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"Grigolli, una grande testimonianza per le future generazioni", il ricordo di Postal

Pubblichiamo integralmente la bella omelia del presidente della Fondazione museo storico del Trentino 

Giorgio Grigolli
Pubblicato il - 11 novembre 2016 - 20:49

TRENTO. Oggi nella chiesa di S. Antonio a Trento sono stati celebrati i funerali di Giorgio Grigolli, ex presidente della Provincia, uomo di spicco della Dc trentina, giornalista ed ex presidente del Trento calcio. Il prossimo 21 dicembre avrebbe compiuto 89 anni.

 

Pubblichiamo l'omelia di Giorgio Postal, ex deputato nel parlamento italiano e attuale presidente della Fondazione museo storico del Trentino, per accompagnare l'ultimo viaggio di Grigolli.

 

"Prendo la parola a nome di tanti amici, di tanti che oggi sono qui e di tanti altri che ci seguono da lontano con pensiero commosso. Amici che con Giorgio hanno lavorato, percorrendo insieme a lui un lungo itinerario nel giornalismo, nell’attività politica e partitica e nelle istituzioni della Autonomia.

 

E, penso, anche a nome di tanti estimatori. Siamo qui per accompagnarlo nel suo ultimo viaggio con affetto, con gratitudine. E con la preghiera.

 

Raccolti in questa chiesa siamo Chiesa, quella dimensione dei rapporti comunitari che tanto premeva a Giorgio, quella dimensione fondata sulla comunione di fede, e Giorgio è stato un uomo di fede solida. Quel terreno sul quale Giorgio, sino all’ultimo, nei suoi scritti si è avventurato con spirito di ricerca, aperta, penetrante, coraggiosa, attenta ai segni dei tempi, preoccupata dei relativismi e dei decadimenti, sempre incalzata comunque dalle suggestioni o dalle provocazioni dei cambiamenti epocali. Con riflessioni spesso controcorrente. E con un richiamo permanente alla autonoma responsabilità dei laici. Del resto basterebbe rileggere qualche suo articolo degli ultimi anni – quasi tutti centrati sulle questioni emergenti per una Chiesa immersa nella società civile del nostro tempo, a cominciare dalle più controverse.

 

Io non so se la vocazione primaria di Giorgi Grigolli sia stata il giornalismo o la politica. So però che sia nell’uno che nell’altra, sia nella riflessione che nella azione, da cattolico impegnato in politica la sua preoccupazione costante è stata quella di garantire il nesso, la corrispondenza, la coerenza tra principi e azioni, tra valori e progetti, tra fondamento e comportamento. In fondo, per lui, era questa la misura della politica. Con l’obiettivo permanente del riscatto e della crescita. Il tutto ispirato da una salda visione cristiana del mondo e della vita, che per lui veniva da lontano.

 

Dalla sua famiglia innanzitutto, la sua mamma, la sorella Romana, i fratelli Franco e Riccardo: anche loro oggi vogliamo ricordare.

E poi, dalle esperienze giovanili nelle organizzazioni cattoliche, nella FUCI – via via fino alla Azione cattolica, a Roma, a fianco di Carretto, con personalità del calibro di Umberto Eco o Silvio Garattini.

Dunque una formazione che veniva da lontano, all’insegna di una visione cristiana della vita, convinta, pensosa, spesso disincantata, mai comunque bigotta o integralista.

 

Anche nella politica e nelle istituzioni il suo richiamo alla autonoma responsabilità del cattolico nella costruzione della città terrena è stato permanente.

 

In questi giorni molto è stato scritto sulle tappe della sua vita – una vita vissuta pienamente e intensamente – come giornalista, come saggista, come uomo politico, come uomo delle istituzioni, sino al punto di collocarlo tra i padri dell’autonomia. Con riconoscimenti corali della sua passione civile e della sua onestà intellettuale, avvalorata oggi da una così larga presenza in questa chiesa.

 

C’è un episodio che desidero ricordare per dire chi era Giorgio Grigolli. Nell’occasione dei suoi 80 anni molti di noi lo hanno festeggiato con grande calore. Volevamo anche fargli un regalo. Ma lui ci chiese di destinare le somme raccolte ad un giovane che volesse intraprendere la strada del giornalismo. E così fu. Quella piccola borsa di studio venne effettivamente destinata ad una giovane ragazza etiope.

 

Anche questo era Giorgio Grigolli.

 

Adesso è venuto il momento di separarci da lui con intima partecipazione. Ci resta comunque, per noi e per le nuove generazioni, una grande testimonianza".

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