da Vinci presenta danni strutturali principalmente ai controsoffitti - spiega, infatti, il dossier di Blocco Studentesco - che nel corso degli anni sono caduti dalla loro sede principale, fortunatamente senza provocare danni a persone o cose di valore all’interno dell’istituto. Molte aule lamentano l’assenza di pannelli del controsoffitto che potrebbero essere causa di infiltrazioni d’acqua o, nella peggiore delle ipotesi, di altri crolli".

Infine gli ultimi esempi citati sono l’Istituto Tecnico Industriale M. Buonarroti, il Centro di formazione professionale ENAIP di Villazzano e il Liceo A. Rosmini: anch’essi presentano alcuni danni strutturali come nei casi analizzati precedentemente, ma di minore gravità. La "palla" adesso passa al presidente della Provincia Ugo Rossi.

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