Apre la Bierhaus tra cucina trentina e birra Augustiner [...]
"Va guardato il progetto complessivo", il Pd sulle [...]
In arrivo un Acropark con quasi 100 attività e 11 [...]
Dal 6 febbraio via alla vendita dei biglietti per le [...]
"Nido in montagna", sostegno alle famiglie delle terre [...]
Giorno della memoria, le iniziative a 80 anni dalla [...]
Apre la Gran Pista sul Monte Bondone: "Le temperature [...]
"Sensibilizzare contro discriminazione e violenza", ecco [...]
Un concerto per soli ciclisti: Jovanotti chiama a [...]
Liceo del Made in Italy, "il rischio è che diventi un [...]
Il Ferrari Brut campione del mondo delle bollicine
La storica etichetta della cantina trentina ha vinto il "The Champagne & Sparkling Wine World Championships"
LONDRA. Sono trentine le "bollicine" migliori del mondo. Il Ferrari Brut, la storica etichetta della casa trentina, ha infatti trionfato al "The Champagne & Sparkling Wine World Championships" la "Coppa del Mondo" degli champagne e dei vini frizzanti, ricevendo ben due premi speciali: il “World Champion Classic Blanc de Blancs” e il “Best Italian Sparkling Wine”.
Il prestigioso concorso organizzato da Tom Stevenson, un'autorità nel settore, aveva già assegnato per questa edizione ben cinque medaglie d'oro ai Trentodoc della cantina Ferrari e con questi due riconoscimenti, proclamati durante la cena di gala del primo settembre alla Vintner’s Hall di Londra, ha consacrato il Ferrari Brut tra le migliori bollicine al mondo.
La serie di premi arriva dopo che nelle scorse edizioni i titoli più prestigiosi erano andati al Ferrari Perlé e che l'azienda trentina era stata insignita del titolo di “Sparkling Wine Producer of the Year 2015”.
"Entrambi i riconoscimenti - spiegano dalla cantina - sono frutto della filosofia aziendale di ricerca dell’eccellenza in ogni singola bottiglia. L’affermazione del Ferrari Brut quale migliore Blanc de Blancs al mondo è, inoltre, un'ulteriore conferma della validità della strada intrapresa dalle Cantine Ferrari nel concentrarsi su questa tipologia, capace di valorizzare al meglio le caratteristiche dello Chardonnay coltivato sulle montagne trentine, di cui Giulio Ferrari, già più di un secolo fa, aveva intuito la straordinaria vocazione".
