Il "Capodanno Capovolto", come festeggiare il nuovo anno in maniera diversa
Oltre 60 i giovani che hanno deciso di salutare il nuovo anno stando assieme con chi è meno fortunato

TRENTO. Un Capodanno diverso dal solito attraverso il quale viene proposta l'occasione di conoscere e avvicinarsi a persone che spesso sarebbero sole, distanti dalla propria famiglia, ospiti di strutture di prima accoglienza o in situazioni particolari.
Sono ben 61 i giovani, dai 18 ai 35 anni, che hanno deciso quest'anno di partecipare al “Capodanno Capovolto”, l'iniziativa della Diocesi attraverso Caritas e Pastorale Giovanile, che vedrà i ragazzi partecipare a una esperienza nuova trascorrendo alcune ore in compagnia di chi è meno fortunato, offrendo servizio e mettendosi in gioco.
Anche quest'anno l'iniziativa ha raggiunto il limite massimo di partecipazione e i giovani andranno per Capodanno in strutture gestite in particolare da Fondazione Comunità Solidale. Momenti di incontro, dialogo e festa saranno organizzati alla casa di accoglienza Bonomelli, casa Briamasco, casa Orlando e il Sentiero. Una festa verrà realizzata in una struttura della Caritas per tutte le persone che sono seguite dall'Unita di Strada. I giovani andranno anche a casa Lamar, casa Padre Angelo, alla Cooperativa “La Rete” dove ci sono persone diversamente abili.
Non sono richieste particolari capacità o esperienze. Non viene richiesto nemmeno che si sappia cantare, suonare, ballare, intrattenere o chissà cos'altro. Basta la disponibilità ad ascoltare, la voglia di fare due chiacchiere oppure giocare a tombola per stare semplicemente bene insieme per qualche ora.