Il mercatino dei Gaudenti rischia di scomparire per colpa della Provincia
Un regolamento che impone un limite di presenze alle bancarelle ha ridotto del 50% le presenze. Olivi: "Trattative in corso per modificare le norme"

TRENTO. Il mercatino dei Gaudenti che oggi popola piazza Garzetti festeggia quest'anno i 20 anni dalla sua fondazione. “Se fosse una bottega sarebbe vicino il traguardo per essere bottega storica”, dice subito il presidente di Arteria Stefano Armani, l'associazione che gestisce le bancarelle che il secondo e il quarto sabato del mese animano il centro della città. I Gaudenti sono per molti un appuntamento fisso, per i visitatori che scartabellano vecchi vinili, che contrattano il prezzo di qualche cianfrusaglia, che provano un capo vintage. Ma lo è anche per gli hobbisti. Anzi, lo era.
Da un po' di tempo le bancarelle sono in calo, il mercatino si è ridotto notevolmente. Se un tempo riempiva tutta piazza Garzetti e le androne vicine, se in piazza Dante riusciva a circondare il laghetto e persino la statua di Dante, ora si è ristretto un bel po'. “In piazza Garzetti le bancarelle sono calate del 50%, in piazza Dante del 30. Tutto per colpa del regolamento della Provincia che impone un limite, quello delle 10 presenze annuali su tutto il Trentino.
Un provvedimento “necessario per distinguere i veri hobbisti dai professionisti – spiega l'assessore alle attività economiche Alessandro Olivi – quelli che, come gli altri artigiani, dovrebbero pagare le tasse”. E sembra che siano stati proprio le associazioni di categoria, artigiani e commercianti, a chiedere a gran voce questa norma. Per non avere concorrenza.
“Il risultato però – ci spiega Armani – è stato quello di togliere alla città un indotto importante. Si è guardato al dito e non alla luna, togliendo anche l'indotto”. Ovvero i tanti visitatori che, spiega il presidente di Arteria “arrivano anche da fuori provincia. I Gaudenti erano riconosciuti come uno di mercatini più belli del Nord-est – spiega – e con questo provvedimento ci siamo dati la zappa sui piedi.” A non presentarsi più non sono i professionisti o quelli che ai mercatini ci sono sempre, “sono quelli che svuotano la cantina”, osserva il presidente. "Il mercatino - continua Armani - in piazza Dante svolge anche una funzione di presidio del territorio, promuove la riappropriazione di quella zona da parte dei cittadini".
Quindi non più di 10 volte all'anno in Trentino, e non più di 6 in un singolo comune. E ad ogni espositore una tessera che i vigili urbani timbrano puntualmente ad ogni presenza. Ma a dire il vero non proprio “puntualmente”. La dottoressa Corradini dell'ufficio commercio della Pat ammette che alcuni Comuni non attuano il regolamento alla lettera, proprio per non depotenziare un evento che per alcune realtà di valle è molto importante dal punto di vista turistico. “Abbiano avuto delle segnalazioni in questo senso. Ora stiamo valutando gli effetti di queste nuove norme per capire cosa funziona e cosa no. Poi sarà fatta una relazione al Consiglio provinciale”.
Sembra che questi provvedimenti abbiano scontentato tutti, espositori e visitatori. Sono state raccolte firme per una petizione, e si è mossa anche la politica. Ora sono in corso trattative, lo conferma l'assessore alle attività economiche Alessandro Olivi: “La questione verrà affrontata con tutti i Comuni e il nostro obiettivo è quello di aggiustare il tiro del provvedimento. Come tutti i nuovi regolamenti – spiega l'assessore – anche questo deve essere verificato sul campo e vedere gli effetti che produce”. L'assessore assicura “che l'intento è quello di favorire questi luoghi e questi appuntamenti”. Vedremo gli sviluppi, nella speranza che il mercatino torni ad essere grande e bello come prima.