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Il nostro viaggio sulla sedia a rotelle. Per un disabile anche fare pipì all'Autogrill diventa un problema

In compagnia di Marco Groff (Anglat) abbiamo scoperto disagi e barriere architettoniche. Per un disabile la sosta sull'A22 è una vera odissea.

Marco Groff alle prese con una pesante porta all'Autogrill
Di Luca Pianesi - 07 settembre 2016 - 08:09

TRENTO. “Sai Luca, ti ho fatto un regalo, ho una sedia a rotelle anche per te. Che ne dici mi accompagni?”. Comincia così il nostro viaggio a fianco dell'Anglat (Associazione nazionale guida legislazione andicappati trasporti) alla scoperta delle barriere architettoniche. Quei piccoli scalini, quelle pavimentazioni in sanpietrini, quelle porte che si aprono un po' a fatica, quegli scaffali troppo vicini dei quali molti di noi nemmeno si curano e che invece diventano uno scoglio insormontabile per chi ha problemi di deambulazione, per non parlare di chi è costretto a spostarsi sulla sedia a rotelle.

 

Marco Groff è il presidente dell'Anglat e, colpito sin da bambino dalla poliomielite, praticamente da sempre per spostarsi usa la carrozzina. E con lui siamo andati a “testare” i due autogrill dell'A22 di Rovereto, quelli di Nogaredo Est e Ovest. Un viaggio, raccontato con un video, reso ancor più prezioso, per chi vi scrive, dal gesto di Marco che ha portato una carrozzina in più facendoci provare, anche solo per pochi minuti, le difficoltà che ogni giorno sono costretti ad affrontare centinaia di migliaia di persone.

 

I problemi li vedrete nel video, i disagi sono legati a come si aprono le porte (basterebbero quelle elettriche a scomparsa), a pericolosi marciapiede con scalini altissimi (quando uno scivolo risolverebbe ogni problema) e a bagni appositi, per disabili, inutilizzabili per la presenza di fasciatoi, cestini o maniglioni posizionati nei posti sbagliati. “E dire che se non c'eravamo noi non ci sarebbero nemmeno state le strisce gialle a garantire l'ingresso delle carrozzine – ci hanno confidato a telecamere spente alcuni operatori delle strutture – perché l'A22, che è responsabile di tutto, da quell'orecchio non ci voleva sentire. Capitava, infatti, che le auto parcheggiassero direttamente davanti agli scivoli per l'handicap. C'è voluto quasi un anno ma alla fine siamo riusciti ad avere le strisce gialle e ora, almeno l'accesso è garantito”.

 

Marco Groff, che nel 2013 aveva fatto uno studio su tutti gli autogrill dell'A22, a distanza di tre anni conclude: “Nonostante la gentilezza e la cortesia del personale delle due strutture, diciamo che le cose non sono cambiate molto. Per noi disabili resta un bel problema prima trovare un parcheggio libero, poi bersi un caffè durante un viaggio e infine, ma non meno importante, anzi – sorride Marco - fare la pipì”. E il sottoscritto conferma.

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